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Sfida a tre per segreteria Primarie del Pd, oggi si vota in bar, bocciofile e 10mila gazebo

"Andate tutti a votare", il premier Paolo Gentiloni scende in campo sulle primarie del Pd per aiutare a combattere il più grande spauracchio sul voto di domani: una bassa affluenza. Tre i candidati: Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano.

"Dicono che se solo un milione di persone domani andrà a votare, sarà un flop. Ignorano che un milione di persone che vanno a votare rappresentano una forza straordinaria, strepitosa. Che nel mondo è difficile trovare esperienze così belle. Ma noi raccogliamo la sfida, amici: facciamo di tutto perchè si possa superare questa cifra. Perché possiamo essere in tanti a decidere". Lo scrive in una e-news 'straordinaria' Matteo Renzi. "Le primarie restituiscono potere ai cittadini. Non agli accordi di potere tra gruppi dirigenti. Scegliete voi chi deve guidare il partito, la città, il Paese", conclude Renzi.

Orlando avverte: "Non si decide solo quale candidato guiderà il Partito democratico, si decide anche se si ricostruisce il centrosinistra oppure se si decide di fare un'alleanza con Berlusconi. Io credo che occorra ricostruire il centrosinistra". "Mi auguro - ha continuato Orlando - che ci sia una grande affluenza, nonostante la campagna 'clandestina' che è stata fatta per la promozione delle primarie.

Anche in caso di sconfitta alle primarie "non lascerò il Pd, rimarrò, continuerò ad essere l'antitesi di Renzi che è l'antitesi dei valori fondanti della sinistra e del Pd". Lo ha ribadito Michele Emiliano, ospite ieri di Otto e Mezzo su La7. "Apparteniamo a un gruppo di combattenti per la libertà, per restituire al Pd la libertà persa", ha aggiunto.

Ora parola passa ad elettori e simpatizzanti (ovvero, stando allo statuto, 'tutti coloro che dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito e di sostenerlo alle elezioni e che accettino di essere registrati nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori'). I seggi sono aperti dalle ore 8:00 alle ore 20:00.

Per votare quindi non è necessario essere iscritti al Pd. Sono considerati elettori tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 16 anni e gli stranieri residenti in Italia, appartenenti alla Ue o in possesso di permesso di soggiorno. Chi non è iscritto alle liste elettorali (sostanzialmente minori e stranieri) o si trova in una provincia diversa da quella di residenza può però votare solo se ha effettuato la pre-registrazione online entro il 27 aprile.

Gli stranieri possono votare se in possesso di regolare permesso di soggiorno o richiesta di rinnovo, esibendo la carta di identità, il permesso di soggiorno o la richiesta di rinnovo. Si vota con documento d'identità e tessera elettorale. Chi non è iscritto al Pd deve anche versare un contributo minimo di 2 euro. Per votare si potrà barrare il nome della lista del candidato a segretario nazionale che si intende sostenere. C'è possibilità di voto alle primarie anche per gli iscritti al Pd e gli elettori registrati all'Aire (Anagrafe italiani residenti all'estero) che abbiano compiuto 16 anni e coloro che domenica 30 aprile si troveranno temporaneamente all'estero.