Gaza, 9 Nov 2023 – L'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha affermato che sia Hamas sia Israele avrebbero commesso crimini di guerra da quando è scoppiato il conflitto. “Le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi il 7 ottobre sono state terribili, brutali e scioccanti: sono stati crimini di guerra, così come lo è la continua detenzione di ostaggi”, secondo Türk citato dai media internazionali. “Anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi costituisce un crimine di guerra, così come l'evacuazione forzata illegale dei civili”, ha continuato l'Alto commissario Onu esortando entrambe le parti a un cessate il fuoco. “Serve una fine duratura dell'occupazione basata sui diritti dei palestinesi e degli israeliani all'autodeterminazione e ai loro legittimi interessi di sicurezza” ha concluso Türk.
Le forze di difesa israeliane affermano che le truppe della brigata di fanteria Nahal avrebbero catturato una roccaforte di Hamas, nota come avamposto 17 a Jabalya. Lo scrive il Times of Israel. I soldati hanno combattuto contro i miliziani di Hamas e della Jihad islamica nella roccaforte sia “in superficie” sia “in un percorso sotterraneo” per oltre 10 ore. Decine di combattenti sono stati uccisi e sono state localizzate molte armi, pozzi e tunnel, anche vicino a un asilo che conduceva a un “ampio percorso sotterraneo”. Le truppe israeliane hanno anche trovato “significativi” piani di battaglia di Hamas nell'avamposto 17.
È salito a 34 il numero dei soldati israeliani uccisi dall'inizio delle operazioni nella Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare annunciando la morte, durante i combattimento nella parte centrale della città, del geniere Eliahou Benjamin Elmakayes, 29 anni, di Gerusalemme.
Sono 845 i civili israeliani uccisi finora identificati nel centro allestito all'interno della base militare di Shura. Ad annunciarlo è stata la polizia israeliana, citata da 'Haaretz'.
Le forze armate israeliane stanno attaccando la città di Jenin nella Cisgiordania occupata e usano i bulldozer per distruggere le strade.
Lo scrive il sito dell'emittente qatarina Al Jazeera, citando l'agenzia di stampa ufficiale dell'Autorità nazionale palestinese Wafa. Soldati israeliani che viaggiavano in un convoglio di circa 70 veicoli militari con quattro bulldozer hanno preso d'assalto Jenin nelle prime ore del mattino da diverse direzioni, supportati da elicotteri e aerei da ricognizione. Si sono sentiti spari e si stanno verificando scontri con giovani palestinesi. Secondo Wafa, i cecchini israeliani si sono schierati sui tetti dei grattacieli.
Il secondo in comando di Hezbollah - la potente milizia appoggiata dall'Iran in Libano - ha affermato in un'intervista a Bbc che l'uccisione di civili a Gaza da parte di Israele rischia di causare una guerra più ampia in Medio Oriente. Parlando a Beirut, lo sceicco Naim Qassem ha detto che “nella regione potrebbero verificarsi sviluppi molto gravi e pericolosi e nessuno sarà in grado di fermare le ripercussioni”. “Il pericolo è reale, perché Israele sta aumentando la sua aggressione contro i civili e uccidendo sempre più donne e bambini. È possibile che questo continui e aumenti, senza portare un pericolo reale alla regione? Penso di no”.
“Lo Stato israeliano deve porre fine a questo genocidio pianificato contro il popolo palestinese”: lo ha dichiarato la ministra spagnola per i diritti sociali e l'Agenda 2030 Ione Belarra, leader di Podemos, in un'intervista ad al Jazeera. “Perché - ha affermato, secondo la trascrizione del colloquio riportata sul sito dell'emittente satellitare qatarina - possiamo dare lezioni sui diritti umani in altri conflitti e non qui, mentre il mondo guarda con orrore? La morte di migliaia di bambini, le madri che gridano disperatamente perché assistono all'uccisione dei loro figli. C'è un silenzio assordante di tanti paesi e di tanti leader politici che potrebbero fare qualcosa. Parlo di ciò che conosco bene, ovvero l'Unione Europea. Sembra che l'ipocrisia dimostrata dalla Commissione europea sia inaccettabile”.
Anche decine di parlamentari democratici statunitensi hanno chiesto in una lettera al presidente Joe Biden di adottare misure per proteggere i palestinesi negli Stati Uniti mentre le forze israeliane continuano a combattere i militanti di Hamas all'interno di Gaza City e migliaia di persone fuggono dall'area in circostanze umanitarie sempre più terribili.
Nella missiva indirizzata all'inquilino della Casa Bianca i firmatari chiedono di attuare protezioni temporanee per i palestinesi attraverso programmi governativi che impediscano agli immigrati di tornare in paesi devastati da disastri naturali o guerre. Recentemente, ricorda AbcNews, diversi esponenti repubblicani di primo piano, tra cui l'ex presidente Donald Trump e altri in lizza per la candidatura alle presidenziali del 2024, hanno chiesto agli Stati Uniti di impedire ai palestinesi di tentare di fuggire dalla guerra a Gaza
Un'intesa per garantire il rilascio di un gran numero di ostaggi detenuti da Hamas a Gaza appare ancora vaga, nonostante continuino attivamente i negoziati che coinvolgono Stati Uniti, Israele, Qatar e Hamas.
Non c'è alcuna prospettiva che Israele accetti una pausa prolungata dei combattimenti senza che venga rilasciato un numero sostanziale di ostaggi, ha dichiarato alla Cnn un funzionario statunitense. I colloqui finora hanno prodotto molte idee, tra cui il rilascio di circa 10-15 ostaggi in cambio di un cessate il fuoco di uno o due giorni, hanno detto fonti diplomatiche, precisando però che a oggi una simile proposta non era ancora sul tavolo. Un funzionario israeliano ha detto che Tel Aviv è "pronta a una pausa" se ci sarà la certezza che Hamas "è seriamente intenzionato a rilasciare gli ostaggi". Quello che non è chiaro è la durata della pausa che Israele sarebbe disposto ad accettare e quale sarebbe il numero “accettabile” di ostaggi da rilasciare.
Infine "La Vulcano è in procinto di disormeggiare a breve da Civitavecchia. Si recherà alla massima velocità nel Mediterraneo Orientale, nella zona di Cipro", dove dovrebbe arrivare tra un paio di giorni. Lo ha affermato il capitano di Vascello Lorenzo Bonicelli Della Vite, comandante della nave. "Da qui inizierà a prendere contatti a seconda di quello che verrà stabilito a livello di relazioni internazionali". Sono al momento 170 le persone in partenza, destinazione finale le acque di fronte alla Striscia di Gaza: una trentina di sanitari della Marina Militare, personale logistico e una settantina di persone di equipaggio per la parte operativa. A bordo anche due infermiere volontarie della Croce Rossa. La nave "inizierà a operare come 'Role 2 Plus', quindi in sostegno di feriti e bisognosi e a sostegno di altre unità presenti nell'area e assicurare sussistenza", spiega ancora il comandante. Un vero e proprio ospedale galleggiante "con un'importante area sanitaria in grado di fare diagnosi per immagini, chirurgia, attività salvavita". A bordo dotazioni "che ci permettono di intervenire, stabilizzare, salvare la vita ed eventualmente trasferire in strutture più idonee e quindi effettuare quello che probabilmente in questo momento manca".
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