Roma, 3 Ott 2016 - “La Giunta regionale può e deve assumere un ruolo importante nel processo di riforma che a breve interesserà le Camere di Commercio di tutto il paese e dunque anche della nostra isola.” Lo scrive in una nota il senatore del PD Silvio lai.
Entro i prossimi sei mesi le Camere di Commercio saranno interessate da una razionalizzazione che le porterà dalle attuali 105 a non più di 60. È prevista anche una sostanziale rivisitazione delle funzioni Ovviamente anche quella della Sardegna sono destinate ad essere riformate nel numero, nei compiti e nei servizi che saranno chiamate a svolgere nel territorio. Lo prevede il Decreto Legge approvato dal Governo alla fine di agosto che entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore trasformerà le Camere di Commercio.
“Si tratta di un provvedimento che avrà un grande impatto anche sulla nostra regione ed è fondamentale riuscire a farsi trovare pronti e a governare il più possibile gli ormai inevitabili cambiamenti. Se si dovesse rimanere ai numeri fissati dal DL la Sardegna non avrebbe più di 2 Camere di Commercio. È stato infatti fissato il tetto minimo di imprese iscritte per ogni CCIAA che dovrà essere di almeno 75 mila. In caso non dovesse essere raggiunto si procederà all’accorpamento con una provincia limitrofa. Nella nostra regione ad oggi nessuna Camera di Commercio arriva a quel numero di imprese ma la legge prevede che possa essere mantenuta una CCIAA in ogni città metropolitana ma anche nelle province montane. Questo vuol dire che per la Sardegna si potrebbe ragionare anche su una terza Camera di Commercio. Ma anche sulle funzioni i discorsi sono ancora aperti. La nostra regione potrebbe far valere la sua specialità e assumere una parte attiva. La riforma infatti è nazionale ma le funzioni esercitate hanno effetti diretti sullo sviluppo locale di tutta l’isola. Ci sono spazi per esercitare la specialità pensando a nuove e innovative funzioni che possono essere delegate dalla regione, anche contribuendo alla salvaguardia delle professionalità e delle iniziative avviate. Questo a partire dalle potenzialità che le camere hanno di sviluppare relazioni con le comunità estere, per esempio nel Mediterraneo o nei mercati dei prodotti sardi in tutto il mondo. La Regione non lasci il sistema camerale da solo in questa fase di cambiamento e pensi alle opportunità che insieme possono essere sviluppate.
In estrema sintesi il processo di riforma se governato nella maniera migliore può definire gli strumenti e gli interventi da adottare per puntare ad un rilancio del nostro tessuto imprenditoriale. Come detto, si tratta di un appuntamento al quale bisogna arrivare preparati e siamo certi che la nostra giunta regionale saprà assumere il ruolo e le decisioni più adeguate”.