Kiev, 4 Ago 2023 – Il portavoce dell'intelligence ucraina Andrey Yusov ha dichiarato che gli eventi di Novorossiysk sono un "grande schiaffo" per il regime di Putin. Lo riporta Rbc-Ukraine. "In termini di sicurezza, ovviamente, questa è una grande perdita per la flotta degli occupanti e per la pianificazione di ulteriori operazioni di sbarco. L'uso di queste navi diventa più problematico, e questo è un fattore serio che gli occupanti terranno in considerazione", ha aggiunto Yusov.
Un drone marino caricato con 450 chilogrammi di tritolo ha attaccato una nave della marina russa, che aveva a bordo circa 100 militari. Lo ha riferito una fonte ucraina alla Cnn, aggiungendo che "a seguito dell'attacco, la nave ha subito gravi danni e non è in grado di navigare". Video sui social media e su diversi account di blogger russi sembrano identificare l'imbarcazione con la nave da guerra Olenegorsky Gornyak.
La Cnn è entrata in possesso di un video che mostra un drone marino senza pilota che si avvicina a una nave che sembra corrispondere alla nave da guerra russa Gornyak vista nel porto di Novorossijsk. Il video di 36 secondi, girato dallo stesso drone marino, lo mostra avvicinarsi alla nave di notte. Il video finisce proprio mentre il drone raggiunge la nave. Nelle riprese in circolazione oggi sui social si vede una nave da guerra russa inclinata e rimorchiata vicino a una base navale del Mar Nero.
Il traffico navale nel porto russo di Novorossiysk "è ripreso" dopo l'interruzione dovuta a un attacco di droni marini: lo ha detto il portavoce della società Transneft, Igor Demin, all'agenzia di stampa statale russa Tass. "Dopo l'attacco notturno, il traffico nell'area portuale è stato temporaneamente interrotto per decisione della capitaneria di porto. Il traffico delle navi è ora ripreso. Non ci sono danni alle infrastrutture o ad altre strutture portuali", ha affermato Demin. Mosca afferma di aver respinto l'attacco di droni marini, mentre l'Ucraina afferma di aver colpito almeno una nave della flotta del Mar Nero e di averla resa inutilizzabile.
Nella notte droni hanno attaccato un deposito di petrolio a Feodosia, in Crimea, la penisola annessa da Mosca unilateralmente nel 2014. Lo riferiscono i media ucraini. "Tutti sanno che a Feodosia c'è un enorme deposito di carburante, dove possono essere immagazzinate riserve molto grandi destinate solo alla flotta del Mar Nero. La logistica del nemico è concentrata lì in buona parte", ha dichiarato a Radio Liberty il capo dell'ufficio stampa delle forze di difesa dell'Ucraina meridionale Natalia Gumenyuk. I canali Telegram della Crimea hanno condiviso i video delle esplosioni e dell'antiaerea russa. Secondo il canale Krymsky Viter non è scoppiato alcun incendio nel deposito di petrolio, ma dopo le esplosioni è mancata la corrente elettrica in alcune zone di Feodosia e ci sono stati problemi con Internet. Le autorità filorusse sostengono che l'attacco dei droni è stato "respinto con successo", riporta Unian.
Il Servizio di sicurezza dell'Ucraina (SBU) ha ottenuto informazioni che indicano che i russi stanno preparando un finto attacco, una 'provocazione sotto falsa bandiera' nella raffineria di petrolio di Mozyr, un impianto strategico in Bielorussia.
Lo fa sapere l'Sbu, come riporta Unian. In base ai dati disponibili, a preparare l'attacco sarebbe un gruppo di sabotaggio e ricognizione composto da personale militare russo e da ufficiali dei servizi speciali di Mosca, inviati in Bielorussia sotto le mentite spoglie di combattenti della Wagner. Il gruppo, una volta compiuto l'attacco, vuole spacciarsi per sabotatori ucraini e incolpare Kiev con l'obiettivo di coinvolgere Minsk attivamente nel conflitto.
La Russia ha condotto diversi attacchi di droni contro i porti ucraini sul Danubio nel tentativo di fermare il commercio internazionale attraverso questi porti. Lo ha scritto su Twitter l'intelligence britannica, sottolineando che i droni kamikaze russi hanno colpito obiettivi a una distanza di 200 metri dal confine rumeno, "suggerendo che la Russia ha sviluppato la sua propensione al rischio per condurre attacchi vicino al territorio della Nato". Il ministero della Difesa di Londra ha aggiunto che la Russia sta scegliendo di utilizzare i droni in prossimità dei confini della Nato nella convinzione che abbiano meno probabilità di innescare un'escalation rispetto ai missili da crociera. Dal suo ritiro unilaterale dalla Black Sea Grain Initiative, la Russia ha preso di mira sistematicamente i porti, le infrastrutture agricole e le scorte di grano dell'Ucraina.
Le forze russe hanno lanciato droni kamikaze Shahed contro i porti ucraini di Izmail e Reni, sul Danubio, il 24 luglio, suscitando condanne da parte di Bucarest. Izmail è stata nuovamente presa di mira il 2 agosto in un attacco di droni che ha causato danni significativi alla sua infrastruttura, danneggiando o distruggendo un elevatore del grano, magazzini di cereali, edifici amministrativi, un container in uno dei terminali di carico e distruggendo oltre 40.000 tonnellate di grano.
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