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Il Ministro Orlando scioglie la riserva sulla sua candidatura per il segretario: mi candido per responsabilità, perché Pd è utile a Italia e contrastare la politica prepotenza

Roma, 23 Feb 2017 - "Ho deciso di candidarmi perché credo che ci voglia responsabilità, perché credo che il Pd debba cambiare profondamente per essere utile all'Italia e agli italiani". Lo ha detto Andrea Orlando, a margine della firma di una intesa sulla giustizia con gli enti locali a Ostia per il riutilizzo di immobili sequestrati.  "Credo e non mi rassegno al fatto che la politica debba diventare solo prepotenza". Ha dichiarato il ministro della Giustizia.

La commissione congresso potrebbe già concludersi venerdì approvando regole e date del congresso che dovrebbe concludersi con le primarie tra fine aprile ed il 7 maggio. "Il 7 maggio è San Nicola, non esiste", prendono tempo gli uomini di Michele Emiliano. Il governatore ironizza sulla mancata telefonata di Renzi dopo l'annuncio della sua candidatura e anticipa il senso della sua campagna. "Potremmo dire che c'è l'Io che ora domina il partito mentre speriamo che si affermi il Noi", dice Emiliano.

Fonti vicine a Matteo Renzi sottolineano con decisione come siano destituite di ogni fondamento le ricostruzioni di stampa che attribuiscono al segretario uscente del Pd la volontà di puntare a elezioni a giugno.

Mentre il Pd si dà le regole per il congresso, Matteo Renzi dalla California scrive che se 'la politica italiana litiga su tutto, il futuro prima o poi torna e bisogna farsi trovare preparati'. "Il punto di questo viaggio è politico", dice dalla California Matteo Renzi in un lungo colloquio con La Stampa. L'ex premier afferma che "dopo il referendum sembra che si sia tutto bloccato: si torna al proporzionale, si torna alle scissioni, si torna alle esperienze che vengono dal passato", però "mentre noi stiamo a discutere da tre mesi di come si fa il congresso del Pd, come si muove Sel, come Berlusconi e Salvini vanno d'accordo, fuori c'è un'Europa che continua ad essere il punto fondamentale in un mondo che viaggia a una velocità straordinaria". "Ho cercato di togliermi dalle polemiche - spiega - anche perché non sono più il presidente del Consiglio, e non sono più il segretario del Pd, in attesa del Congresso". "Non sono venuto in California a fare il fighetto - puntualizza - Sto cercando di ossigenare il cervello". Anche perché "la risposta al populismo potrebbe stare nella crescita favorita dall'innovazione - osserva Renzi - a condizione che ci aggiungiamo un pezzo mancato anche nella mia narrazione: come garantire un sistema di protezione a chi si sente tagliato fuori". "Quando viene proposto, ad esempio dai Cinque stelle, il reddito di cittadinanza a tutti, è un messaggio sbagliato perché favorisce il ripiegamento su se stessi", invece "il messaggio deve essere: mettiti in gioco, provaci. Poi, se non ce la fai, io ti do una mano", "bisogna dare un messaggio di stimolo, di forza. Il punto è come". Renzi vorrebbe che il Congresso ne discutesse: "è impossibile che questo dibattito nel Pd sia soltanto sulle regole, è cruciale e fondamentale che sia sulle idee. Perciò al Lingotto lavoreremo solo su questo".

Vasco Errani, ex governatore dell'Emilia Romagna e attuale commissario per la ricostruzione scelto da Renzi, non smentisce le indiscrezioni che lo danno in uscita dal partito. Secondo altri rumors, i bersaniani, con 36 deputati e 12 senatori, stanno per dare vita a un nuovo gruppo che potrebbe chiamarsi 'Movimento per una costituente della sinistra'. Il nuovo gruppo dei bersaniani non ha intenzione di far ballare l'esecutivo. Ne dal Pd c'è la minaccia di ritorsioni per chi lascia il partito: Vasco Errani resterà commissario al terremoto e neanche la giunta di Enrico Rossi avrà problemi da parte degli ex compagni del Pd.