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Sport e Saute – il no nel personal training – Rubrica settimanale del dottor Andrea Melis

Cagliari, 18 Feb 2019 - La sconfitta.

Niente brucia di più di una sconfitta.
Che si provi tristezza o rabbia si avrà sempre a che fare con un'emozione spiacevole in quel momento.
Le variabili possono essere tante, si dice che quello che conta è l'atteggiamento ed è vero.
È vero in tutti i sensi.
Però al cospetto di una sconfitta nella vita bisogna guardare in faccia la realtà e sé stessi.
Se hai perso hai sbagliato qualcosa.
Se non accetti questo primo verdetto di autocoscienza per ogni sconfitta te la prenderai con il docente, l'arbitro, il superiore che ti vuole male, il collega che è avvantaggiato in carriera o il governo ladro.
Personalmente da istruttore di arti marziali e personal trainer detesto due cose: le scuse e le giustificazioni.
Atteggiamento già di partenza perdente.
Sono gli eterni e i campioni da bar del Lunedì mattina.
Il trainer ha un grosso dovere nei confronti di un cliente deve aiutarlo a migliorare.
Il cliente né ha un altro.
Molto intelligentemente deve impegnarsi.
E lo deve fare per una forma di rispetto nei confronti del trainer e di sé stesso.
Ci sono quelli che in maniera cattiva potrei definire galline dalle uova d'oro.
Vanno dal professionista, pagano non raggiungendo risultati con lo scopo di pavoneggiarsi dicendo che hanno il Personal Trainer.
Però risultati zero.
Ma non è colpa loro, hanno avuto mille probabilità contro e mille imprevisti.
I clienti del Monopoli praticamente.
Dicevo prima che il Trainer ha grosse responsabilità.
A volte a qualcuno bisogna saper di no.
Non allenarlo.
Un personal trainer costa.
Ha un costo economico e morale.
Quello morale è il sacrificio.
È il sacrificio dev'essere reciproco.
Altrimenti è meglio lasciar perdere.
Perché affrontare un percorso insieme e non ottenere nessun cambiamento è una sconfitta per ambo le parti.
Il no è fondamentale.
A volte bisogna dire no ai potenziali clienti o anche si trainer che non ci ispirano.
Imparare a dire no significa imparare a dire no a quei comportamenti che mettiamo in atto e non ci fanno stare bene.
Imparare a dire no significa imparare a dire no a quelle persone che non ci fanno stare bene.
L'alternativa è una sola.
La sconfitta. A.M.

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