Press "Enter" to skip to content

Biden a Netanyahu: “Più aiuti ai civili o cambia il sostegno Usa”. Israele aprirà il valico di Erez.

Gaza, 5 Apr 2024 - Il presidente americano Joe Biden ha sottolineato al premier israeliano Netanyahu "la necessità che Israele annunci e attui una serie di passi specifici, concreti e misurabili per affrontare i danni civili, le sofferenze umanitarie e la sicurezza degli operatori umanitari" e "la politica degli Stati Uniti rispetto a Gaza sarà determinata dalla valutazione" di Washington "dell'azione immediata di Israele" in questi ambiti. Si legge sul sito della Casa Bianca che riporta il contenuto della conversazione tra i due leader, la prima dal raid in cui sono morti sette operatori umanitari.

Dopo la telefonata tra Biden e il primo ministro Netanyahu, Israele ha annunciato una serie di provvedimenti in soccorso della popolazione di Gaza.

A dare notizia degli “impegni” presi è stato il la portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa, Adrienne Watson: “Attuare il piano pienamente e rapidamente”.

Nel nord della Striscia di Gaza un bambino su tre, sotto i due anni, soffre di deperimento, la forma più grave di malnutrizione: stime che sono raddoppiate rispetto a gennaio. Lo denuncia Save The Children che comunica come più di 400 attacchi da ottobre, hanno messo fuori uso 26 dei 36 ospedali di Gaza, limitato l'accesso di medicinali e forniture, con ricadute letali sull'assistenza sanitaria.

Secondo l'Organizzazione quasi 26.000 bambini - ovvero poco più del 2% della popolazione infantile di Gaza - sono stati uccisi o feriti a Gaza in sei mesi di guerra. Nei sei mesi trascorsi dagli attacchi del 7 ottobre, in cui sono stati uccisi 33 bambini, più di 13.800 minori sono stati uccisi a Gaza e 113 in Cisgiordania, mentre più di 12.009 bambini sono stati feriti a Gaza e almeno 725 in Cisgiordania, secondo i dati di Ocha e del Ministero della Sanità di Gaza. Ad almeno 1.000 bambini sono state amputate una o entrambe le gambe e circa 30 dei 36 ospedali sono stati bombardati, lasciandone solo 10 parzialmente funzionanti.

Dallo scorso gennaio 300 mila persone intrappolate nel nord di Gaza sono costrette a sopravvivere potendo consumare cibo per circa 245 calorie al giorno a testa, l'equivalente di 100 grammi di pane. Si tratta di meno del 12% del fabbisogno calorico necessario di 2.100 calorie a persona, calcolato sulla base di dati demografici che tengono conto delle variazioni per età e sesso.È quanto denuncia oggi Oxfam, traendo i dati da un recente rapporto sulla classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (IPC).Nel quadro di una crisi umanitaria indicibile, il Governo israeliano pochi giorni fa ha inoltre annunciato che nessun camion di aiuti dell'UNRWA - la principale agenzia umanitaria nella Striscia - potrà più entrare nel nord di Gaza.

Molti bambini stanno già morendo di fame e malattie, mentre le infrastrutture essenziali sanitarie e idriche sono in gran parte distrutte. Impossibile comprare frutta e verdura che scarseggiano e sono arrivate a prezzi proibitivi, come pure è impossibile curare i bambini malnutriti perché mancano mezzi e strutture."Israele ha deliberatamente deciso di affamare i civili. - aggiunge Paolo Pezzati di Oxfam - Immaginate cosa significhi sopravvivere con 245 calorie, mentre si è sfollati, senza accesso all'acqua pulita o a un bagno, o a cure mediche. Israele sta ignorando sia l'ordine della Corte Internazionale di Giustizia di prevenire il genocidio, sia le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Solo la scorsa settimana la Corte Internazionale di Giustizia ha ordinato nuove misure provvisorie, affermando che la carestia è ormai in atto a Gaza".

Se gli Stati Uniti non percepiranno mutamenti nelle politiche di Israele per proteggere i civili intrappolati nell'enclave, “ci saranno cambiamenti nella nostra stessa politica”, ha ribadito anche il Segretario di Stato Antony Blinken da Bruxelles. Pur condannando senza mezze misure la strage dei sette operatori umanitari della World Central Kitchen, Blinken ha comunque sottolineato che “Israele non è Hamas”. “Israele - ha detto il Segretario di Stato - è una democrazia, Hamas un'organizzazione terroristica. E le democrazie attribuiscono il valore più alto alla vita umana, a ogni vita umana”. Detto questo, Blinken ha quindi ricordato che le operazioni militari israeliane hanno causato molte altre vittime tra gli operatori umanitarie ma che quella di Deir el Balah “deve essere l'ultima”.

“Biden non dovrebbe indebolire il nostro alleato. Gli ultimatum del presidente dovrebbero andare a Hamas, non a Israele”. Lo ha scritto in un post il presidente della Camera degli Stati Uniti Mike, Johnson, in merito all'invito a Tel Aviv di “adottare misure per affrontare la crisi umanitaria a Gaza o affrontarne le conseguenze”. “Hamas ha resistito al cessate il fuoco, ha provocato inutili spargimenti di sangue e si rifiuta di rilasciare gli ostaggi israeliani e statunitensi. Biden non dovrebbe indebolire il nostro alleato in mezzo a una minaccia esistenziale condizionando il nostro sostegno”, ha aggiunto Johnson.

Un attacco aereo israeliano contro il quartiere di Al-Janina a Rafah ha ucciso una donna, incinta di otto mesi, e le sue due giovani figlie, di uno e due anni. Lo dice il padre della donna, Akram Al-Khairi, alla Cnn. La famiglia stava dormendo quando un missile è caduto sulla loro casa, ha spiegato Al-Kahiri. Il genero e la nipote di 4 anni sono sopravvissuti con lievi ferite.

More from PRIMA PAGINAMore posts in PRIMA PAGINA »

Comments are closed.