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Israele non concede tregua: proteste a Tel Aviv. Bombardato un rifugio dell’Onu, 12 morti e 75 feriti.

Tel Aviv, 25 Gen 2024 – Il direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gaza, Thomas White, ha denunciato su X che nove palestinesi sono stati uccisi e 75 feriti "dopo l'attacco" contro un centro di formazione delle Nazioni Unite diventato un rifugio a Khan Yunis. "Due carri armati hanno colpito un edificio che ospita 800 persone", ha detto White su X, mentre l'esercito israeliano intensifica le operazioni militari proprio a Khan Yunis.

Quattro bambini sono stati uccisi nelle ultime ore dai raid israeliani contro una zona residenziale nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa.

È salito a 12 morti il bilancio dell'attacco al rifugio dell'Unrwa a Khan Younis, che ospita migliaia di sfollati. Lo ha dichiarato Thomas White, vice coordinatore umanitario per i territori palestinesi occupati. 

White ha detto che numerose missioni per raggiungere le vittime e i feriti sono state negate, senza dire direttamente che i tentativi sono stati bloccati da Israele, secondo quanto riportato dal Guardian. Il funzionario ha precisato che le squadre delle Nazioni Unite sono riuscite a raggiungere il sito solo la sera.

Altre 75 persone sono rimaste ferite nell'attacco, di cui 15 in modo grave. White ha detto che gli attacchi israeliani a Khan Younis - dove Israele aveva precedentemente detto ai civili di fuggire - hanno costretto l'ospedale al-Khair a chiudere con "donne che avevano appena subito un intervento chirurgico cesareo… evacuate nel cuore della notte".

La Casa Bianca ha condannato il bombardamento di un centro delle Nazioni Unite nel sud di Gaza, ribadendo la sua posizione secondo cui Israele ha la "responsabilità di proteggere i civili". Il direttore dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) di Gaza ha dichiarato che due proiettili di carro armato hanno colpito un edificio che ospitava 800 persone a Khan Yunis, provocando la morte di 9 persone e il ferimento di altre 75. 

"Siamo gravemente preoccupati per le notizie di attacchi che hanno colpito una struttura dell'Unrwa - con successive segnalazioni di incendi nell'edificio - in un quartiere nel sud di Gaza dove, secondo quanto riferito, si erano rifugiati più di 30.000 sfollati palestinesi", ha detto in un comunicato Adrienne Watson, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca. Watson ha poi definito una tragedia la morte e il ferimento di bambini durante tre mesi di guerra "strazianti". Nonostante gli Stati Uniti continuino a sostenere Israele nel conflitto contro "i terroristi di Hamas che si nascondono tra la popolazione civile", Tel Aviv deve conservare "la responsabilità di proteggere i civili, compreso il personale e i siti umanitari", ha proseguito la funzionaria, sottolineando che anche il presidente Joe Biden è impegnato a "lavorare per aumentare l'assistenza umanitaria a Gaza e riportare a casa tutti gli ostaggi detenuti". 

Anche il Dipartimento di Stato ha deplorato gli attacchi alla struttura delle Nazioni Unite e ha sottolineato che gli operatori umanitari devono essere protetti in modo da poter continuare a fornire assistenza vitale ai civili. L'attacco al rifugio gestito dall'Onu ha scatenato la condanna internazionale, con le Nazioni Unite che hanno denunciato un "palese disprezzo" per il diritto umanitario internazionale.

“Mettere immediatamente fine ai trasferimenti di armi, componenti e munizioni a Israele e ai gruppi armati palestinesi, dato il rischio che siano usati per commettere o facilitare gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto umanitario”. 
È l’appello lanciato da 16 organizzazioni umanitarie e per i diritti umani, tra cui Amnesty International, Oxfam e Save the Children. "I bombardamenti e l’assedio di Israele stanno privando la popolazione civile della Striscia di Gaza delle risorse indispensabili per sopravvivere e stanno rendendo inabitabile la Striscia. Attualmente, la popolazione civile di Gaza sta affrontando una crisi umanitaria di gravità e dimensione senza precedenti", si legge nell'appello, "a loro volta, gli attacchi condotti dai gruppi armati palestinesi hanno causato l’uccisione di circa 1200 civili e la cattura di ostaggi, israeliani e non, bambini compresi, oltre 130 dei quali tuttora trattenuti all’interno della Striscia di Gaza. I gruppi armati di Gaza continuano a lanciare indiscriminatamente razzi contro i centri abitati israeliani, interrompendo la frequenza scolastica, costringendo persone a lasciare le loro abitazioni e minacciando la vita e il benessere dei civili. La presa di ostaggi e gli attacchi indiscriminati violano il diritto internazionale umanitario e devono cessare immediatamente".

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