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La Russia oggi al voto per la Duma: nuovo referendum sullo Zar di tutte le russie Putin

Mosca, 18 Sett 2016 - La Russia, e per la prima volta l’Ucraina Crimea, con un totale di 109 milioni di cittadini aventi diritto, è chiamata ad eleggere una nuova Duma (la Camera bassa del parlamento), tre mesi prima della naturale scadenza dell'attuale parlamento. Si vota anche per eleggere 38 parlamenti regionali e sei governatori (Komi, Zabaikalski, Tver, Tula, Ulianovsk e Cecenia).

Si tratta di un test importante per Vladimir Putin, a meno di due anni dalla fine del suo terzo mandato non consecutivo, dopo che la Russia in questi quattro-cinque anni ha visto cambiare e ha cambiato la sua relazione con l'esterno, gli equilibri internazionali e quelli con la Nato, in sostanza il proprio rapporto con il mondo e il suo assetto interno.

Si è intanto dimezzato il prezzo della sua fonte principale di reddito, il petrolio, e di conseguenza il valore della sua moneta, il rublo, contro l'euro e il dollaro. Una crisi economica non ancora superata e un parziale isolamento finanziario rispetto all'Occidente, determinato da alcune sanzioni decise dall'Ue, dagli Usa e da altri Paesi, in seguito alla crisi ucraina e all'annessione russa della Crimea, considerata dal Cremlino irreversibile.

Si vota in tutta la Federazione Russa e le elezioni si terranno con sistema elettorale misto: su 450 deputati, 225 sono eletti da liste di partito (sistema proporzionale), e 225 con sistema maggioritario basato su un collegio uninominale. Un sistema che dovrebbe aiutare i candidati 'forti' di Russia Unita, legando il voto alle diverse realtà regionali dell'immensa Federazione. Per entrare nella Duma i partiti devono superare la barriera del 5%. Al primo gennaio 2016 nella Federazione Russa (compresa la Repubblica di Crimea e la città di Sebastopoli) sono stati registrati 109.820.679 elettori, ma si arriva a 111 milioni con i residenti all'estero.

L'opposizione parlamentare uscente (che quasi non esisteva e non esiste) ha svolto negli ultimi 4-5 anni un ruolo innocuo. Sinora la sua presenza è apparsa minimale, ma nella realtà paradossale della politica è stata utile al consolidamento del potere di Putin e rappresenta bene la gamma dei sentimenti dell'elettore tipo russo, che magari si lamenta ma non cerca la rottura.

Nel Parlamento uscente i comunisti (Kprf) erano il secondo partito, dopo Russia Unita, la fazione al governo. Ora nei sondaggi rischiano il sorpasso rispetto ai liberali del nazionalista Vladimir Zhirinovskij (Ldpr), molto presente in Tv. Il risicato margine tra comunisti e liberali è indicato da un sondaggio del centro demoscopico Levada del primo settembre. Secondo questo rilevamento, circa un terzo (31%) degli intervistati (ma non di chi ha deciso di andare a votare) sosterrebbe Russia Unita, il partito comunista ha il 10%, LDPR il 9%. Un altro 5% è pronto a votare per il partito Russia Giusta (al limite della nuova soglia di ingresso).

Nel voto del 2011, Russia Unita si aggiudicò il 49,29% perdendo il 15,01% dei voti. Vari sondaggi nelle ultime settimane davano il partito governativo tra il 40 e il 50%.

Vladimir Putin denuncia che ci sono stati "tentativi di manipolare" l'opinione pubblica durante la campagna elettorale per le elezioni. Putin ha parlato dalla capitale del Kirghizistan, Bishkek, dove si trova in visita.  "Nel nostro paese abbiamo visto che durante la campagna elettorale per le elezioni alla Duma ci sono stati tentativi di manipolare l'opinione pubblica, con riferimenti a questioni sì delicate, ma molto lontane da ciò che interessa veramente milioni di russi", ha detto il presidente.

La questione ucraina continua ad alimentare la tensione con Washington. "Gli Stati Uniti non riconoscono la legittimità, e non riconosceranno il risultato, delle elezioni per la Duma russa programmate nella Crimea occupata dalla Russia", ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, John Kirby. La Russia ha annesso dall'Ucraina la Crimea due anni e mezzo fa. I residenti andranno al voto domani per la prima volta per il Parlamento russo. "La nostra posizione sulla Crimea è chiara: la penisola rimane parte integrante dell'Ucraina", ha detto Kirby. "Le sanzioni relative alla Crimea contro la Russia rimarranno finché la Russia non restituirà il controllo della Crimea all'Ucraina".