Siamo arrivati al 2017, gli ultimi dati risalgono a fine 2015 ma la situazione non cambia. Il Nord da una parte, il Sud dall’altra e con una forbice che piuttosto che restringersi pare dilatarsi sempre di più. Se si parla di ricchezza, reddito medio ed aspetti meramente economici ecco allora che il discorso raggiunge picchi differenziali sempre maggiori. Le statistiche rese pubbliche dal Ministero dell’Economia e pubblicate da Bolognanotizie.com, quotidiano dell’Emilia Romagna, mettono in luce una situazione nota ma che non sembra trovare ancora un punto d’incontri: la classifica dei dieci comuni più ricchi d’Italia è ancora una volta dominata dalle regioni del settentrione. Si difende piuttosto bene Bologna, il capoluogo emiliano con quasi 300 mila contribuenti presenta un reddito medio annuo che sfiora i 25 mila euro.
In particolar modo la top ten è un’egemonia di Lombardia e Piemonte, che piazzano ben 9 comuni fra i dieci che godono dei redditi medi annui più alti della penisola. L’unica regione che riesce ad inserirsi in questo dominio è la Liguria, con la piccola Pieve Ligure. La Lombardia resta la regione più ricca d’Italia, comandano le province di Milano, Como e Pavia. E’ ancora una volta Basiglio il comune più benestante in Italia, con 43 mila euro circa di reddito medio annuo ben distante dalle altre due a podio. Una spiegazione a questo exploit è facilmente individuabile nella residenza qui dei Doris, proprietari della prestigiosa banca Mediolanum.
Cusago e Torre d’Isola completano il podio, con 36 e 34 mila euro circa medi annui di reddito per due paesini che contano appena rispettivamente 3 e 2 mila abitanti circa. E’ impressionante la differenza di benessere fra i comuni del Nord e del mezzogiorno, che annoverano tra le fila la gran parte dei comuni nella parte bassa della classifica. In provincia di Foggia si registra quello più povero d’Italia, Roseto Valfortore, poco più di mille abitanti ed un reddito medio annuo di circa 8 mila euro.
Resta sempre più marcata la differenza fra Nord e Sud, al di là dei proclami dei politici ed istituzioni la situazione è evidentemente fuori controllo. Ciò comporta un Belpaese spaccato in due, con tutte le conseguenze economiche e sociali che ciò comporta.