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Un ragazzo di 14 anni ucciso a colpi di pistola alle porte di Roma. Forse uno scambio di persona in lite tra bande.

Roma, 13 Gen 2024 - Forse un tragico scambio di persona nel corso di un'aggressione dopo una rissa in un bar e, sullo sfondo, la droga. Lo spaccio di stupefacenti nel territorio di Monte Compatri, comune tra Roma e Frascati. 

E' questo il contesto nel quale sarebbe maturato l'omicidio di Alexandru Ivan, il 14enne romeno che ha perso la vita nella notte tra venerdì e sabato nel parcheggio del capolinea della metro C Pantano, lungo via Casilina, al confine tra Roma e Monte Compatri.

La dinamica di quanto accaduto è ancora al vaglio dei carabinieri che hanno acquisito le immagini delle videocamere della stazione e soprattutto quelle del parcheggio. Queste ultime sono interessanti, perchè raccontano l'inizio dell'aggressione: si vedrebbero 7 persone, molte delle quali interne al gruppo della vittima. Una di queste sarebbe stata in possesso di una mazza da baseball nascosta dietro la schiena. Non si vedrebbero invece pistole. L'angolo dove sono stati esplosi i colpi - almeno quattro di cui due avrebbero colpito la vittima -, non sarebbe invece coperto dalle telecamere. 

Il ragazzo sarebbe morto lì questa notte. Colpito da alcuni proiettili esplosi da un'auto in corsa. Vittima di un vero e proprio agguato: i due gruppi - uno composto da Alexandru, il marito di sua madre e altre persone e l'altro da alcuni nomadi -, avevano litigato in un locale poco distante e si erano dati appuntamento nel parcheggio per chiarire. Accanto a lui il compagno della madre ascoltato, come anche altri parenti e amici, per tutta la notte dai militari dell'Arma.

"E' stata una trappola. Sono passati con la macchina e hanno sparato all'impazzata. L'obiettivo era spaventare, era un avvertimento", ha raccontato lo zio del minore ucciso tra le lacrime. "Prima hanno sparato in aria e poi contro di loro - aggiunge, fuori dalla sua casa in zona Finocchio, alla periferia di Roma - Gli hanno tolto la vita per niente". "Andava a scuola e giocava a calcio - aggiunge - Non andava per strada non era in mezzo alla droga. Mio fratello è il compagno della madre, per lui era come un figlio.  Stava con lui stanotte perché voleva andare a dormire da un altro zio".

Girando per Monte Compatri e per via Casilina, dove la giovane vittima abitava, sono diverse le testimonianze dei vicini di casa. "La sua famiglia vive qui da due anni. Ho saputo che gli hanno sparato quattro botte non si può morire così, è una cosa allucinante. Lo vedevamo qui ogni tanto. Sempre ciao, ciao, ma niente di più. Siamo sconvolti", racconta un vicino di casa all'Agi.

L'uomo, come tanti altri vicini, sarebbe stato svegliato nel cuore della notte dalle urla di dolore della mamma. "Una famiglia difficile", è la descrizione che danno di Alexandru altri vicini. Il minorenne abitava, insieme alla madre e al marito di questa, al piano terra di una palazzina residenziale. Il marito della mamma, per lui un secondo papà', secondo quanto raccontato dai vicini di casa, in passato, avrebbe avuto "qualche problema con le forze dell'ordine". 

Sul luogo del delitto è arrivato anche il sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri che ha chiesto e ottenuto un vertice in Prefettura sulla sicurezza del Comune previsto per giovedì.

"Il delitto avvenuto stanotte è un fatto che lascia sgomenta la nostra comunità e impone delle riflessioni, perché non si può morire in un modo così violento e tragico a 14 anni – commenta Francesco Ferri, sindaco di Montecompatri, territorio su cui insiste il capolinea della Metro C –. La struttura comunale si è messa immediatamente a disposizione degli inquirenti per dare pieno supporto alle indagini in corso e auspichiamo che venga fatta piena luce su quanto accaduto. In queste ore sono a stretto contatto con il Prefetto a cui ho chiesto una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Tutte le istituzioni hanno il dovere di confrontarsi per far sì che quest’area diventi un importante snodo viario così come è stata concepita”. 

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