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Entra in Basilica di S. Maria Maggiore e con collo di bottiglia sfregia 2 preti: “Sono incompreso”

Roma, 8 Gen 2017 - Drammatico fatto di sangue ieri pomeriggio a Roma, quando con un'azione fulminea, durata in tutto pochi secondi, un uomo è entrato nella basilica di Santa Maria Maggiore e ha aggredito con un coccio di bottiglia due sacerdoti, il sacrestano e il padre superiore, sfregiandoli al volto. Ha tentato poi la fuga, ma è stato bloccato poco dopo dai carabinieri. È originario della provincia di Frosinone e, secondo i primi accertamenti, potrebbe soffrire di disturbi psichici. Uno dei religiosi feriti, il responsabile della sacrestia, è grave, ma non sarebbe in pericolo di vita. Entrambi sono stati portati in ospedale.

Sono stati momenti di paura quelli vissuti poco dopo le 17 all'interno di uno dei principali templi del cattolicesimo. In quel momento nella basilica di Santa Maria Maggiore si trovavano diversi fedeli, che hanno sentito delle urla provenire dalla sacrestia e visto uno sconosciuto fuggire di corsa all'esterno, dove i militari di pattuglia lo hanno però intercettato. Ad avere la peggio è stato il sacrestano, padre Angelo Gaeta, trasportato al policlinico Umberto I in codice rosso per una profonda ferita dallo zigomo al mento. Nello stesso ospedale anche l'altro sacerdote, padre Adolfo Ralf, ferito più lieve a una guancia.

Il responsabile del gesto, Renzo Cerro, 42 anni, di Roccasecca, in provincia di Frosinone, è andato dritto in sacrestia mirando ai due sacerdoti, secondo i testimoni. Avrebbe farfugliato qualcosa, frasi come "sono incompreso", e dopo averli sfregiati è scappato all'esterno cercando di dileguarsi nelle strade vicine. La sua fuga, però, è durata poco. E' stato bloccato da una pattuglia dei carabinieri della compagnia piazza Dante in servizio di vigilanza all'esterno della basilica, considerata uno degli obiettivi sensibili della capitale. Alla vista dei carabinieri, l'uomo ha anche tentato di disfarsi del coccio di bottiglia buttandolo a terra, ma è stato bloccato e portato in caserma.

Ancora da chiarire i motivi del gesto e se Cerro conoscesse personalmente i due sacerdoti, ma si ipotizza che possa soffrire di problemi psichici. Sembra che frequentasse ambienti ecclesiastici per ricevere aiuto. Le indagini proseguono per chiarire meglio tutti gli aspetti della vicenda. Ma emergono dettagli che potrebbero orientare le indagini.

Padre Angelo Gaeta e padre Adolfo Ralph sono infatti tra gli "accusatori" di padre Stefano Manelli, il fondatore dei Francescani dell'Immacolata esautorato nel 2013 da Papa Francesco a causa di presunti abusi di potere, di gestione economica e anche sessuali. Nell'inchiesta vaticana emersero molte circostanze che sono successivamente diventate oggetto di indagini della Procura di Avellino, in quanto la maggior parte dei fatti avvenne a Frigento. Alcuni reati risultarono però prescritti. Tra l'altro, nel dossier ci sono due morti le cui cause non sono state chiarite: quella di un frate filippino e quella dello stesso commissario inviato dalla Santa Sede, padre Fidenzio Volpi, che fu oggetto di una pesantissima campagna mediatica per delegittimarne l'azione.