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Attesa la Corte dell’Aja. Hamas: “Se ordina la tregua la rispetteremo, ma dovrà farlo anche Israele”.

Gaza, 26 Gen 2024 - La Corte internazionale di giustizia dell'Aja sta per pronunciarsi sull'opportunità di adottare misure provvisorie per sospendere temporaneamente la campagna militare israeliana a Gaza, ha affermato la stessa Corte in un comunicato. Il Sudafrica ha intentato una causa contro Israele presso il tribunale, sostenendo che sta con la sua operazione militare a Gaza si sarebbe reso responsabile del reato di genocidio a danno dei palestinesi. Israele ha respinto le accuse, definendole “false” e “grossolanamente distorte”.

In una dichiarazione pubblicata tramite il suo canale ufficiale Telegram, Hamas afferma che se la Corte internazionale di giustizia ordinerà un cessate il fuoco a Gaza, i miliziani palestinesi si atterranno alla decisione a patto che la rispetti anche Israele. La dichiarazione dice anche che Hamas rilascerà tutti gli ostaggi se Israele libererà i palestinesi attualmente detenuti. "Il nemico sionista deve porre fine al suo assedio di Gaza durato 18 anni e fornire tutti gli aiuti necessari per la popolazione", conclude la dichiarazione.

Fonti vicine ai negoziati per la liberazione degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas hanno reso noto che Israele e il movimento armato palestinese hanno raggiunto un accordo di base sulla maggior parte dei punti dell'intesa.

L'accordo, secondo le informazioni, durerà 35 giorni, durante i quali verranno rilasciati tutti gli ostaggi israeliani. In cambio, Israele rilascerà i prigionieri palestinesi e fornirà aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Le regole per il rilascio dei prigionieri palestinesi sarebbero state già determinate.
Secondo la fonte, l'unica questione che le parti non riescono a risolvere è se nell'accordo verrà dichiarato un cessate il fuoco completo, richiesta di Hamas che Israele rifiuta: "Potrebbero esserci altri piccoli cambiamenti nello schema, ma il problema principale da risolvere riguarda il cessate il fuoco assoluto su cui Hamas insiste".

Le truppe israeliane stanno conducendo “operazioni mirate” tra i principali ospedali di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce un portavoce dell'Idf. “Le forze di difesa di Israele stanno conducendo operazioni mirate contro l'organizzazione terroristica Hamas a Khan Younis. L'intelligence dell'esercito indica che i terroristi di Hamas stanno operando dall'interno e nei dintorni degli ospedali Naser e Al Amal”, riferisce il portavoce. Da tre giorni il Ministero della Salute di Hamas a Gaza denuncia che i soldati israeliani assediano gli ospedali di Khan Younis “paralizzandoli completamente mentre commettono crimini di genocidio e impediscono il movimento delle ambulanze”. Gli ospedali si troverebbero “senza cibo e senza sicurezza”. Una versione rigettata dall'Idf, secondo cui i soldati israeliani “sono stati in contatto con i direttori degli ospedali e col personale medico, per telefono e sul campo, per garantire che gli ospedali possano restare operativi e accessibili”, dando la facoltà di abbandonare le strutture attraverso un corridoio predisposto allo scopo.

“Il Qatar è stato un partner regionale fondamentale, integrale e insostituibile” per gli Stati Uniti da quando è scoppiato il conflitto tra Israele e Hamas, ha affermato il vice portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel. Il commento di Patel è arrivato in conferenza stampa in risposta a una domanda sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che avrebbe etichettato come “problematico” il ruolo del Qatar negli sforzi di mediazione nel tentativo di garantire il ritorno degli ostaggi israeliani dalla Striscia di Gaza. “Non ho alcuna valutazione da offrire su questi commenti: quello che posso solo dire è che non vediamo l'ora di continuare ad approfondire la nostra partnership e di lavorare” con il Qatar “su una serie di questioni chiave”, ha detto il funzionario Usa.

Molti abitanti della Striscia di Gaza sono tornati in piazza a Khan Younis, nel sud dell'enclave palestinese, per chiedere ad Hamas e Israele di mettere fine alla guerra. La Dpa parla di decine di persone scese in strada a protestare, mentre secondo il quotidiano israeliano Haaretz hanno manifestato in centinaia. I presenti hanno chiesto un cessate il fuoco sia al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sia al leader di Hamas a Gaza Yehya al-Sinwar. Già il giorno prima alcuni palestinesi erano scesi in piazza a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, per chiedere la fine del conflitto e il rilascio degli ostaggi.

"Almeno 11.500 bambini sarebbero stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre". Lo afferma Save the Children riportando "gli ultimi dati del ministero della Salute di Gaza". Quindi è stato un sterminio voluto dal nazi fascista Netanyahu.

"Il drammatico bilancio dei morti ha fatto registrare altre 1.500 vittime tra i più piccoli solo nelle ultime 2 settimane.
Ogni giorno, senza un cessate il fuoco definitivo, significa la morte per i bambini" ha dichiarato Jason Lee, direttore di Save the Children per i Territori Palestinesi Occupati.

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