Roma, 15 Lug 2023 - La Procura di Milano ha sequestrato il cellulare di Leonardo Apache La Russa, il terzogenito del presidente del Senato Ignazio La Russa indagato per violenza sessuale. La consegna del solo dispositivo, da cui è stata tolta la sim, è avvenuta alla presenza dell'avvocato Adriano Bazzoni, legale di Leonardo Apache. Toccherà ora alla polizia giudiziaria ricostruire le interazioni del figlio del presidente del Senato a partire dal 19 maggio scorso, quando ci sarebbe stata la presunta violenza. Dal cellulare di Leonardo Apache La Russa non saranno copiate e acquisite le chat del ragazzo con soggetti che sono tutelati dalle garanzie costituzionali, in pratica quelle con il padre ed eventuali altri parlamentari.
La nota dello staff di La Russa: “Piena fiducia nella magistratura, stop a ogni speculazione politica”
"Il Presidente La Russa, dopo la nomina dell'avv. Bazzoni da parte del figlio Leonardo, si è astenuto e si asterrà da qualsiasi commento diretto o indiretto sulla vicenda, avendo piena fiducia nell'operato dei Magistrati della Procura di Milano. Da un punto di vista mediatico, risulta, però, ormai passato il segno". Lo si afferma in una nota diffusa dallo staff di La Russa "Più volte - denuncia la nota- sono state pubblicate su quotidiani, giornali on line e sui social, le foto di un altro figlio del Presidente, col nome del fratello, nonché ricostruzioni artefatte a fini suggestivi della vita giovanile dei fratelli La Russa".
"Non risulta più tollerabile - afferma la nota- la condotta di chi si sostituisce ai Pm con pretese di indagine e richieste istruttorie. Travalica ogni rispetto l'operato di associazioni di sinistra che affiggono manifesti e preannunciano flash-mob politici e diffamatori. Per tacere dei social. Per queste ragioni, si rinnova l'invito ad affidarsi unicamente al lavoro degli inquirenti e ci si augura che termini ogni speculazione politica della vicenda. Tuttavia, in ragione di quanto è sino ad oggi accaduto, la famiglia La Russa si è vista costretta ad incaricare l'avv. Vinicio Nardo del Foro di Milano per tutelare, nelle competenti sedi giudiziarie, l'onorabilità del Presidente e degli altri componenti della famiglia".
Gli inquirenti stanno ascoltando i testimoni, tra cui amici e conoscenti di Leo Apache, nell'ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sulla presunta violenza sessuale che una ragazza 22enne ha denunciato di aver subito dal figlio del presidente del Senato. Da quanto si è saputo, gli interrogatori si stanno concentrando sulla serata del 18 maggio alla discoteca Apophis, dove la ragazza ha detto di aver incontrato l'ex compagno di scuola. Vengono sentiti i giovani che erano nel locale, gli investigatori della Squadra mobile, coordinati dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro hanno un elenco con un centinaio di nomi che si sono fatti consegnare dal club esclusivo nel cuore di Milano.
I partecipanti alla serata erano poco meno di 200 e alcuni di loro potrebbero aver visto in che condizioni si trovava la ragazza, che ha denunciato di non ricordare più nulla dopo un drink offertole dal 21enne indagato (il sospetto è che vi sia stata versata la cosiddetta “droga dello stupro”). Tra i testi convocati, anche alcuni amici dello stesso La Russa jr e tra quelli “potenziali”, persino il personale della scorta del presidente del Senato. Il 21enne, verso le 6 del mattino, pare sia tornato a casa in macchina con la giovane a bordo.
La madre della 22enne è stata sentita giovedì pomeriggio come testimone dagli uomini della squadra Mobile guidata da Marco Calì che indagano sulla presunta violenza. È stata la donna, una volta sentito il racconto della figlia, il pomeriggio del 19 maggio scorso ad accompagnarla alla Clinica Mangiagalli dove è stata visitata. Il referto parla di un'ecchimosi al collo e un graffio sulla coscia sinistra.
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