Kiev, 8 Nov 2023 – Il governo ungherese del primo ministro Viktor Orban minaccia di bloccare l'avvio dei negoziati per l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea.
Budapest sostiene che Kiev violi i diritti degli ungheresi, ma Bruxelles sospetta che l'Ungheria stia dando vita a un ricatto per ottenere sussidi. Lo scrive l'emittente pubblica olandese Nos riferendosi al consigliere politico del primo ministro ungherese, Balas Orban. Proprio oggi a Bruxelles sono attese le conclusioni della Commissione UE sulle richieste di ingresso nell'Unione di Ucraina e Moldavia.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha assicurato che il suo Paese farà "parte dell'Unione europea", alla vigilia della pubblicazione di un rapporto sullo stato dei progressi compiuti dall'Ucraina, che ha lo status di candidato.
"Domani è un giorno importante", ha detto nel suo discorso quotidiano alla nazione, definendo "storico" il prossimo rapporto.
L'esecutivo europeo domani dovrà riferire sullo stato dei progressi compiuti da Ucraina, Moldova e Georgia e decidere se aprire o meno i negoziati di adesione, prima che se ne occupino i 27. La questione è stata posta nel corso del vertice di Bruxelles di metà dicembre. Zelensky ha affermato che il suo Paese "sta già preparando i prossimi passi", in particolare sta "rafforzando" le sue istituzioni.
"L'Ucraina farà parte dell'Unione Europea", ha promesso il presidente, riferendosi alla "lunga strada" già intrapresa per avvicinarsi all'Unione. Tuttavia, ha ricordato che ciò richiederebbe "lavoro" da parte del Paese per "adattarsi agli standard dell'Ue".
Nel giugno 2022, l'Unione europea ha concesso all'Ucraina lo status di candidato, con un gesto altamente simbolico. Per passare alla fase successiva, quindi all'apertura dei negoziati di adesione, la Commissione Europea ha definito sette criteri di riferimento per Kiev. Si tratta di condizioni da soddisfare, soprattutto per quanto riguarda la lotta alla corruzione diffusa e le riforme giudiziarie.
Prime pubbliche crepe negli alti comandi ucraini che, a fronte dell'ottimo successo delle operazioni navali, hanno visto scarsi progressi nella tanto attesa controffensiva terrestre. Nel mirino della critica - che comprende il ministro della Difesa, Rustem Umerov - è finito il comandante in capo delle forze ucraine, generale Valeriy Zaluzhnyi, reo di aver concesso una lunga intervista all'Economist in cui ha parlato di una fase di "stallo" nel conflitto.
Zelensky ha quindi lanciato un appello all'unità, nel contempo però ribadendo la propria autorità nei confronti delle gerarchie militari con il licenziamento del responsabile delle operazioni speciali, generale Viktor Khorenko - all'insaputa, a quanto sembra, dello stesso Zaluzhnyi. Secondo quanto filtra dalla stampa ucraina anche il comandante in capo rischia grosso, se è vero che Umerov ne avrebbe chiesto le dimissioni - una notizia poi smentita dal ministero della Difesa.
Nel frattempo, si aggiunge il mistero della morte di uno dei collaboratori di Zaluzhnyi, il maggiore Hennadii Chastiakov, ucciso dall'esplosione di una bomba nascosta in un regalo di compleanno consegnato a casa sua - un attentato su cui è stata aperta un'inchiesta.
Al Congresso americano i senatori democratici hanno bloccato un tentativo dei Repubblicani di far approvare in via d'emergenza una legge che stanzia finanziamenti a Israele, ma non prevede aiuti all'Ucraina nella guerra contro la Russia. I Repubblicani, come risposta, hanno detto che non approveranno un finanziamento bipartisan se non verrà inclusa una manovra legata al confine con il Messico. I Democratici hanno spiegato di essere contrari allo spacchettamento dei due obiettivi e accusato i colleghi conservatori di aver strumentalizzato il tema di Israele.
La Camera, a maggioranza repubblicana, aveva approvato lo stanziamento di 14,3 miliardi di dollari per Israele come risposta al massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre, ma aveva anche tagliato una cifra equivalente dai fondi destinati al Fisco e utilizzati per migliorare il servizio e i controlli sugli evasori. La Casa Bianca ha già dichiarato che metterà il veto al passaggio della legge approvata dalla Camera. I leader del Senato stanno riscrivendo il testo per renderlo più bipartisan. La legge dovrebbe essere presentata all'aula entro questa settimana.
Zelensky sostituisce il comandato delle forze per le operazioni speciali, Viktor Khorenko, e lo sostituisce con il colonnello Serhii Lupanchuk. "Ho apportato un cambiamento al comando delle forze armate ucraine: ho nominato - spiega Zelensky secondo quanto riferisce 'UKrainska Pravda' - il colonnello Serhii Lupanchuk come nuovo comandante delle forze per le operazioni speciali delle forze armate ucraine. Si tratta di un ufficiale esperto, un ufficiale di combattimento, il comandante giusto e una persona che può aggiungere più potere alle nostre Forze per le Operazioni Speciali. Siamo in attesa di nuovi risultati. Khorenko, che ha comandato le forze per le operazioni speciali finora, continuerà a svolgere compiti speciali nell'ambito dell'intelligence della difesa dell'Ucraina".
Secondo quanto riferisce il quotidiano ucraino Khorenko non conoscerebbe i motivi della sua sostituzione. Il comandante in capo delle forze armate ucraine Valerii Zaluzhnyi non avrebbe presentato una domanda per la sua sostituzione. "Personalmente non conosco le ragioni. L'ho appreso dai media. Ho parlato con il comandante in capo Valerii Zaluzhnyi, che non ha saputo spiegarmelo", afferma Khorenko. Il 25 luglio 2022 Zelensky aveva sostituito Hryhoriy Galagan con Khorenko come comandante delle forze per le operazioni speciali delle forze armate ucraine. Nel settembre 2023, il capo dello Stato ucraino aveva conferito a Khorenko il grado di maggiore generale.
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