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Migranti, a Lampedusa solita passerella di Meloni e von der Leyen ma risultati niente. Solo le solite sterili promesse. E poi propone Centro di prima accoglienza in ogni regione e richiedenti asilo trattenuti fino a 18 mesi.

Lampedusa, 18 Sett 2023 – Ieri, solita passerella della Meloni e della von der Leyen a Lampedusaq. Ma la nostra, si allarga di promesse, per soluzioni che non ha trovato e non arriveranno mai essendo la migrazione dei disperati, in fuga da guerre, sete e fame, senza soluzione di continuità. In Italia i famigerati muri alla Trump non si possono erigere come anche nell’Ungheria del nascente dittatore Ungherese Orban o dal governo di estrema destra della Polonia. Infatti, 130mila i migranti sbarcati in Italia nei primi mesi di quest'anno.

Persone che fuggono da povertà estreme e crisi economiche esplosive, conflitti armati e violazioni dei diritti umani. Sono il doppio rispetto allo scorso anno, tre volte di più del 2021. Il piano del governo per fronteggiare l’emergenza, sul tavolo del Consiglio dei ministri di oggi, si articola in più punti: raddoppiare i centri di permanenza per i rimpatri e prevedere dunque un Cpr per ogni regione; ma anche l'aumento del periodo in cui i migranti restano trattenuti nei Cpr fino a 18 mesi, il massimo consentito dalla normativa europea. Poi l’allestimento di campi, fuori dai centri cittadini, dotati di tende e brandine, come avviene nelle zone colpite da calamità naturali. Palazzo Chigi valuta anche la possibilità di affidare alla Marina militare il compito di coordinare in un’unica centrale operativa l’azione di monitoraggio, pattugliamento e salvataggio in mare.

Il delegato per l'immigrazione dell'Associazione dei Comuni, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, ribadisce che "il tema dei migranti non si risolve con i Centri per il rimpatrio". Opinione condivisa dal presidente dell'Anci, Antonio Decaro, che è tornato a chiedere l'ampliamento dei posti del sistema accoglienza e integrazione, i cosiddetti Sai per i minori stranieri non accompagnati, "perché altrimenti - dice - ricadono sulle casse comunali e nella responsabilità dei sindaci". 
Quello dei minori non accompagnati è un problema nel problema, innanzitutto per le dimensioni del fenomeno: quasi 12mila arrivi solo nei primi 7 mesi dell’anno, che portano a 21mila le presenze di minori non accompagnati in Italia per i quali la disponibilità di posti autorizzati è pari a 6.200. Il provvedimento che verrà licenziato oggi dal Consiglio dei Ministri potrebbe contenere anche una modifica al riconoscimento anagrafico di chi sbarca sulle coste italiane per ridurre, ope legis, il numero dei minori stranieri.

Non dovrebbe essere utilizzato lo strumento del Decreto Legge. Probabilmente le nuove norme verranno inserite in un emendamento al decreto Caivano già approdato in Senato. Un modo per accelerare i tempi per l'approvazione in Parlamento.

La situazione migranti "non è più esplosiva, la situazione è esplosa": ha detto proprio così il ministro degli Esteri Antonio Tajani al suo arrivo al Consolato generale d'Italia a New York, nel rispondere a una domanda sulla pressione migratoria dall'Africa, questione che intende portare all'Assemblea Generale dell'Onu. 
"Uno spostamento di milioni e milioni di persone e non ci sono muri che tengono: guardate alla storia delle invasioni barbariche, non vennero fermate dall'esercito romano, l'esercito più forte della storia militare", ha aggiunto. E poi: "Riteniamo che anche le Nazioni Unite debbano fare la loro parte, visto che si tratta di un fenomeno talmente vasto che non può essere risolto anche soltanto a livello europeo". "Servono iniziative concrete. Io penso per esempio che si potrebbero allargare i campi di accoglienza dell'Unhcr per le donne che fuggono e le famiglie che sono in difficoltà, coloro che sono fermi nel deserto e rischiano di morire". 
Tajani ha sottolineato anche la necessità di investimenti economici e finanziari, dalla Bei al Fmi, ma anche della creazione di una vera e propria banca per lo sviluppo in Africa.

"L'Italia è accanto all'Europa e l'Europa è accanto all'Italia: gli arrivi a Lampedusa non sono una sfida solo dell'Italia ma dell'Europa. Se non troviamo soluzioni concrete la nostra politica migratoria ha fallito". Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, arrivata al Consolato generale d'Italia a New York. Metsola ha sottolineato l'urgenza di atti concreti in vista delle elezioni europee di giugno 2024: "Altrimenti perdiamo i cittadini".

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