Tblisi (Georgia), 1 Ott 2016 - Papa Francesco ha celebrato una messa allo stadio Meskhi di Tblisi. Ieri il catholicos patriarca di Georgia Ilia II ha ricevuto Bergoglio in patriarcato. Prima della messa, il Papa ha compiuto dei giri su un'auto elettrica scoperta tra i fedeli. Lo stadio conta 27mila posti, ma è presente solo qualche migliaia di persone.
Contrariamente a quanto era previsto, alla messa non era presente nessuna delegazione della chiesa autocefala ortodossa georgiana, perché il canone della chiesa ortodossa georgiana non prevede la partecipazione di religiosi ad altre funzioni e, per quanto riguarda i laici, due giorni fa, il 28 settembre, il patriarcato ha diffuso una comunicazione in cui scoraggiava la comunità a prendere parte agli eventi del Papa.
"È da sottolineare - si legge nella dichiarazione del patriarcato - anche il fatto che tra noi e la chiesa romano-cattolica è cessata l'unità eucaristica e quella relativa alle preghiere sin dal Medio Evo e finché esistono differenze dogmatiche, ai sensi del diritto ecclesiastico, i fedeli ortodossi non partecipano alla celebrazione del loro culto religioso". Al termine della messa, il Papa ha salutato i "fedeli della Chiesa Ortodossa Georgiana presenti", non facendo riferimento alla delegazione ufficiale della Chiesa che avrebbe dovuto partecipare.
"Qui in Georgia ci sono tante nonne e madri che continuano a custodire e tramandare la fede, seminata in questa terra da Santa Nino, e portano l'acqua fresca della consolazione di Dio in tante situazioni di deserto e conflitto". Papa Francesco ha voluto esaltare con queste parole le donne della Georgia.
"Tra i tanti tesori di questo splendido Paese risalta il grande valore delle donne", ha detto nella messa celebrata questa mattina a Tbilisi. In merito, il Papa ha citato Santa Teresa di Gesù Bambino, "di cui - ha detto - facciamo oggi memoria", che affermava: "amano Dio in numero ben più grande degli uomini".
"Beati i Pastori che non cavalcano la logica del successo mondano, ma seguono la legge dell'amore: l'accoglienza, l'ascolto, il servizio. Beata la Chiesa che non si affida ai criteri del funzionalismo e dell'efficienza organizzativa e non bada al ritorno di immagine". Sono ancora le parole del Papa. "Piccolo amato gregge - ha detto alla minoranza cattolica - che tanto ti dedichi alla carità e alla formazione, accogli l'incoraggiamento del Buon Pastore, affidati a Lui che ti prende sulle spalle e ti consola!".
"Accettiamo la loro decisione". Commenta così il portavoce della Santa Sede, Greg Burke, riguardo al fatto che la chiesa ortodossa georgiana non ha inviato la delegazione promessa alla messa del Papa celebrata nello stadio Meskhi di Tblisi. Questa partecipazione a una funzione cattolica sarebbe stata la prima nella storia.
Una comunità di fratelli nonostante le divisioni. Monsignor Giuseppe Pasotto, amministratore apostolico del Caucaso dei Latini, ha ringraziato papa Francesco allo stadio Meskhi di Tbilisi. "Oggi, qui assieme con Lei, cogliamo in modo particolare la bellezza e la grandezza dell'essere Chiesa di Cristo, popolo di Dio, comunità di fratelli immersi nell'unico battesimo, al di là delle nostre divisioni, frutto - rileva Pasotto - di prospettive limitate ed egoistiche e della fatica che tutti facciamo a riconoscere, nella diversità delle esperienze, una nostra grande ricchezza. L'unico pane e l'unico calice sono la chiamata visibile all'unità che l'Eucaristia ci rivolge 'perché tutti siano uno'".
"Se la storia di questo popolo, in tanti momenti, è stata caratterizzata dalla ricerca di contatti più intensi con la Santa Sede, con espressioni ricche di affetto e filiale devozione verso i Suoi predecessori, con richieste di sostegno nei momenti difficili, la visita di Papa Giovanni Paolo II prima, - ricorda il presule - e ora la sua, sono chiari segni che ci dicono quanto anche oggi sia importante e cara la nazione georgiana al cuore del Pastore di Roma. Grazie, Santo Padre. Deponiamo nel suo cuore il nostro impegno ad annunciare la gioia del Vangelo come costruttori di pace, di unità e di giustizia. Ci sostenga con la Sua preghiera".
Alle 18.15 di oggi il Pontefice visiterà la cattedrale patriarcale di Svetitskhoveli a Mtskheta. Domani il viaggio in Azerbaijan e, in serata, il rientro a Roma