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Guterres: Onu paralizzata, ma non mi arrendo. World Food Program: nella Striscia si muore di fame.

Gaza, 10 Dic 2023 – Il Consiglio di sicurezza dell'Onu è “paralizzato dalle divisioni geostrategiche” che stanno minando le soluzioni alla guerra tra Israele e Hamas. Lo ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, parlando al Forum di Doha, in Qatar. “L'autorità e la credibilità dell'organismo sono state gravemente minate” dal ritardo nella risposta al conflitto, ha affermato, commentando il veto degli Stati Uniti che ha impedito una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza. “Ho ribadito il mio appello affinché venga dichiarato un cessate il fuoco umanitario”, ha detto Guterres. “Purtroppo il Consiglio di Sicurezza non è riuscito a farlo”, ha aggiunto. “Posso promettere che non mi arrenderò”.

Almeno 1,93 milioni di persone, pari al 78% della popolazione di Gaza, sono già sfollati interni: lo rende noto l'Onu nel suo ultimo aggiornamento pubblicato dal “Guardian”.

Israele sta costringendo gli abitanti di Gaza a lasciare il territorio e a entrare in Egitto. Lo denuncia il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini in un articolo pubblicato sul Los Angeles Times in cui ha sottolineato anche peggioramento della crisi umanitaria a Gaza e la crescente concentrazione vicino al confine di civili sfollati in fuga dai combattimenti, prima nel nord e poi più a sud. "Le Nazioni Unite e diversi stati membri, compresi gli Stati Uniti, hanno fermamente rifiutato lo sfollamento forzato degli abitanti della Striscia di Gaza", ha detto Lazzarini. "Ma gli sviluppi a cui stiamo assistendo indicano tentativi di trasferire i palestinesi in Egitto, indipendentemente dal fatto che restino lì o vengano reinsediati altrove". "Se continua questo percorso, che porta a quella che molti chiamano già una seconda Nakba, Gaza non sarà più una terra per i palestinesi", ha detto Lazzarini.

Israele e Hamas non stanno mostrando la "stessa volontà" di negoziare come prima della scorsa tregua, ha detto il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani parlando al Forum di Doha. Lo riporta la Cnn. Il Qatar è stato un negoziatore chiave il mese scorso per la pausa dei combattimenti e la liberazione di parte degli ostaggi israeliani. "I nostri sforzi come Stato del Qatar, insieme ai nostri partner, continuano e non ci arrenderemo. Sappiamo che ci sono molte complicazioni", ha detto Al Thani all'emittente Usa, "ci vogliono sempre due parti per essere disposte ad un simile impegno. Sfortunatamente, non vediamo la stessa disponibilità che avevamo visto nelle settimane precedenti". Il Qatar si sente "profondamente deluso dal fatto che le parti non abbiano dato la possibilità di compiere ulteriori sforzi", ha aggiunto. 

Durante la lunga conversazione telefonica di oggi, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha espresso al presidente russo Vladimir Putin il suo disappunto per alcune dichiarazioni contro Israele rilasciate da funzionari russi all'Onu e in altre sedi. Lo riferisce Haaretz. Netanyahu ha inoltre criticato fortemente le relazioni tra Russia e Iran, ritenendole pericolose. Il primo ministro israeliano ha sottolineato che qualsiasi paese che dovesse subire un attacco terroristico come quello subito da Israele il 7 ottobre, agirebbe con forza non inferiore a quella di Israele. Netanyahu ha invece espresso apprezzamento per lo sforzo russo di rilasciare un cittadino israeliano con cittadinanza russa e ha affermato che Israele utilizzerà tutti i mezzi, sia politici che militari, per rilasciare tutti gli ostaggi. Secondo quanto riportato dall'agenzia di Stato russa Ria Novosti, il leader russo è tornato a sottolineare la posizione di Mosca la creazione di uno Stato palestinese indipendente che coesista in pace con Israele, ritenuta l'unica una soluzione equa possibile al problema.

Un portavoce del governo israeliano ha respinto oggi come "oltraggiosa e falsa" l'affermazione del ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi secondo cui Israele avrebbe attuato una politica sistematica di espulsione dei palestinesi dalla Striscia di Gaza durante la guerra. Lo riferisce il Jerusalem Post. 

L'aviazione israeliana ha identificato oggi alcuni velivoli penetrati dal Libano meridionale, cosa che ha comportato l'attivazione delle sirene di allarme. Due velivoli sono stati intercettati. Lo ha reso noto il portavoce militare aggiungendo che due militari sono rimasti feriti dai frammenti caduti. In seguito - ha aggiunto il portavoce - l'aviazione ha compiuto ''una vasta serie di attacchi contro obiettivi terroristici degli Hezbollah in territorio libanese''. Colpita anche ''una cellula terroristica che si accingeva a sparare razzi anti-carro contro il villaggio israeliano di frontiera di Zarit.

I soldati morti a Gaza nel corso delle operazioni terrestri contro Hamas lanciate il 27 ottobre sono 97: aggiungendo a loro il numero dei militari uccisi da Hamas nell'attacco a sorpresa del 7 ottobre il totale arriva a 425. Lo ha reso noto oggi il portavoce militare. Il numero complessivo dei militari feriti, a partire dal 7 ottobre, è di 1.593. Di questi, 559 sono stati feriti nei combattimenti tuttora in corso nella Striscia.

“Le fotografie pubblicate dagli occupanti riguardo persone che si consegnano a Gaza ai soldati israeliani sono una messa in scena. Non si tratta di membri dell'ala militare di Hamas”.

Lo ha detto Izzat al-Rishq, un dirigente politico che risiede all'estero. “I membri dell'ala militare di Hamas non conoscono la parola resa, combattono - ha aggiunto - fino alla morte o alla vittoria”. Anche questa mattina sono circolate sul web foto di persone arrestate o che si sono arrese, in particolare, a quanto sembra, a Jabalya.

La guerra tra Israele e Hamas “sta avendo un impatto catastrofico sulla salute nella Striscia di Gaza”. Lo ha affermato il capo dell'Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus. “L'impatto del conflitto sulla salute è catastrofico” e gli operatori sanitari stanno svolgendo un lavoro impossibile in condizioni inimmaginabili, ha dichiarato il direttore generale dell'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite all'apertura di una sessione speciale del comitato esecutivo dell'Oms convocata per discutere le condizioni sanitarie nei territori palestinesi.

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