New York (Usa), 11 Sett 2016 - Come ogni anno una nazione intera ricorda i momenti più tragici della sua storia recente. Una ferita difficile da rimarginare, anche a quindici anni di distanza. Gli attacchi alle torri gemelle e al pentagono (senza scordare l'aereo destinato sul congresso precipitato in pennsylvania) unirono come non mai il paese.
Quel Paese che oggi invece celebra il doloroso anniversario sempre più diviso, spaccato su temi come la lotta al terrore e la difesa della sicurezza nazionale. Complice una campagna elettorale per le presidenziali tra le più 'feroci' che si ricordino.
"La paura del terrorismo non deve stravolgere i nostri valori. Non dobbiamo seguire chi vorrebbe dividerci o reagire in una maniera che intacchi il tessuto della nostra società", è l'appello lanciato da Barack Obama alla vigilia delle celebrazioni.
Chiaro il riferimento al candidato repubblicano Donald Trump, accusato di tradire lo spirito dell'11 settembre, cavalcando le paure degli americani su immigrazione e terrorismo con proposte al limite del razzismo e della xenofobia. "Solo salvaguardando i nostri valori rispetteremo l'eredità di coloro che abbiamo perso", sottolinea il presidente nel tradizionale messaggio del fine settimana alle famiglie americane. E ricorda quindi come le quasi 3 mila vittime dell'11 settembre 2001 siano "di tutte le razze e di tutte le religioni, di tutti i colori e di tutte le fedi, americane e di tutto il mondo".
Anche quest’anno migliaia di persone sono attese sui luoghi della tragedia: New York, Washington e Shanksville. Scenderanno in strada per ricordare le quasi 3mila persone morte quando quattro aerei di linea dirottati si schiantarono rispettivamente sulle Torri Gemelle (alle 8.46 e alle 9.03 locali), sul Pentagono (alle 9.37) e su un campo in Pennsylvania (alle 10.03). Per ricordarle si svolgono cerimonie in tutto il paese, a partire da quelle al pentagono, con la presenza di Barack e Michelle Obama, e nell'area di Ground zero a Manhattan, dove una volta sorgevano le Twin towers e oggi si ammirano il nuovo modernissimo World trade center e il memorial dell'11 settembre. Qui ci saranno Clinton e Trump che per un giorno sospenderanno gli impegni ufficiali di campagna elettorale, dopo giorni di durissimi scontri proprio sui temi legati alla sicurezza e al terrorismo. Intanto i media si divertono a mettere a confronto la risposta data dai due candidati subito dopo la tragedia dell'11 settembre, quando Hillary era una neo senatrice eletta proprio nello stato di New York e Trump già un big del Real estate. Entrambi visitarono le macerie di Ground zero, Hillary più di una volta, scattando anche numerose foto e realizzando diverse riprese che sono rimaste agli atti. Diversi anche gli incontri con i familiari delle vittime.
Del tycoon invece si sa meno: visitò il luogo della tragedia il 13 settembre e promise l'invio di uomini per contribuire alla ricostruzione del sito. Il tycoon ha anche detto di aver donato attrezzature e materiali per la ricostruzione, e anche 100 mila dollari per la realizzazione del memorial.
Gli attentati, rivendicati da Al Qaeda, hanno modificato il corso della Storia. Gli Stati Uniti – e più in generale l’Occidente – si scoprirono più vulnerabili e impararono a conoscere il volto di un nuovo nemico, quell’Osama Bin Laden che sarebbe stato ucciso quasi 10 anni dopo, nel maggio 2011, con un raid delle forze armate statunitensi ad Abbottabad, in Pakistan. In meno di un mese ci sarebbe stato l’attacco