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Sport e Benessere – Come rendere efficace la comunicazione tra Personal Trainer e cliente – Prima Parte. Rubrica a cura del Dottor Andrea Melis

Cagliari, 15 Dic 2019 - L' obbiettivo di oggi è fornirvi degli strumenti per migliorare il vostro modo di comunicare e attraverso questo, raggiungere ciò che desiderate prima e meglio.

Oggi parleremo degli Assiomi della Comunicazione creati principalmente da Paul Watzlawick.

Ho avuto modo di studiarli anni fa per la prima volta in un Master di Specializzazione di Psicologia.

Chi ha studiato comunicazione probabilmente li conosce già.

Chi ha studiato questo autore sa che la comunicazione, prima ancora delle persone che comunicano, può essere funzionale o meno.

Questo è molto importante perché ponendo l'accezione sulla comunicazione possiamo migliorare velocemente certe dinamiche che a seconda degli individui con cui ci interfacciamo non sono proficue e piacevoli.

L' articolo di oggi sarà utile per il Cliente, per il Trainer e per chi vuole semplicemente migliorare la propria consapevolezza comunicativa al fine di rendere la qualità della propria vita migliore.

Il consiglio che vi do, una volta letto questo articolo, sarà di mettere in pratica da subito quello che leggerete, in modo tale da diventare più attenti al modo in cui gli altri vi parlano e al modo in cui voi parlate e vi parlate.

Primo Assioma.

1) Non si può non comunicare.

Cosa vuol dire questo?

Possiamo comunicare e non parlare.

Possiamo comunicare e parlare.

In entrambi i casi comunichiamo e in entrambi i casi è impossibile non comunicare, perché pur volendo stiamo comunicando che non vogliamo comunicare.

Esempio.

Immaginiamo un cliente che arriva in ritardo alla lezione con il suo Personal Trainer.

Il cliente si scusa, il Personal Trainer annuisce, senza parlare.

La sua espressione è eloquente.

Il cliente percepisce il disappunto anche se dall'altra parte non è stata proferita parola.

Il Trainer ha comunicato senza parlare.

Questo assioma ci insegna che prestare attenzione a ciò che viene trasmesso anche senza l'uso di parole può effettivamente aiutarci a capire che la comunicazione è presente sempre, quindi soffermarsi su questo punto è il primo step per addentrarci in questo mondo così affascinante.

Il fatto che un cliente in allenamento a seconda dei casi diventi taciturno deve spingere il Trainer a capire cosa sta comunicando attraverso quel silenzio e soprattutto se in quel momento il cliente vuole parlare oppure no.

Va saputo discriminare un silenzio estemporaneo da uno che merita approfondimento per la buona riuscita del rapporto di lavoro.

Secondo Assioma

2) Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione.

 

Cioè?

L' aspetto relativo al contenuto indica ciò che viene detto, quello relativo alla relazione il comportamento collegato.

L' aspetto relativo alla consapevolezza della relazione nella comunicazione è quello che discrimina l'interazione funzionale da quella non funzionale.

La parte relativa al contenuto, in parole povere, ha a che fare con quello che diciamo mentre la parte relativa alla relazione identifica il reale messaggio che trasmettiamo.

Si parla in questo caso di metacomunicazione e il messaggio più importante che recepiamo sta proprio qui, sia che ci sia congruenza con le parole sia che non ci sia.

 

Esempio n°1

Il Personal Trainer propone la scheda di allenamento al suo cliente e gli chiede cosa ne pensa.

Il cliente la visiona e dice che a suo avviso è impegnativa.

Il tono di voce e la gestualità (Relazione) sono congruenti con quanto detto

(Contenuto).

La comunicazione è funzionale.

Esempio n°2

Questo è un caso che molto spesso si presenta e non dovrebbe presentarsi.

Il cliente chiede spiegazioni al Trainer circa la natura di un esercizio oppure semplicemente gli parla di qualcosa che ritiene importante.

Il Personal Trainer è completamente distratto perché magari sta controllando le sue pagine personali sui Social, come Facebook e Instagram.

Il cliente chiede al Trainer se lo stesse ascoltando.

Quest'ultimo risponde di sì per circostanza o inerzia, dimostrando con l'atteggiamento e il comportamento l'esatto opposto.

Questo non è funzionale perché il messaggio è incongruente.

Gli aspetti di contenuto e di relazione non coincidono.

Terzo Assioma

3) La punteggiatura della sequenza di eventi.

La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti.

In particolare parlando di punteggiatura si pone l'accezione sul punto di vista all'interno della comunicazione.

Può essere totalmente interno, totalmente esterno o equibrato tra le due parti.

Un punto di vista totalmente interno nel bene e nel male può esaltare o mortificare il Self Talking, cioè il modo in cui ci parliamo.

Uno esterno renderà il destinatario della comunicazione totalmente idealizzato o totalmente distrutto.

Uno equilibrato tra due parti renderà la comunicazione scorrevole e proficua.

La punteggiatura, quindi l'ordine strutturato all'interno della frase, può cambiare il significato della comunicazione. ( Es. 4-5 ).

Esempio n°1.

Sono un anno che mi alleno con il Personal Trainer e non ottengo risultati per colpa mia.

Esempio n°2.

Sono un anno che mi alleno con il Personal Trainer e non ottengo risultati per colpa sua.

Esempio n°3.

Sono un anno che mi alleno con il Personal Trainer e non ottengo risultati, probabilmente abbiamo delle colpe entrambi.

Esempio n°4.

Non ottengo risultati perché il Personal Trainer non mi segue. (Cliente)

Esempio n°5.

Non seguo il cliente perché non ottiene risultati. (Personal Trainer).

Quarto Assioma

4) Esistono due tipi di comunicazione, quella digitale e quella analogica.

 

In questo assioma si differenzia la comunicazione, figlia della sintassi logica, all'interno dei contenuti verbali (Digitale), da quella priva di sintassi ma ricca di analogie di significato (Analogica).

Esempio n° 1.

Il cliente chiede al Personal Trainer con quale esercizio deve cominciare l'allenamento e quest'ultimo gli risponde dicendo che sarà il Tapis Roulant.

Esempio n° 2.

Il cliente chiede al Personal Trainer con quale esercizio deve cominciare e quest'ultimo mima una corsetta leggera, facendo capire al cliente che dovrà usare il Tapis Roulant.

Quinto Assioma

5) Tutti gli scambi sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati su somiglianze o differenze.

 

Il rapporto comunicativo tra Trainer e cliente può essere basato sul classico:

" Io dico, tu fai '' e viceversa (Complementare) oppure ad esempio lui o lei propone al cliente un tipo di lavoro da fare e gli chiede il suo punto di vista in relazione al lavoro da svolgersi (Simmetrico).

Esempio n°1

Trainer: " In relazione ai risultati che vuoi selettivamente raggiungere ti farò fare questi esercizi ".

Esempio n°2

Trainer: "In relazione ai risultati che vuoi selettivamente raggiungere ti farei questi esercizi, che ne dici?".

 

Nel primo caso il Trainer indica gli esercizi che a suo avviso è giusto fare senza chiedere il punto di vista al cliente (Complementare) nel secondo si (Simmetrica).

La prima parte dell'articolo si conclude qui.

Leggere questi assiomi e le spiegazioni che ho volutamente semplificato ci aiutano a capire che buona parte del modo in cui comunichiamo dipende da quanto siamo consapevoli del modo in cui ci esprimiamo, perché in fin dei conti sono modalità che già conosciamo.

La domanda che poi ci dovremmo porre sarà quando, come, con chi e cosa nello specifico diventa nella comunicazione disfunzionale.

Ultimo ma non ultimo il perché.

La risposta nel prossimo articolo.

Riferimenti.

Watzlawick, P.-Beavin, J.H.-Jackson, D.D., Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi (1967), Roma, Astrolabio, 1971.

https://www.google.com/amp/s/www.lostudiodellopsicologo.it/psicologia/assiomi-comunicazione/amp/

 

http://www.francescatroiano.it/cinque-assiomi-della-comunicazione-umana/

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