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Ieri pomeriggio a Roma la Cgil e alcuni partiti hanno portato in piazza 200 mila persone, Landini: “Uscire dalla rassegnazione, basta subire scelte sbagliate”.

Roma, 8 Ott 2023 – La piazza di ieri organizzata dalla Cgil e appoggiata poi da tante associazioni e partiti dell’opposizione, Pd e M5S, vuole unire tutto ciò che è diviso, che vuole cambiare il Paese. Questa è la gente che paga le tasse e per questo vogliamo essere ascoltati”.

Dal palco di piazza San Giovanni, di fronte a oltre 200mila persone secondo gli organizzatori e 35mila ad avviso della questura di Roma, Maurizio Landini rivendica il senso della manifestazione organizzata dalla Cgil insieme ad altre 100 associazioni con la partecipazione anche dei leader di Pd, Sinistra Italiana ed Europa Verde, oltre a una rappresentanza del M5s.

“Abbiamo il dovere di cambiare il Paese, la società che con scelte sbagliate ha aumentato le disuguaglianze. È il momento di uscire dalla rassegnazione, dall’idea che non si può cambiare, che bisogna subire”, scandisce il segretario generale della Cgil una volta che i due cortei, partiti da piazza della Repubblica e da piazzale dei Partigiani, sono confluiti nello slargo teatro di quasi tutte le grandi manifestazioni sindacali.

Il governo, ha detto ancora Landini, “dopo un anno con i provvedimenti che sta facendo va nella direzione di manomettere la Costituzione” che “l’abbiamo difesa anche da Berlusconi e da Renzi”.

Il segretario della Cgil era già intervenuto all’avvio parlando di una piazza, alla quale hanno partecipato anche la segretaria del Pd Elly Schlein e una rappresentanza del M5s, che vuole “unire le diversità e unire questo Paese per chiedere che il mondo del lavoro che lo tiene in piedi sia messo nelle condizioni di poter discutere e di definire il futuro facendo quelle riforme di cui c’è bisogno a partire da un lavoro che non sia precario, ad una riforma fiscale degna di questo nome e soprattutto attuando la Costituzione”. Il messaggio che “vogliamo mandare con la via maestra – aveva aggiunto – è che quei diritti fondamentali sentiti dalla nostra Costituzione debbano essere oggi attuati e quindi siamo contrari a qualsiasi idea di modifica della Costituzione. Per questo chiediamo al governo di cambiare le proprie politiche economiche e sociali anche le riforme istituzionali”.

E, Landini, sulle prossime mosse del governo guidato dalla camicetta nera Meloni, alle prese con la legge di Bilancio in via di definizione, poi avvisa: “I soldi si devono prendere dove sono. Abbiamo 110 miliardi di evasione fiscale, si cominci da lì” per finanziare gli interventi sul lavoro, i salari e la sanità. “I lavoratori dipendenti pagano il 95% dell’Irpef ma perché non tassano la rendita? Secondo voi è accettabile tassare più le pensioni che la rendita finanziaria? – si è chiesto retoricamente – Mi sembra normale che l’impresa paghi meno sugli utili di un lavoratore dipendente?”. Nella Nadef, ha aggiunto, è “previsto un taglio della spesa sanitaria per i prossimi anni. Noi questa cosa non possiamo accettarla. Abbiamo bisogno di assunzioni di medici e infermieri”.

Infine, sul palco, prima del capo della maggiore organizzazione sindacale italiana, che conta quasi 5 milioni di iscritti, erano saliti rappresentanti delle associazioni ambientaliste, di Europe for peace, il presidente delle Acli Emiliano Manfredonia, dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, il sindaco di Pesaro e presidente di Ali (Lega autonomie locali) Matteo Ricci, gli studenti e anche Rosy Bindi, don Luigi Ciotti e Gustavo Zagrebelsky. Ognuno declinando le otto le ‘tappe’ della via maestra nella locandina che accompagna la manifestazione: partendo dal lavoro passando per pace, salute, democrazia, ambiente, salari, istruzione fino ad arrivare ai diritti. Volontà evidentemente sposate anche dalle forze di opposizione, vista la partecipazione dei due principali partiti (non ci sarà il presidente M5s Giuseppe Conte, impegnato a Foggia) nonché del co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e del leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.

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