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Missili Kalibr su Odessa “tutti abbattuti”. Kiev, liberati otto villaggi in due settimane. E nel frattempo il dittatore ricercato per crimini di guerra si accanisce ancora contro il suo temibile avversario Alexei Navalny con nuove accuse di terrorismo.

Odessa, 19 Giu 2023 – "Nel cielo sopra la regione di Odessa, questa notte le forze di difesa aerea hanno distrutto tutti e quattro i missili Kalibr lanciati dalle truppe russe". Così Serhii Bratchuk, capo del Consiglio civico sotto l'amministrazione militare regionale di Odessa, su Telegram 

Il più noto dissidente russo, Alexei Navalny, torna alla sbarra oggi per rispondere dell'accusa di "attività politica estremista" e di altri sei reati previsti dal codice russo, che potrebbero incrementare la pena di uno dei più temibili avversari di Putin di altri 30 anni, che andrebbero a sommarsi ai nove che si trova già a scontare. La nuova puntata dei processi farsa contro il leader dell'opposizione giunge mentre Mosca intensifica la repressione interna, dopo più di un anno dall'inizio della sua offensiva in Ucraina, con la maggior parte delle figure chiave dell'opposizione finite dietro le sbarre o in esilio.

Navalny, 47 anni, è stato arrestato nel 2021 al ritorno dalla Germania, dove si era ripreso da un avvelenamento l'anno precedente che aveva attribuito al Cremlino. Debilitato da una grave perdita di peso dovuta dalle condizioni della prigionia, Navalny ha spiegato che i pubblici ministeri gli hanno fornito 3.828 pagine che descrivono tutti i crimini che avrebbe commesso mentre era dietro le sbarre. "Sebbene sia chiaro dalle dimensioni dei tomi che sono un criminale sofisticato e persistente, è impossibile scoprire esattamente di cosa sono accusato", ha comunque trovato la forza per scherzare il dissidente. Il processo si svolgerà presso la colonia penale di massima sicurezza IK-6 a Melekhovo, a circa 250 chilometri (155 miglia) a est di Mosca, dove è Navalny detenuto.

"Sono ancora qui, stanno lavorando, stanno abbattendo missili russi. Nel modo più efficiente possibile. Non è stato distrutto un solo Patriot!", così, nel suo messaggio serale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha voluto confermare che tutti i sistemi di difesa aerea e missilistica Patriot forniti dagli Stati Uniti all'Ucraina ad aprile funzionano ancora, contrariamente a quanto affermato dalla Russia e in particolare dal presidente russo Vladimir Putin che al Forum economico internazionale di San Pietroburgo aveva dichiarato che Mosca avesse distrutto cinque sistemi Patriot.

I missili antiaerei americani "Patriot" operativo al fronte ucraino, prodotti dalla statunitense Raytheon Technologies e impiegati in diversi scenari a partire dagli anni novanta, sono in grado di intercettare bersagli a una distanza massima di 150 km. Il filmato pubblicato da un tenente generale dell'aeronautica è probabilmente il primo a mostrane uno dispiegato sul terreno.

Le unità della brigata Tavria delle forze ucraine hanno liberato otto insediamenti nel ultime due settimane di combattimenti nelle direzioni di Berdiansk e Melitopol: lo ha reso noto su Telegram la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar.   Si tratta dei villaggi di Novodarivka, Levadne, Storozheve,Makarivka, Blagodatne, Lobkove, Neskuchne e Pyatikhatki.

"Nel complesso, le unità del settore Tavria sono avanzate in territorio nemico fino a sette chilometri - ha aggiunto -. 'area liberata nel sud è di 113 chilometri quadrati”.

Negli ultimi dieci giorni, "la Russia ha probabilmente iniziato a trasferire elementi del suo Gruppo di Forze Dnepr (DGF) dalla sponda orientale del fiume Dnipro per rafforzare i settori di Zaporizhzhia e Bakhmut". E' quanto si legge nell'analisi quotidiana sulla situazione sul terreno della guerra in Ucraina fornita dall'intelligence della Difesa britannica. L'operazione, spiegano gli analisti di Londra, "coinvolge potenzialmente diverse migliaia di truppe della 49esima armata, compresa la 34esima brigata motorizzata separata, nonché le forze aviotrasportate (VDV) e le unità di fanteria navale". Secondo l'analisi, "il ridispiegamento della DGF riflette probabilmente la percezione della Russia che un grande attacco ucraino attraverso il Dnepr sia ora meno probabile dopo il crollo della diga di Kakhovka e le conseguenti inondazioni".

Dopo due settimane di controffensiva delle forze armate ucraine, la Russia ha ammesso la perdita di qualche porzione di territorio. Il rappresentante russo nella regione Zaporizhzhia, Vladimir Rogov, conquistata da Mosca fin dalle prime fasi dell'invasione, ha confermato su Telegram la perdita del "controllo operativo" su un villaggio della zona in seguito alle "azioni offensive del nemico". Ora, ha aggiunto, l'artiglieria russa sta ora bombardando per impedire agli ucraini di trincerarsi nel villaggio: se infatti le forze armate ucraine riusciranno a conquistare un punto d'appoggio a Pyatijatki e riceveranno rinforzi, la prossima località nel loro mirino sarà Zherebianki, ha avvertito. Da lì, le truppe ucraine potrebbero iniziare un'offensiva sulla città di Vasilivka, a 70 chilometri da Melitopol.

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