Cagliari, 27 Gen 2024 - Una giuria di New York ha condannato Donald Trump a pagare 83,3 milioni di dollari di risarcimento per aver diffamato la scrittrice Jean Carroll, negando nel 2019 - quando era presidente - una aggressione sessuale di quasi 30 anni fa in un lussuoso grande magazzino della Grande Mela.
Trump definì menzogne le accuse di stupro che la donna aveva fatto pubblicamente e, secondo i giurati (sette uomini e due donne), le accuse del prepotente uomo d’affari, hanno "provocato un danno nominale". Ai 65 milioni di dollari che dovrà pagare per la diffamazione, si sono aggiunti 18,3 milioni di ulteriori danni (stress emotivo e danno alla reputazione e quindi mancato guadagno), che portano il totale a 83,3.
Trump è stato ritenuto colpevole di aver diffamato la scrittrice, che lo aveva accusato di averla violentata in uno spogliatoio. L'episodio risale agli anni ‘90. L’ex presidente aveva detto prima di non conoscerla, poi l'aveva accusata di cercare pubblicità per vendere il suo libro.
La giuria era chiamata a decidere se l'ex presidente avrebbe dovuto risarcire la scrittrice con più dei 5 milioni di dollari che erano già stati accordati a Carroll lo scorso anno, nel processo nel quale fu stabilito che Trump abusò sessualmente di lei nel 1996.
I giurati sono entrati in camera di consiglio nel pomeriggio, dopo avere concluso il dibattimento scandito dalla drammatica uscita di Trump dall'aula, mentre parlava uno degli avvocati di Carroll. L'ex presidente è in seguito tornato in aula per ascoltare gli argomenti del suo difensore. L'avvocato di Carroll, Roberta Kaplan, aveva chiesto alla giuria di assegnare alla scrittrice 24 milioni di dollari in danni compensativi e molti altri danni punitivi.
"Assolutamente ridicolo! Sono totalmente in disaccordo con i verdetti, e farò appello contro questa intera caccia alle streghe diretta da Joe Biden e concentrata su di me e sul Partito repubblicano. Il nostro sistema legale è fuori controllo e viene usato come arma politica. Ci hanno tolto tutti i diritti del Primo Emendamento. Questa non è l'America!" ha commentato Donald Trump sul suo social network Truth.
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