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Dl manovra, Articolo 1-Mdp: non daremo la fiducia al governo per colpo di voucher.

Roma, 31 Mag 2017 - "Noi abbiamo sempre dimostrato senso di responsabilità e continueremo a farlo" e "dovete invece guardare a chi ha tirato dritto in barba ad un referendum", e dunque "non saremo dentro questo passaggio" perché "non vogliamo essere corresponsabili".

Così, in sede di dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sul decreto manovra, Francesco Laforgia, riferendosi all'inserimento in manovra dei nuovi voucher e annunciando che Articolo 1-Mdp non voterà la fiducia al governo.

Laforgia ha parlato di "vulnus", "strappo" con l'approvazione dell'emendamento del relatore che ha reintrodotto uno strumento per regolare il lavoro occasionale "uscito dalla porta e rientrato dalla finestra" e ha aggiunto di sperare in un correzione al Senato e, ha detto, "spero" che se questa correzione arriverà "non avvenga per ricucire il rapporto con noi ma per riannodare il filo che avete spezzato con il Paese".

In precedenza su Facebook Roberto Speranza, coordinatore di Articolo-1, aveva scritto: "Oggi arriva alla Camera il provvedimento in cui sono stati inseriti i nuovi voucher votati da Pd, Forza Italia e Lega Nord". "Il governo ha messo la fiducia. Reputo sbagliato nel merito ridare spazio ad un nuovo strumento di precarietà senza alcuna condivisione con le associazioni dei lavoratori, ma soprattutto ritengo inaccettabile la scelta di raggirare il referendum e tutti gli italiani che hanno firmato i quesiti referendari. Per questo motivo oggi non voterò la fiducia al governo", conclude Speranza.

"L'Udc oggi si asterrà e non voterà la fiducia. È la prima volta che ciò accade in questa legislatura e il mancato sostegno al governo è motivato da tre elementi. Prima di tutto è difficile dare la fiducia ad un Governo che ha innestato un processo accelerato verso il proprio dissolvimento, senza tenere in nessun conto le esigenze degli italiani, le loro difficoltà economiche, il disagio sociale e la disoccupazione giovanile, le promesse alle famiglie mai mantenute. In secondo luogo l'attuale manovra ha contenuti che nulla hanno a che vedere con quanto appare nel titolo. Al centro dell'attenzione non ci sono le aree terremotate, ma cose che rispondono a logiche di lobbies, valgano come esempio le misure relative ai signori dell'azzardo. In terzo luogo non voteremo la fiducia, perché siamo stanchi di fiducie, di scorciatoie che privano il parlamento della sua possibilità di intervenire, a favore o in dissenso, esercitando un proprio diritto".

Lo ha affermato l'onorevole Paola Binetti, Udc, che continua: "A poco più di nove mesi dalla fine naturale della legislatura avremmo auspicato uno scatto d'orgoglio nel governo per portare a compimento quante più cose possibili. Invece l'obiettivo sembra quello di sottrarsi alla ben più pesante manovra della legge di bilancio nel prossimo autunno. L'attuale situazione della nostra economia potrebbe compromettere il risultato di future elezioni, se fossero successive alla legge economica per il 2018, che si varerà a dicembre. Un governo che si sottrae alle sue responsabilità in modo così vistoso non può sperare di avere la fiducia da chi in questa legislatura lo ha sostenuto, ponendo però chiari punti interrogativi, domande cruciali per cui non c'è stata risposta adeguata. La politica può essere migliore di certi teatrini fatti da chi, stando fuori dal Parlamento, cerca solo di capire come approdarvi il prima possibile, per gestire la Res Pubblica".

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