Kiev, 11 Mar 2024 - Nella notte le forze russe hanno attaccato l'Ucraina con 25 droni Shahed, 15 dei quali sono stati abbattuti dalle difese di Kiev. Lo scrive su Facebook l'aeronautica ucraina, nel consueto aggiornamento mattutino. Lo riporta Rbc Ucraina. "Nella notte gli occupanti russi hanno attaccato ancora una volta l'Ucraina, utilizzando 25 droni aerei del tipo 'Shahed'. Quindici droni d'attacco sono stati distrutti dalle forze e dai mezzi di difesa aerea dell'Ucraina", si legge nel post.
Il Vaticano corre ai ripari dopo lo scivolone del Papa che chiedeva la resa dell’eroico popolo ucraino che nel suo discorso davanti ai fedeli. Quello che si nota è che il Santo Padre mai ha chiesto alla Russia e al suo dittatore, di ritirarsi dal paese aggredito: appunto l’Ucraina. E non mai avrebbe dovuto chiedere la resa di un popolo che difende il suo paese dall’invasione dell’esercito del criminale di guerra che è Putin. Ed ora con note diffuse subito dopo questa infausta uscito di Francesco in un nuovo comunicato si afferma: "Il cuore del Papa è addolorato da tante vittime della guerra in Ucraina": è necessario "cercare le vie della pace" e per prima cosa la Russia "dovrebbe smettere di uccidere". In una intervista a La Repubblica monsignor Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico Vaticano in Ucraina, contestualizza l'affermazione del Papa sulla "bandiera bianca" di Kiev. "Bisognerebbe lasciare al Papa la possibilità di spie- garsi in modo più articolato. Il Papa - dice - ha risposto con linguaggio spirituale ad una domanda politica. Evidentemente, il cuore del Papa è addolorato da tante vittime della guerra in Ucraina, a cominciare dai bambini. Qui, al fine di fermare la guerra, il Papa è il primo ad alzare la bandiera bianca nel senso di invitare tutti al dialogo, perché lo addolora il continuo scorrere del sangue". "L'ipotesi del negoziato esiste, viene discussa dai politici e dalla società in Ucraina. Ma quella ipotesi viene accompagnata anche dalla domanda: cosa porterà più vittime? Ci si domanda: cosa produrrà più vittime, cercare di opporsi all'aggressore o fare qualche accordo? E in caso, che tipo di accordo? Non può essere una sottomissione", conclude il nunzio.
Ricercatori open-source hanno analizzato le immagini satellitari e hanno valutato che la Russia avrebbe utilizzato dal 25 al 40% delle sue riserve strategiche di carri armati, a seconda del modello, prese dai depositi all'aperto. Questo secondo l'Institute for the Study of War (ISW). Dara Massicot, Senior Fellow del Carnegie Endowment for International Peace's Russia and Eurasia Program, ha valutato che la Russia ha probabilmente rimosso i suoi migliori equipaggiamenti dalle riserve strategiche e che conserva ancora equipaggiamenti "peggiori" o "insalvabili" nei depositi. ISW ha osservato di non poter verificare in modo indipendente questo rapporto. Tuttavia, gli analisti di ISW hanno affermato che i numeri della "produzione" di carri armati della Russia riportati negli ultimi anni riflettono in gran parte carri armati restaurati e modernizzati prelevati dai depositi piuttosto che una nuova produzione.
E "A parte i dissidenti e i migranti russi, che hanno espresso chiaramente la loro posizione contro la guerra, gli altri partiti della Federazione Russa non hanno espresso il loro punto di vista, compreso il sindacato liberale di Navalny. Oggi l’opposizione russa non ha alcuna prospettiva di prendere il potere in Russia." Lo ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina, riposrta RBC-Ucraina. "Non esiste un'opposizione russa, esiste un movimento dissidente russo che non influenza né aspira a nulla. Dobbiamo renderci conto che i russi non sono pronti a capire come costruire le infrastrutture che porteranno al rovesciamento del governo autoritario di Putin", ha detto Podolyak ed ha aggiunto a proposito di Yulia Navalny che non avrebbe ancora espresso un atteggiamento chiaro nei confronti della guerra della Russia contro l'Ucraina.
Più sistemi di difesa aerea e mezzi di distruzione dell'aviazione russa avvicinano la pace. È quanto emerge dal discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla nazione.
Infine film "20 giorni a Mariupol" di Mstislav Chernov ha vinto l'Oscar 2024 nella nomination "Miglior lungometraggio documentario". Questo è il primo premio cinematografico per l'Ucraina per l'intera durata del premio. Durante il discorso, Chernov ha detto che "avrebbe desiderato che questo film non dovesse mai essere realizzato". "Scambierei questa statuetta con la Russia affinché non attacchi mai le nostre città, non uccida mai decine di migliaia di nostri cittadini... Insieme dobbiamo fare tutto per porre fine a questa guerra", ha detto. "Grazie a tutti. Gloria all'Ucraina!" - ha aggiunto il regista. L'intera sala ha riservato a Chernov una standing ovation.
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