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Anap-Pensionati Confartigianato: le tasse pesano 100 euro in più al mese. “Per aiutare le pensioni minime occorre equiparare la no tax area dei pensionati a quella dei dipendenti”.

Cagliari, 15 Sett 2016 - “Un pensionato con un imponibile annuo di 15 mila euro viene gravato di una imposta personale maggiore di circa 100 euro al mese rispetto ad un dipendente di pari reddito”.

A rilevarlo è il rapporto realizzato dal Centro Europa ricerche (Cer) per il Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo (Culpa), presentato ieri a Roma, alla presenza del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti nel corso del convegno nazionale “Anziani attivi ma cresce il disagio”.

Il Cupla rappresenta circa 5milioni di pensionati autonomi e otto Associazioni di categoria, tra cui l’Anap Confartigianato.

All’iniziativa nella Capitale ha partecipato la delegazione di ANAP Confartigianato Sardegna guidata dalla Presidente Regionale Paola Montis, insieme alle rappresentanze sarde di CNA Pensionati, 50 & PIU’Confcommercio, Associazione Pensionati CIA, Federpensionati Coldiretti, FIPAC Confesercenti, FNPA Casartigiani e il Sindacato Pensionati Confagricoltura.

La ricerca ha dimostrato come, per le pensioni medio basse, al netto del prelievo fiscale, negli ultimi cinque anni ci sia stato un calo del reddito reale di 70 euro al mese. Il potere d'acquisto sarebbe infatti calato del 3% per le pensioni di mille euro al mese e del 4% per quelle di 1.500 euro a causa del drenaggio fiscale. Per le pensioni superiori la perdita raggiungerebbe l'8-9% a causa della parziale indicizzazione che si va a sommare al prelievo fiscale.

Il Cupla, per porre fine all'aggravamento delle condizioni di povertà e disagio sociale tra i pensionati, ha presentato quattro proposte. La prima è estendere il bonus Irpef di 80 euro anche ai pensionati con un reddito imponibile compreso tra 6,5 e 10 mila euro, mentre per coloro con un reddito compreso tra 10 e 12 mila euro il godimento sarebbe parziale e progressivamente decrescente. Il costo finanziario del provvedimento sarebbe pari a 2,6 miliardi e coinvolgerebbe 3,2 milioni di pensionati, che riceverebbero un beneficio medio annuo di 810 euro. Inoltre chiede poi di utilizzare un indice dei prezzi che rifletta maggiormente le caratteristiche del paniere di spesa dei consumatori poveri, in cui cioè sia adeguatamente ampio il peso di beni alimentari, energetici e sanitari (come l'Ipca), di definire e condividere un sistema di perequazione delle pensioni stabile e in grado di garantire un potere d'acquisto delle pensioni adeguato nel tempo, e di adeguarsi gradualmente agli standard europei degli importi minimi di pensione.

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