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Bombe russe sul Kherson, feriti. Mosca prepara brigate anfibie per sbarcare nelle retrovie.

Kiev, 14 Gen 2024 – Sei civili sono rimasti feriti nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, durante i bombardamenti russi di ieri: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleksandr Prokudin, come riporta Ukrinform.
"Nelle ultime 24 ore, il nemico ha lanciato 103 attacchi sparando 406 proiettili da mortai, artiglieria, Grad (sistemi missilistici a lancio multiplo, ndr), carri armati, Uav (droni, ndr) e aerei. Il nemico ha sparato 28 proiettili contro la città di Kherson... Sei persone sono rimaste ferite a causa dell'aggressione russa", si legge nel messaggio. Prokudin ha aggiunto che l'esercito russo ha preso di mira i quartieri residenziali degli insediamenti della reg ione e le infrastrutture portuali.

A quasi due anni dall'invasione su larga scala lanciata dalla Russia, il futuro dell'Ucraina sarà al centro di una riunione oggi a Davos tra il governo di Kiev ed i rappresentanti di circa 80 Paesi. L'evento, focalizzato sulla 'Formula di pace' proposta dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si terrà prima dell'inizio dell'incontro annuale del World Economic Forum (Wef) nella località svizzera.
Il piano in 10 punti di Zelensky, presentato per la prima volta alla fine del 2022, prevede il ritiro di tutte le forze russe dai territori occupati dell'Ucraina, compresa la Crimea, il perseguimento dei crimini di guerra russi, risarcimenti e garanzie di sicurezza. Inoltre i leader russi sarebbero tenuti a rendere conto del loro ruolo nell'invasione. Mosca rifiuta il piano e non è stata invitata ai precedenti incontri.
Zelensky non dovrebbe partecipare al quarto round dei colloqui, l'ultimo dei quali si è svolto lo scorso ottobre a Malta, ma prenderà parte al Wef con l'obiettivo di rinsaldare l'appoggio dell'Occidente a Kiev. Negli ultimi due anni, Zelensky ha partecipato al Forum in videoconferenza, ma lo scorso anno a Davos si era recata la moglie Olena.

Sono circa 370mila i soldati russi uccisi dalle forze ucraine dall'inizio dell'invasione del Paese da parte di Mosca: lo annuncia lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev, come riporta Ukrinform. Nella sola giornata di ieri i morti sono stati oltre 840.
Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito indica che si registrano anche 329 caccia, 324 elicotteri e 6.861 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 6.075 carri armati russi, 8.747 sistemi di artiglieria, oltre a 23 tra navi da guerra e imbarcazioni, un sottomarino e 1.814 missili da crociera.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato durante un briefing con la stampa il 13 gennaio che i Repubblicani avranno "molto da pagare" se non contribuiranno ad approvare gli aiuti militari per l'Ucraina. I repubblicani al Senato degli Stati Uniti hanno bloccato una legge di finanziamento supplementare che includeva 61 miliardi di dollari di aiuti per l'Ucraina in una votazione procedurale tenutasi il 6 dicembre, insistendo sul fatto che qualsiasi ulteriore aiuto militare deve includere importanti modifiche alle frontiere interne. Per quanto riguarda la sicurezza dei confini degli Stati Uniti, Biden ha dichiarato il 13 gennaio di essere "pronto ad apportare modifiche significative al confine". "E i negoziati sono in corso da cinque settimane, quindi spero che ci arriveremo".

Il gruppo navale russo nel Mar Nero è cresciuto a 13 navi, inclusa una con otto missili da crociera di tipo Kalibr a bordo. Lo scrive l'agenzia Ukinform, citando una dichiarazione rilasciata dalle forze di difesa meridionali dell'Ucraina su Telegram. "Nonostante la tempesta, il gruppo navale nemico nel Mar Nero si è espanso fino a comprendere 13 navi, tra cui cinque grandi navi da sbarco e una portamissili di superficie", afferma il rapporto. La fregata russa Admiral Makarov è entrata in servizio di combattimento con otto missili da crociera di tipo Kalibr a bordo, precisa la stessa fonte.

Il ministro degli Esteri della Corea del Nord arriverà domani in Russia per una visita ufficiale di tre giorni: lo riportano i media statali. "Choe Son Hui, ministro degli Esteri della Repubblica popolare democratica di Corea, si recherà in visita ufficiale nella Federazione Russa dal 15 al 17 gennaio, su invito del ministro degli Esteri Sergei Lavrov", scrive l'agenzia di stampa nordcoreana.

In Russia, un noto sacerdote liberale rischia l'espulsione dalla chiesa ortodossa per essersi rifiutato di leggere una preghiera che chiedeva a Dio di guidare la Russia nella vittoria sull'Ucraina.
Lo ha deciso il tribunale diocesano in una riunione ieri, sabato. Il tribunale ha spiegato che padre Alexei Uminsky, ex rettore della chiesa della Trinità di Mosca a Khokhly ha "violato il giuramento sacerdotale, rifiutandosi di adempiere alla benedizione patriarcale di leggere la preghiera per la Santa Russia durante la Divina Liturgia", preghiera che Vladimir Putin ha reso obbligatoria durante le funzioni religiose. La sessione del tribunale si è tenuta senza la partecipazione di Alexei Uminsky, che peraltro non si era presentato neppure ai due incontri precedenti; e ora la decisione deve essere approvata dal patriarca Kirill, strenuo difensore delle scelte del Cremlino.
In un'intervista dello scorso novembre, Uminsky aveva affermato che il linguaggio della guerra e dell'"operazione militare speciale" non è "in alcun modo compatibile" con la liturgia ecclesiastica; e aveva incoraggiato i credenti a cercare sacerdoti che "pregano più per la pace che per la vittoria e capiscono che ogni vittoria è sempre una vittoria di Pirro in queste guerre". 

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