Norcia, 1 Nov 2016 - Dopo il devastante terremoto di 6.5 e le centinaia di repliche, a Norcia monta la protesta degli abitanti: "Ridateci le tende" è la richiesta che arriva dalla maggior parte delle persone che hanno scelto di rimanere in città pur avendo le case inagibili o non potendo rientrare per la paura o perché all'interno della zona rossa. La Regione assicura che saranno montate tensostrutture collettive. Intanto dal Consiglio dei ministri arrivano più poteri per il capo della protezione civile e più forze dell'ordine oltre che un decreto entro 72 ore. Il premier Matteo Renzi assicura "container entro Natale e poi le casette di legno in sei-sette mesi.
Alcune migliaia di nursini hanno deciso di rimanere: sono state allestite tre grandi tende comuni in grado di ospitare circa 300 persone. Nei pressi della tensostruttura utilizzata come mensa è stato anche sistemato un autobus che può accogliere 50 sfollati. Renzi è contrario all'idea delle tendopoli: 'Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Ci sono gli alberghi'. Sono quindicimila le persone assistite dalla Protezione civile. E ci sono anche oltre 3.000 persone fuori casa nel Teramano. "La chiesa di San Benedetto a Norcia ritornerà - ha specificato Renzi dopo il Cdm -. Tutti noi sappiamo che quei simboli del terremoto devono tornare, così come la chiesa di Assisi. Questo è il punto chiave, i cittadini devono sentire lo Stato con loro".
Proseguono senza sosta le scosse di terremoto tra Marche, Umbria e Lazio. Con l'ultima replica di magnitudo 2.4, rilevata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in provincia di Macerata, sono 107 le scosse registrate dalla mezzanotte alle 6,39 nelle aree tra Rieti, Macerata, Perugia e Ascoli Piceno. Una scossa si è registrata anche in mare. La sala sismica dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha infatti registrato un movimento tellurico, di magnitudo 2.4 nel Mar Ionio settentrionale, alle 5,32, ad una profondità di 36 chilometri.
Il suolo è sprofondato fino a 70 centimetri, dopo la terribile scossa di magnitudo 6,5 che alle 7.40 di domenica 30 ottobre ha colpito la zona di Norcia. A misurare l'impronta del sisma, il più forte dal 1980, è stato l'occhio del satellite Sentinel 1 dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) i cui dati preliminari sono stati elaborati dagli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dell'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'Ambiente (Irea) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). ''L'entità della deformazione non ci sorprende perché è legata all'intensità del terremoto che l'ha generata'' all'ANSA Simone Atzori dell'Ingv. È un abbassamento distribuito, ''che va da 0 centimetri fino ai 70 centimetri nella zona di Castelluccio, una frazione di Norcia''. Nelle prossime ore, ha aggiunto, quando avremo elaborato più informazioni, e quando arriveranno anche le immagini dei satelliti Cosmo SkyMed, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), e del satellite giapponese Alos 2, si potrà sapere qualcosa in più anche sulla faglia che si è rotta il 30 ottobre e ''se è un prolungamento di quella che ha generato i terremoti del 24 agosto nel reatino e del 26 ottobre tra Perugia e Macerata''. Gli esperti infatti sono al lavoro anche per comprendere se dal 24 agosto a oggi si sono attivati vari segmenti della stessa faglia o segmenti di faglie molto vicine. Nel primo caso è ''come un gessetto che si rompe in tanti pezzi,'', ha spiegato il sismologo Salvatore Mazza, dell'Ingv. Nel secondo caso, invece sono faglie molto vicine che vengono 'contagiate'. È una sorta di effetto domino, ha detto l'esperto, ''dovuto allo sforzo che si redistribuisce sulle altre faglie e che può indurre movimenti successivi''. Quando le faglie 'contagiate' riescono ad assorbire lo sforzo non si rompono, quando invece sono già cariche di energia, e non riescono a farlo, si rompono. Per gli esperti dunque i tre terremoti sarebbero collegati fra loro e potrebbero far parte di un'unica sequenza iniziata il 24 agosto.