Torino, 3 Sett 2023 – La presidente del Consiglio dei Ministri è giunta a Torino dove l’attendava una manifestazione di studenti adolescenti e per niente pericolosi, caricati brutalmente da alcuni poliziotti per non farli avvicinare al teatro Carignano, dove la Meloni partecipa alla giornata conclusiva del Festival delle Regioni e delle Province autonome: “L'Italia è un mosaico di territori dalle potenzialità straordinarie”.
La mamma, donna e presidente del Consiglio, ha ribadito di sentire una forte responsabilità di Governo e ha messo in evidenza il fallimento del “globalismo” come è stato inteso fino alla pandemia da Covid19. Si è poi concentrata sulla questione energetica: “Il (suo) Piano Mattei per l’Africa è un progetto che stiamo elaborando coi paesi africani e che porteremo in Parlamento. Un piano che significa dare aiuto ai paesi africani in questo momento critico di flussi migratori e significa ridare un ruolo all’Italia nel Mediterraneo. L'Italia può diventare centro di approvvigionamento energetico d’Europa e l’attore di prima fila nel rapporto con l’Africa”.
"Se il futuro è il tema delle materie prime, devo ricordare che l'Africa non è un paese povero. Mentre l'Europa ha un problema di approvvigionamento energetico, l'Africa è potenzialmente un enorme produttore di energia, e le due cose possono stare insieme", ha precisato.
"Il Pnrr definito nel 2021 non ha dato alle regioni il giusto peso in termini di programmazione, noi abbiamo deciso di intervenire in maniere diversa, vogliamo dare il più possibile una visione unitaria e strategica. Abbiamo deciso di intervenire, riunendo sia le gestione il Pnrr sia i fondi di coesione, per avere una visione unitaria e strategica delle risorse che avevamo a disposizione", e ha sollecitato ancora "dobbiamo riuscire a spendere al meglio tutte queste risorse: perché non ne abbiamo molte, perché ci sono moltissime cose da fare, ed è importante lavorare tutti assieme per rendere questa nazione più competitiva in un lasso di tempo breve".
“L’autonomia finanziaria proseguirà senza stop - ha detto Meloni - Più potere alle regioni che avranno dimostrato di aver speso i soldi in modo virtuoso. Penso che sia l'occasione per costruire un'Italia più unita, forte e coesa, dove garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti".
"Quello che abbiamo davanti parallelamente è anche l'anno delle riforme con cui intendiamo cambiare l'architettura istituzionale, permettere ai cittadini di decidere da chi farsi governare, che impedisca i ribaltoni, i giochi di palazzo e garantisca la stabilità dei governi".
"Una strategia smontata e rimontata in capo a un anno e mezzo porta a risultati drammatici sul piano economico. Quando l'orizzonte" di un governo "è un anno, un anno e mezzo, si tende a privilegiare la spesa pubblica, quello che torna subito in termini di consenso, anche se non è la cosa più importante in termini di strategia. Quando non si ha stabilità non si riesce a lavorare su quello che non torna immediatamente in termini di consenso".
Meloni apre anche il capitolo sanità: "L'impegno sulle liste di attesa per abbatterle lo ribadiamo anche oggi, e bisogna lavorare passo dopo passo, il vantaggio che abbiamo è un orizzonte di legislatura". Ha ribadito che, oltre alla sanità, le priorità sono: i redditi e la natalità.
Successivamente Meloni, con il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e i governatori, si sposterà al museo Risorgimentale, dove nell'aula del Parlamento Subalpino, recentemente restaurata, celebrerà i 40 anni della conferenza Stato-Regioni. Nell'occasione, Meloni deporrà un fascio di fiori sul banco che occupava Camillo Benso conte di Cavour, primo presidente del Consiglio del regno d'Italia.
Ieri il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha presenziato, a Palazzo Reale, all'apertura di questa seconda edizione del Festival.
La realizzazione delle infrastrutture “non può prescindere da un'adeguata e continua collaborazione tra Stato ed Enti territoriali giacché esse influenzano la produttività dell'intero sistema economico, le scelte di localizzazione delle imprese sul territorio, la vita sociale dei cittadini”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. “Le Regioni sono consapevoli che l'Italia sarà più sostenibile ed equa se saprà rafforzare le infrastrutture materiali e immateriali strategiche per il nostro Paese nel segno della sostenibilità economica, sociale e ambientale, ma anche tecnologica, al fine di non dipendere nelle filiere produttive strategiche da paesi terzi che rischiano di detenere le chiavi del nostro sistema produttivo e del nostro sviluppo. Un obiettivo, questo, che vogliamo perseguire accanto al Governo, collaborando alla realizzazione della transizione ecologica, energetica e digitale, sfruttando la fondamentale leva dei fondi del PNRR e della Programmazione europea '21-'27”.
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