Press "Enter" to skip to content

Omicidio di Orune: arrestato anche lo zio di Paolo Enrico Pinna e Alberto Cubeddu.

Nuoro, 25 Ott 2016 - Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Nuoro, coadiuvati da personale delle Compagnie CC di Bono (SS) e Ozieri (SS), hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nuoro, dott. Mauro Pusceddu, traendo in arresto Francesco Pinna, di 58 anni, di Nule (SS), allevatore, zio di Paolo Enrico Pinna e Alberto Cubeddu, già arrestati il 25 maggio scorso in quanto ritenuti responsabili degli omicidi di Gianluca Monni e Stefano Masala, avvenuti la mattina dell’8 maggio 2015 ad Orune.

La figura di Francesco Pinna, che non è coinvolto nell’omicidio, bensì è sottoposto ad indagini per il reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria, previsto dall’art. 377 bis C.P., è emersa solo successivamente agli arresti del 25 maggio 2016, nel prosieguo delle indagini condotte dagli stessi investigatori dell’Arma, per fare luce su alcuni aspetti della vicenda che, all’epoca, erano rimasti oscuri.
In particolare, nel corso di intercettazioni telefoniche, è merso che Pinna, il 13 giugno 2016, parlando con il telefono con Matteo Taras, avrebbe rivolto gravi minacce al fratello Alessandro Taras, affinché il giorno seguente (14 giugno 2016), nel corso degli incidenti probatori previsti davanti al gip del Tribunale per i Minorenni di Sassari ed il gip del Tribunale di Nuoro, quest’ultimo non rendesse dichiarazioni sfavorevoli per i nipoti.

È bene ricordare, inoltre, che Alessandro Taras, allevatore 40enne di Ozieri, è il testimone chiave che il 9 maggio 2015 avrebbe assistito all’incendio dell’auto di Masala nelle campagne di Pattada da parte di Alberto Cubeddu e che per tale fatto è stato indagato di reato connesso (favoreggiamento realizzato mediante l’incendio della vettura in uso a Stefano Masala).
Nonostante le minacce, nel corso degli incidenti probatori, l’allevatore aveva comunque confermato le importanti dichiarazioni che aveva reso ai militari del Nucleo Investigativo CC di Nuoro il 14 aprile 2016, ovvero che il 9 maggio 2015 era stato chiamato da Cubeddu per accompagnarlo a bruciare una macchina di notte nelle campagne di Pattada, rivelando anche ai giudici circa le minacce ricevute dal Pinna il giorno prima.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato rinchiuso la propria abitazione in Nule (SS) in regime di arresti domiciliari, a disposizione delle A.G. e inquirenti.

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »
More from CRONACAMore posts in CRONACA »