Bruxelles, 14 Sett 2016 - "Il patto di stabilità non deve diventare un patto di flessibilità, ma deve essere applicato con flessibilità intelligente per non ostacolare, non bloccare la crescita dell'economia". Così, in apertura del suo secondo discorso sullo Stato dell'Unione il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. Juncker ha aggiunto che se è vero che il livello del deficit dal 2009 è sceso dal 6,3% medio all'1,9%, "i debiti continuano a essere troppo alti".
L'Europa sta vivendo ancora una 'crisi esistenziale', i cittadini dell'Unione sono stufi della 'poca coerenza' dei loro governi, poco europeisti nei parlamenti nazionali". Juncker ha rilevato che l'Europa non è abbastanza sociale, e questo deve cambiare.
"Il populismo non risolve i problemi, ma li crea", pertanto "dobbiamo proteggerci" dalle sirene che ventilano soluzioni facili a questioni complesse". Ha affermato il presidente della Commissione Europea.
Il piano di investimenti ha generato 150 miliardi nello scorso anno, ma "dobbiamo fare di più" e quindi "propongo di raddoppiare la durata e la capacità finanziaria" dell'Efsi affinché "fornisca almeno 500 miliardi di euro entro il 2020 e 532 miliardi fino al 2022". Ha proposto Juncker.
L'uscita del Regno Unito dall'Unione europea non deve essere considerata una minaccia per l'esistenza stessa dell'Ue. Lo ha sottolineato nel suo intervento sullo Stato dell'Ue il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. "I nostri amici e partner internazionale si chiedono con preoccupazione se la Brexit non sia l'inizio dello scioglimento dell'Ue - ha premesso Juncker - ma noi siamo sicuri che, pur rispettando e deplorando questa decisione, non c'è un pericolo per l'esistenza dell'Ue".
"Un'Europa protettrice è un'Europa che si difende. E dobbiamo difenderci soprattutto contro il terrorismo, questa è la priorità assoluta". Ha sottolineato Juncker alla plenaria di Strasburgo, ricordando gli attacchi subiti nel 2015 e 2016. "Dobbiamo mostrare ai terroristi che non hanno alcuna possibilità di colpire i nostri valori. La nostra tolleranza non può andare a scapito della nostra sicurezza".
Entro novembre la Commissione proporrà un sistema europeo di informazione sui viaggi: "Ogni volta che uno entra in Ue sarà registrato, luogo, data e motivo dello spostamento", in modo che "questo nuovo sistema automatico ci dirà chi è autorizzato a viaggiare in Ue, prima che arrivi in Ue". Ha annunciato il presidente della Commissione.