Cagliari, 17 Giu 2019 – La nuova patologia che affligge il genere umano nel 21mo secolo, quello sportivo, si chiama Vigoressia. Purtroppo è facile constatare quante mamme che la mattina si alzano all’alba per andare ad allenarsi ed poi il fine settimana, finito lavoro, fanno ogni tipo di gara, tralasciando i doveri di madre o altro, per l’aspetto fisico. Per la cura del corpo.
Io che frequento da ormai oltre sei lustri palestre e parchi, compreso il lungo mare, posso testimoniare che, purtroppo, per noi, questa malattia sta invadendo sempre più donne e tantissimi uomini. Infatti, nel passato, il flagello fu la terribile Anoressia. Poi arrivò la Ortoressia. Ora tocca alla Vigoressia, patologia legata, dicono gli esperti, a un errato modo di percepire il proprio aspetto con conseguente obbligo autoimposto di allenarsi fino allo stremo per avere un corpo forte e muscoli ipertrofici. Non a caso questa sindrome è detta anche complesso d’Adone.
La nuova patologia, sempre più diffusa, trova terreno fertile nella cultura del benessere e nel mondo dei centri sportivi – cosa vista da anni di esperienza e frequentazione di palestre – e colpisce soprattutto gli uomini e donne dopo i 20 anni arrivando incredibilmente ai 50 e oltre, per il quali ciò che conta di più è l’immagine del proprio corpo riflessa nello specchio. E al diavolo famiglia e figli, anche in tenera età, compresi. Per questi affetti della malattia degli anni 2000 non vi è altra gratificazione.
A tracciare il profilo di questa nevrosi pubblicato sul dito “dottoremaeveroche” (comunque di questa nuova malattia noi di Cronacaonline siamo stati dei primi ad occuparcene, in tempi non sospetti, quando nessuno conosceva cos’era la Vigoressia ed inoltre è stata trattata ampiamente dal Dottor Melis, nostro collaboratore per la rubrica ‘Sport e Benessere’) a cura della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e odontoiatri.
L’attività fisica regolare, ha enormi benefici, - sostengono gli specialisti - a tutte le età. Però da qui ad ammazzarsi di fitness in palestra o facendo jogging, ore e ore, ce ne corre. E, infatti, quando lo sport viene praticato – si legge ancora nella pubblicazione – in modo ossessivo e compulsivo, al di là dei limiti imposti dalla natura, potremmo essere davanti alle prime avvisaglie di una vera malattia.
Infatti, l’allarme che scatta quando si diventa dipendenti, cioè quando è impossibile resistere e ci si sente in colpa se si salta un allenamento durante i sette giorni della settimana e, quindi, si sente la necessità impellente di bruciare calorie in palestra, in piscina e sala pesi. Pertanto l’allenamento coatto assume un ruolo centrale nella vita del Vigoressico o Vigoressica, spingendoli sempre più a sottrarre tempo spazio e interesse alle attività sociali, alla famiglia e ai figli, arrivando quindi a compromettere in modo preoccupante la salute psicofisica.
I genere, per chi non ne è ancora a conoscenza, sintomi dell’astinenza si manifestano dopo 24 ore dall’ultimo allenamento praticato. Anche se si è a pezzi, anche se si avrebbero cose più importanti, da fare, chiudersi in palestra diventa l’unica opzione, un evento irrinunciabile, spesso più importante del proprio lavoro, famiglia e figli, una scelta questa, che rischia di condurre all’isolamento sociale. Definire questa malattia il complesso di Adone, appare doppiamente crudele: raramente un uomo o una donna, esageratamente palestrati, sono anche belli.
B.S.