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Una premiazione che anticipa gli Oscar: Golden Globe, trionfa “0ppenheimer” e “Poor Things”, tra le serie “Succession”, “Beef” e “The Bear”.

Cagliari, 8 Gen 2024 - Beverly Hills distribuisce gloria e delusioni nei Golden Globe, la sontuosa cerimonia di assegnazione dei premi per il cinema che a Hollywood vengono assegnati da una ricca giuria di giornalisti della stampa estera - e tradizionalmente anticipano gli orientamenti in vista degli Oscar.

La gloria secondo le previsioni avrebbe dovuto incoronare due film campioni di incassi e sostenuti da tutta la potenza di fuoco di Hollywood: “Barbie” e "Oppenheimer", talvolta proprio per questo sincretizzati in “Barbenheimer”. Ma di fatto ha premiato assai più la seconda pellicola della prima: se al film di Nolan va il premio della migliore pellicola drammatica e quello per il miglior attore, "Barbie" si deve accontentare proprio del miglior film premiato al botteghino. Mentre è andato alla grande “Poor Things” di Yorgos Lanthimos - in italiano tradotto col titolo di "Povere creature" - che vince come miglior commedia.
La delusione, per quanto riguarda gli italiani, è quella per lo straordinario “Io, Capitano” di Matteo Garrone, candidato per la categoria miglior film straniero ma sconfitto dalla francese Justine Triet di “Anatomia di una caduta”.

Tutti i premi della 81ma edizione - Christopher Nolan vince come miglior regista per il suo "Oppenheimer", che racconta la storia di uno dei padri della bomba atomica. Nolan batte cinque grandi sfidanti: Bradley Cooper per “Master”, Greta Gerwig con “Barbie”, Yorgos Lanthimos per “Poor things”, Martin Scorsese con “Killers of the flower Moon” e infine Celine Song per “Past Lives”. Al film arriva anche il premio per la miglior colonna sonora, firmata dal compositore svedese Ludwig Goransson.

Ed è proprio “Oppenheimer" a fine serata il film che trionfa, portandosi a casa anche il titolo di miglior film drammatico.

Anche qui prevedibilmente, miglior attore in un film drammatico è Cillian Murphy, il protagonista di "Oppenheimer". Murphy ha battuto Bradley Cooper, Leonardo DiCaprio, Colman Domingo, Barry Keoghan e Andrew Scott. La moglie gli ha scoccato un bacio, all'annuncio del premio, che gli ha lasciato il rossetto sul naso: poi l'attore ha scherzato su questo dal palco, decidendo di tenersi l'impronta.

Sempre per "Oppenheimer", Robert Downey Jr si aggiudica il premio come miglior attore non protagonista.

Un po' a sorpresa, il miglior film 2023 nella categoria commedia o musical è “Poor Things”, di Yorgos Lanthimos, che straccia le aspettative di "Barbie".

La satira femminista di “Barbie” si consola solo con il nuovo premio dei Golden Globe, quello per il film campione di incassi al botteghino, che viene assegnato al migliore film tra quelli che hanno incassato almeno 100 milioni di dollari negli Stati Uniti e 150 milioni nel mondo. Altro che 150 milioni: prodotto da Warner Bros, Barbie ha fatturato circa 1,4 miliardi di dollari in tutto il mondo ed è il film di maggior incasso del 2023. Batte una serie di blockbuster come Oppenheimer e Guardians of the Galaxy: Vol. 3. Tra i finalisti c'era anche 'Taylor Swift: The Eras Tour', che racconta il tour mondiale da oltre un miliardo di dollari della popstar mondiale Taylor Swift.

Finisce nelle mani di Emma Stone il premio per la miglior attrice in un film musicale o commedia per il suo ruolo in “Poor Things” di Yorgos Lanthimos, nel quale interpreta una sorta di Frankenstein al femminile, riportata alla vita ma con il cervello di un bambino. "Bella si innamora della vita stessa, piuttosto che di una persona", ha detto la Stone ricevendo il premio: “E questo mi ha fatto davvero guardare alla vita in modo diverso”.

Nelle mani di Paul Giamatti finisce il premio come miglior attore di un film commedia per "Winter Break", la sua terza vittoria ai Golden Globes.

Una previsione confermata è il titolo di miglior attrice in un film drammatico a Lily Gladstone per “The killers of the Flower Moon”: l'attrice, che interpreta una donna della tribù degli Osage e discende lei stessa da una famiglia di nativi americani, si è commossa quando è stato il suo turno di salire sul palco per ricevere il premio.

“Anatomia di una caduta”, già Palma d'Oro a Cannes, della regista francese Justine Triet, vince il premio come miglior film in lingua straniera e quello per la migliore
sceneggiatura. Il film è la storia di una coppia di scrittori con un figlio ipovedente: in un remoto chalet in Svizzera, il padre viene trovato morto, caduto da una finestra - il processo che ne segue è una radiografia puntigliosa e spietata delle relazioni all'interno della famiglia. 
Sconfitta dunque la candidatura italiana di “Io, Capitano” di Matteo Garrone, cattivo auspicio ma non una definitiva archiviazione per gli Oscar. 

Quanto alle serie, "The Bear" conquista il premio come miglior serie comica o musicale e quelli per i migliori attori protagonisti per una serie comica, andati a Jeremy Allen White e Ayo Edebiri. La produzione esplora temi che vanno dalla cultura del cibo alla famiglia, dallo stress alla salute mentale. 'Succession' di Hbo ha portato a casa trofei per la miglior serie drammatica, il miglior attore (Kieran Culkin), la migliore attrice (Sarah Snook) e il miglior attore non protagonista (Matthew Macfadyen). 

Tante le delusioni della serata: sono rimasti a bocca asciutta, oltre a Garrone, film come il britannico 'The zone of interest', 'Past lives' della coreano-americana Celine Song,'Nyad' con Annette Bening e Jodie Foster, 'May December' con Julianne Moore e Natalie Portman, 'Saltburn' di Emerald Fennelle 'The color purple'.

Delusa anche Taylor Swift, avendo il suo film-concerto 'The Eras tour' perso la statuetta per il miglior blockbuster conquistato dal film della Gerwig, il primo diretto da una donna a superare il miliardo di dollari al box office.   

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