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Salario minimo: governo e opposizioni a confronto. Le posizioni restano distanti.

Roma, 11 Ago 2023 - Si è concluso a palazzo Chigi, dopo circa due ore, l'incontro tra governo e opposizioni sul salario minimo, convocato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Ciascuno mantiene le sue posizioni". È quanto trapela da fonti delle opposizioni, anche se la premier Giorgia Meloni, durante l'incontro avrebbe proposto alle opposizioni di "provare ad avviare un percorso celere ma attento per una proposta condivisa su lavoro povero e salari bassi" coinvolgendo il Cnel. 

Pd, M5s, Azione, Avs e Più Europa unite nel sostenere e difendere la proposta unitaria sul salario minimo che prevede una retribuzione minima oraria di 9 euro lordi. La premier avrebbe chiesto diverse spiegazioni e approfondimenti ai leader delle opposizioni sulla Pdl all'esame della Camera. Le opposizioni a loro volta hanno risposto nel dettaglio e nel merito del testo. 

"Siamo venuti dopo 4 mesi di discussione in commissione ma non c'è una proposta alternativa del governo e della maggioranza". Lo ha detto il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, all'uscita dell'incontro a palazzo Chigi tra il governo di Giorgia Meloni e le opposizioni. "Giorgia Meloni ci ha detto che è importante, che il governo vuole confrontarsi sulla materia complessiva: consideriamo questa disponibilità un primo risultato della nostra iniziativa e continueremo nelle prossime settimane la nostra battaglia politica sulla nostra proposta di legge che consideriamo solida e utile a risolvere uno dei problemi del mercato del lavoro non la panacea di tutti i mali". "Continueremo in Parlamento a confrontarci alla ripresa dei lavori per fare in modo che non ci sia più questo ossimoro lavoratori e lavoratrici contemporaneamente poveri".

La maggioranza "ci è apparsa confusa, la battaglia va portata avanti in Parlamento ma anche con una mobilitazione, lanciamo una petizione per dotare il Paese di una misura fondamentale". Lo ha detto Eleonora Evi di VErdi-Si.

"È stato un incontro interlocutorio ma il dato positivo è che nessuno ha sbattuto la porta. La proposta che ci ha fatto Meloni è di un dialogo su un intervento più ampio, dentro il quale non c'è un pregiudizio a discutere sulla proposta di salario minimo". Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, parlando di salario minimo dopo il vertice a Palazzo Chigi.

"Siamo venuti con spirito costruttivo, siamo riusciti a far convergere le opposizioni su una proposta unitaria. Meloni aveva chiesto il confronto, noi ci siamo, ma non c'è stata alcuna controproposta, il governo ha chiesto di coinvolgere il Cnel, a noi sembra una palla buttata in tribuna". Lo ha detto Giuseppe Conte (M5s) dopo il vertice a Palazzo Chigi sul salario minimo.

"Meloni ha rivolto domande sui dubbi che ha sul salario minimo, abbiamo risposto nel dettaglio, nel merito, motivando. Non è uno strumento che può trascinare verso il basso i salari, non è uno strumento di cui avere paura. La proposta di Meloni rimanda al Cnel. Il governo ha cercato di motivare perché ha sospeso la discussione, senza mettere sul tavolo alcun perimetro su cui lavorare insieme. La proposta rimane una, quelle delle opposizioni, e il governo non ha detto né sì né no".  Lo ha detto il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, dopo l'incontro col governo sul salario minimo.

"Il dato positivo di oggi è che la presidente Meloni non è riuscita a dire no alla proposta unitaria sul salario minimo, ha fatto domande e ha ottenuto risposte". Così Benedetto Della Vedova (+Europa) al termine del vertice Governo-opposizioni sul salario minimo. E riferendosi all'idea avanzata da Palazzo Chigi di affidare la proposta al Cnel, Della Vedova ha osservato: "La questione Cnel è un po' buttare la palla in tribuna, per prendere tempo, altrimenti dovevamo chiudere il Cnel e finiamo per chiudere il Parlamento".

"Andremo avanti sulla nostra proposta, su cui c'è un grande consenso popolare, lanciamo la raccolta firme già annunciata. Ma la nostra proposta è già incardinata in Parlamento e lì ci aspettiamo emendamenti o proposte del governo sul salario minimo. Oggi non ci hanno convinti, abbiamo risposto a tutte le loro domande". Lo ha detto la segretaria Pd, Elly Schlein, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sul salario minimo.

"A margine dell'incontro abbiamo chiesto conto delle mancate dimissioni di De Angelis e dei ristori dopo l'alluvione in Emilia Romagna, abbiamo chiesto che si usassero le risorse stanziate ma non spese, vorremo che arrivassero presto queste risposte. Non sono arrivate le risposte che speravo, continueremo a insistere". 

"Noi vogliamo che i salari degli italiani aumentino, abbiamo proposto che il Cnel faccia un'analisi approfondita della situazione, abbiamo ribadito la proposta di FI che va nella direzione di un salario minimo non fissato per legge ma che sia stabilito dalla contrattazione collettiva, che va rafforzata. Poi siamo favorevoli alla detassazione degli straordinari, delle tredicesime, dei premi. A volte ci sono delle rigidità da parte delle opposizioni, ma noi riteniamo un salario minimo fissato per legge non utile. Vogliamo lavorare per dare agli italiani stipendi più ricchi". Lo ha detto il vice premier Antonio Tajani, uscendo da palazzo Chigi al termine dell'incontro tra governo e opposizioni sul salario minimo.

La Lega ribadisce "la propria determinazione ad aumentare occupazione, stipendi e pensioni valorizzando l'Italia dei SÌ rappresentata dai tanti cantieri sbloccati e dalle opere ambiziose come il Ponte sullo Stretto che - da solo - garantirà almeno 100mila posti di lavoro tra Calabria e Sicilia eppure non piace al centrosinistra".  Lo afferma una nota al termine dell'incontro a palazzo Chigi Governo opposizioni sul salario minimo a cui il vicepremier e Ministro Matteo Salvini ha partecipato in videocollegamento dalla Toscana, dove oggi ha incontrato sindaci e altri amministratori locali per fare il punto della situazione sulle infrastrutture.

"Spiace constatare - denuncia la Lega - la posizione ideologica dell'opposizione, che parla di salario minimo e di reddito di cittadinanza per spirito di contestazione e fingendo di ignorare - per esempio - le troppe storture del sussidio. A maggior ragione, la rigidità delle minoranze in Parlamento è singolare ricordando i quasi dieci anni in cui il Pd ha partecipato a dei governi (anche senza aver vinto le elezioni) e in cui non è apparso particolarmente brillante a proposito di difesa del lavoro e delle pensioni.
Così una nota della Lega.

Con l'arrivo dei leader e delle delegazioni dell'opposizione, tra i quali Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni, è iniziato il tavolo governo-opposizioni sul salario minimo a Palazzo Chigi, convocato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. All'incontro sono presenti tutti i leader dei partiti di opposizione con l'eccezione di Italia Viva che fin dall'inizio si è tirata fuori dalla proposta unitaria sul salario minimo di 9 euro l'ora. 

A rappresentare il governo anche i due vicepremier, Matteo Salvini (da remoto) e Antonio Tajani, la ministra del Lavoro, Maria Elvira Calderone, e i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari. Per il Pd la segretaria Schlein accompagnata dalla responsabile Lavoro del partito, Maria Cecilia Guerra, per il M5S oltre al presidente Conte, l'ex ministra Nunzia Catalfo, per Azione Carlo Calenda e il capogruppo alla Camera, Matteo Richetti. La delegazione di Avs è composta da Nicola Fratoianni, con i parlamentari Franco Mari, Eleonora Evi e la capogruppo alla Camera, Luana Zanella, quella di Più Europa dal segretario Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova. 

La posizione di partenza della maggioranza di governo è rappresentata dal post pubblicato su Facebook dal capodelegazione di Fratelli d'Italia - Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza: "Oggi si apre il confronto tra governo e opposizioni sul salario minimo. Ci auguriamo sia improntato al pragmatismo e non a posizioni ideologiche, peraltro molto distanti da quanto realizzato da Pd e M5s quando erano insieme al governo". "Per risolvere il problema del lavoro sottopagato - prosegue - serve un nuovo patto sociale. Rinnovo dei contratti di settore scaduti da troppo tempo, detassazione del lavoro extra, potenziamento della contrattazione di secondo livello, aziendale e territoriale. Non solo, questo dibattito ci offre la grande occasione di rilanciare la storica proposta della partecipazione dei lavoratori agli utili e alla gestione delle imprese. Un'idea cara alla destra italiana, al mondo cattolico, a sindacati come Cisl e Ugl e a tante personalità indipendenti. Capitale e lavoro non devono essere nemici ma collaborare per la crescita dell'Italia. La sinistra ha fallito, ora tocca a noi", conclude.

Incontro a sorpresa in aereo tra Giorgia Meloni e Nicola Fratoianni prima del summit a palazzo Chigi sul salario minimo. Il premier e il segretario nazionale di Sinistra italiana si sono ritrovati casualmente sullo stesso volo di linea Brindisi-Roma. Entrambi tornavano dal mare della Puglia. La presidente di Fratelli d'Italia ha fatto un breve pit-stop nella Capitale per presiedere la riunione sul salario minimo. Anche Fratoianni si trovava per qualche giorno di relax in Puglia e per il rientro si è imbarcato sullo stesso aereo del presidente del Consiglio. Intercettato dall'Adnkronos prima dell'incontro con il governo, Fratoianni ha però smentito il “pre-vertice” e con un sorriso ha detto: ''Ora direte che c'è il governo Meloni-Fratoianni...''.

Il leader di Azione, Carlo Calenda, arrivando a Palazzo Chigi, a chi gli chiedeva se fosse o meno ottimista in vista dell'incontro, ha detto di essere "ottimista per natura". "Andiamo ad ascoltare cosa ci dirà Meloni: se è intenzionata a parlare della proposta di legge sul salario minimo, se è solo per ribadire la contrarietà meglio non prendersi in giro e vedersi in Parlamento". Così il segretario di Più Europa, Riccardo Magi arrivando a palazzo Chigi. Ottimista? "Le modalità con le quali siamo stati convocati non lasciano ben sperare, più una rappresentazione mediatica che un lavoro sul testo. Per cortesia istituzionale e per non lasciare nulla di intentato, andremo ma non siamo disponibili a farci prendere in giro", ha aggiunto. "Illustreremo la nostra proposta nei dettagli in modo che non ci siano equivoci. Abbiamo anche dei grafici". Lo ha detto il presidente di M5s, Giuseppe Conte, entrando a Palazzo Chigi per l'incontro con il governo sul salario minimo. "Andiamo a sentire quali novità ha il governo sulla nostra proposta di salario minimo, intanto li abbiamo costretti a guardare a quei tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che sono poveri anche se lavorano". Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico arrivando a palazzo Chigi per l'incontro con il governo sul salario minimo.

La linea della Lega sul salario minimo, al centro del confronto che si sta tenendo a Palazzo Chigi tra governo e opposizioni, "è stata ribadita dal sottosegretario Claudio Durigon". Lo puntualizza una nota, dove si precisa anche che "Matteo Salvini sta partecipando alla riunione in videocollegamento". Oggi, in un'intervista su “Il Corriere della Sera”, Durigon ha affermato quanto detto dalla Premier Meloni, ossia che un salario minimo rischia di essere controproducente e l'ha definito "un compromesso al ribasso", aggiungendo: "noi puntiamo a fare di più e meglio".

Durigon ha elencato le proposte della Lega sottolineando di considerarle "un'ottima base di partenza per contrastare il lavoro povero: estendere la contrattazione collettiva applicando, laddove non c'è, il contratto di categoria che può essere considerato di riferimento. Rivedere l'impalcatura degli appalti sui servizi eliminando il massimo ribasso sulla voce del costo del lavoro. Dare ruolo al Cnel e all'Aran per controbilanciare gli effetti dei cosiddetti contratti pirata. Introdurre premialità per chi è tempestivo nel rinnovo dei contratti".

Curiosa casualità, governo e opposizioni si incontrano oggi, 11 agosto, per discutere di salario minimo, nello stesso giorno in cui ricorre l'anniversario della nascita di Giuseppe Di Vittorio che nel 1954, da parlamentare del Pci e segretario generale della Cgil, propose di istituire per legge un salario minimo.

È stata la presidente del consiglio Giorgia Meloni a introdurre l'incontro governo-opposizioni sul salario minimo in corso a Palazzo Chigi. 

La Premier Giorgia Meloni, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti all'incontro a Palazzo Chigi, nella sua introduzione alla riunione nella Sala Verde avrebbe ribadito le sue obiezioni alla proposta caldeggiata dalle minoranze di un salario di 9 euro lordi all'ora per legge, sulla scia di quanto affermato nel suo video di due giorni fa.

Terminata l'introduzione, la parola è passata alle opposizioni che stanno intervenendo in ordine alfabetico. Dopo Calenda, Conte e Fratoianni è stata la volta di Magi. Schlein ha chiuso il giro di tavolo delle opposizioni.

Finito il giro di interventi delle opposizioni, tocca ai membri del governo. La prima a prendere la parola, sempre in ordine alfabetico, è la ministra del lavoro Calderone. A chiudere l'incontro, la replica della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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