Non aveva mai fatto punti contro la Juventus: la prima volta che ci riesce, Marco Giampaolo ne coglie addirittura 3. La sua Sampdoria castiga i bianconeri, in balia dei blucerchiati per buona parte della gara. Avanti 3-0, i doriani si fanno quasi rimontare a tempo scaduto, ma il risultato si ferma sul 3-2. Oltre al clamoroso risultato di Marassi, la tredicesima giornata di serie A porta i pareggi del Torino e della Fiorentina e le vittorie del Cagliari a Udine e del Sassuolo a Benevento.
Sampdoria-Juventus 3-2 - A Marassi la Juve affonda di fronte ad una strepitosa Sampdoria (3-2): sei su sei in casa per la squadra di Giampaolo, la cui classifica (sesto posto a 26 punti, -2 dalla Lazio, con una gara da recuperare) è sempre più scintillante. Seconda sconfitta stagionale (meritata) per gli uomini di Allegri, che si scuotono solo sul 3-0: troppo tardi. La prova resta assolutamente negativa. E il Napoli capolista scappa via (+4).
In vista del Barcellona, Allegri fa turnover e lascia in panchina Buffon, Barzagli, Alex Sandro e Dybala. Due palle-gol nitide per i bianconeri in un primo tempo però non così brillante, con la Samp compatta che si difende bene anche se non costruisce granché in fase offensiva (20’ girata Quagliarella larga). La prima occasione capita al 2’ sui piedi di Higuain, imbeccato da Bernardeschi, ma il diagonale del Pipita trova il tocco decisivo di Viviano. Portiere blucerchiato che si ripete al 32’ con una super parata d’istinto (col ‘posteriore’) sul potente destro di Cuadrado da posizione ravvicinata.
Ad avvio ripresa col botto: insistita azione in area bianconera di un Quagliarella irriducibile, sfera che s’impenna su una svirgolata di Bernardeschi e infine stacco vincente di Duvan Zapata che sovrasta Lichtsteiner (52’). A ruota la Juve vacilla ancora e sempre sul colombiano Zapata, servito in contropiede da Quagliarella: Szczesny in uscita evita il peggio sul tentativo di scavetto (56’). La Juve non ci sta e si riversa in avanti. Mandzukic, Khedira e Cuadrado non trovano l’affondo del pari e al 71’ Marassi esplode per la seconda volta: Ramirez serve Torreira al limite dell’area, Szczesny non può nulla stoccata dell’uruguaiano che muore proprio nell’angolino. Al 79’ lo score assume le sembianze del trionfo: su assist basso di Quagliarella, Ferrari anticipa Khedira e segna la rete di un incredibile 3-0. I blucerchiati si rilassano un po’ troppo (con la Juve non te lo puoi permettere) e nel recupero succede di tutto: Higuain accorcia su rigore al 91’ (fallo di Strinic su Douglas Costa), in mezzo palla-gol per Linetty (93’), al 94’ sinistro vincente di Dybala per il 3-2 conclusivo.
Torino-Chievo 1-1 - Entrambe le squadre venivano da un pareggio: i granata in casa dell’Inter, i gialloblù (in maglia bianca) col Napoli. E pareggio è stato anche all’Olimpico ‘Grande Torino’. Partono bene gli ospiti che colpiscono un palo con Castro di testa su cross da sinistra di Gobbi. E di testa arriva il vantaggio del Chievo: Hetemaj salta più alto di De Silvestri su un cross da destra di Cacciatore, prolungato da Meggiorini; Banti convalida dopo aiuto del Var, per una presunta carica del finlandese sul difensore del Toro (14’). Sempre di testa il pari granata: Baselli gira alla grande un traversone di Obi da sinistra, Sorrentino non ci arriva (33’).
Nella ripresa, Chievo pericoloso nella stessa azione con Hetemaj e Birsa, ma prima Burdisso e poi Rincon respingono le conclusioni. Occasionissima granata al 65’: De Silvestri pesca Iago Falque nel cuore dell’area del Chievo, lo spagnolo colpisce la traversa, complice la deviazione di Sorrentino. Poi il Toro ne spreca una ancora più grande: Gobbi commette fallo su Belotti in area gialloblù, Banti consulta il Var e concede il rigore, il ‘Gallo’ si fa ipnotizzare da Sorrentino che gli respinge la conclusione dagli undici metri (73’). Scintille nel finale per un contratto tra Radovanović e Belotti, il direttore di gara espelle il giocatore del Chievo e ammonisce Niang, intervenuto a difesa del compagno (88’). Torino a 18 punti, Chievo a 17 come la Fiorentina.
Spal-Fiorentina 1-1- Divisione della posta al ‘Mazza’ tra gli estensi reduci dal bel pareggio di Bergamo e i viola sconfitti in casa dalla Roma. Succede poco fino al vantaggio dei biancocelesti: Viviani calcia una punizione sulla trequarti destra, Felipe incorna cogliendo il palo alla destra di Sportiello, Paloschi si avventa sul pallone e gonfia la rete (43’). Nel recupero, Mattiello manda alto dopo che il portiere viola aveva anticipato Borriello. La Viola non molla e raggiunge il pareggio nel finale di partita: su assist di Simeone, Chiesa, fresco di rinnovo, festeggia il prolungamento di contratto con un destro che buca Gomis (80’). Nel recupero, Oikonomou espulso al 91’ per doppia ammonizione. Fiorentina a 17, Spal quart’ultima a 10.
Udinese-Cagliari 0-1 - I rossoblù danno continuità alla vittoria interna sul Verona e si mettono ad una rassicurante quota 15 punti. I friulani, che non avevano giocato con Lazio per maltempo, restano inchidati a 12, in condominio con il Crotone. Il primo tempo scorre via senza troppi sussulti. Lo scossone alla partita arriva a inizio ripresa: Barella centra da destra, João Pedro si inserisce bruciando Danilo e Widmer e anticipando Rafael in uscita con un tocco di testa (54’). La reazione dei padroni di casa non si vede. Nell’infinito recupero, il portiere bianconero Bizzarri trova il modo di farsi espellere per un fallo fuori area su Faragò, Manganiello estrae il cartellino rosso solo dopo l’intervento del Var (98’).
Benevento-Sassuolo 1-2 - Il destino, ma non solo, si accanisce ancora col Benevento, che vede sfumare al 94’ il primo sospirato punto in Serie A. Al ‘Vigorito’ è 1-2 Sassuolo, che si beve un rigore con Berardi al 92’ ma, due minuti dopo, trova con Peluso la rete della vittoria che dà un po’ d’ossigeno alla deficitaria classifica neroverde. Primo tempo avaro di emozioni: i sanniti provano a fare il match, gli emiliani si affidano al contropiede. L’unica vera occasione, firmata Armenteros, è per i padroni di casa (10’), la cui conclusione da pochi passi trova la grande risposta di Consigli. Ospiti leggerini davanti: un sinistro insidioso di Politano e nulla più (18’).
La ripresa si apre con l’ottima chance per Ragusa: pallone a lato da posizione invitante (46’). Poi è Matri-time, con l’attaccante che al 57’ si divora il vantaggio ma nello stesso minuto, su una clamorosa topica del portiere Brignoli che serve involontariamente Missiroli, timbra il facile 0-1 del Sassuolo. Otto giri di lancette (65’) e il Benevento torna a galla: mischione in area, tiro di Ciciretti e zampata da pochi passi dello svedese di origini cubane Samuel Armenteros. Ma le cose si (ri)complicano subito per i giallorossi, che restano in inferiorità numerica al 67’ complice il secondo giallo rimediato da Letizia. Gli ospiti aumentano la pressione, Brignoli si riscatta su Matri (77’) e al 93’ arriva il rigore dopo un mani di Costa su cross di Gazzola: l’esecuzione di Berardi scheggia però la traversa. L’1-1 sembra ormai deciso ma su angolo dello stesso Berardi, il Sassuolo si prende i tre punti con lo stacco vincente di Peluso.