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Prosegue la mattanza da parte israeliana di donne e bambini sulla striscia di Gaza. Carri armati nel cuore di Rafah, un milione in fuga. Settantacinque morti nelle ultime 24 ore.

Gaza, 29 Magg 2024 - Nuovi attacchi aerei israeliani hanno ucciso almeno 37 persone, la maggior parte delle quali rifugiati accampati nelle tende, fuori dalla città di Rafah – colpendo la stessa area dove pochi giorni prima un bombardamento aveva provocato un massacro tra gli sfollati palestinesi - così raccontano testimoni, operatori del pronto soccorso e funzionari ospedalieri.

I bombardamenti hanno colpito Tel al-Sultan, nella parte occidentale di Rafah, uccidendo almeno 16 persone. Sette dei morti erano in tende accanto a una sede delle Nazioni Unite, a circa 200 metri dal luogo del massacro di domenica. "È stata una notte di orrore", ha detto Abdel-Rahman Abu Ismail, un palestinese di Gaza City che si è rifugiato a Tel al-Sultan da dicembre. Martedì pomeriggio, un attacco israeliano ha poi colpito le tende vicino a un ospedale da campo sulla costa a ovest di Rafah, uccidendo almeno 21 persone, di cui 13 donne, dice il Ministero della Sanità di Gaza. Un testimone, Ahmed Nassar, racconta che l'attacco ha ucciso le sue quattro cugine, alcuni dei loro mariti e molti bambini. 

L'esercito israeliano ha suggerito che l'incendio di domenica nella tendopoli potrebbe essere stato causato da esplosioni secondarie, forse provocate dalle armi dei militanti palestinesi. Il portavoce militare, contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto che la causa dell'incendio è ancora sotto indagine, ma che i missili israeliani usati erano troppo modesti per aver causato un impatto così devastante da uccidere 45 civili palestinesi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato di un "tragico incidente".

L'assalto israeliano a Rafah, lanciato il 6 maggio, ha spinto più di un milione di persone a fuggire dalla città, ha detto martedì l’agenzia delle Nazioni Unite per gli aiuti ai rifugiati palestinesi. Quasi tutti erano già sfollati più volte durante la guerra, che prosegue da quasi otto mesi. Decine di migliaia di famiglie sono ora sparse nelle tendopoli improvvisate su territori devastati dalla guerra e privi di cibo, acqua e altri beni essenziali. 

La strage della tendopoli di Rafah ha suscitato una diffusa indignazione a livello internazionale, anche da parte di alcuni dei più stretti alleati di Israele. A testimonianza del crescente isolamento di Israele sulla scena mondiale, la Spagna, la Norvegia e l’Irlanda hanno riconosciuto formalmente uno Stato palestinese.

Tank israeliani nel cuore di Rafah. Secondo quanto riferiscono testimoni oculari e giornalisti locali, citati dalla Bbc, i carri armati israeliani hanno preso il controllo della rotonda di al-Awda dove si trova anche la moschea, un punto di riferimento importante della città a circa mezzo chilometro dal confine con l'Egitto. 

La notizia giunge mentre parallelamente sono intensi i bombardamenti su Rafah, il tutto solo pochi giorni dopo che la Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di fermare l'offensiva a Rafah. Dopo l'inferno scatenato dal raid israeliano del 26 maggio su una tendopoli di sfollati di Rafah, in cui secondo le autorità di Gaza sono morte 45 persone, raid israeliani hanno di nuovo colpito il quartiere di Tel al-Sultan nella notte fra lunedì e martedì, provocando 16 morti. 

E la notizia di un nuovo ulteriore attacco aereo sulle tende degli sfollati a Rafah si è diffusa ieri pomeriggio: sarebbero 21 i morti nel raid sulla zona di Al-Mawasi secondo le autorità sanitarie di Gaza, ma l'Idf ha fatto di non essere al corrente di nessun nuovo attacco. 

La testata Axios ha fatto sapere che gli Usa stanno valutando se l'attacco israeliano di domenica alla tendopoli costituisca una violazione di questa linea rossa.

L'Idf ha fornito la sua versione facendo sapere che, dalla prima indagine, emerge che l'incendio nel campo profughi non sarebbe stato causato dal raid aereo ma da un'esplosione secondaria, magari innescata da armi di militanti palestinesi. 

Un forte segnale di pressing su Israele è giunto da Spagna, Norvegia e Irlanda, che in una mossa coordinata hanno annunciato tutte e tre nello stesso giorno il riconoscimento della Palestina come Stato. Lo Stato ebraico ha condannato la decisione, che non avrà nessun effetto immediato sulla guerra a Gaza, ma la scelta di questi 3 Paesi Ue potrebbe fare da traino per altri Stati membri. 

Intanto i ministri Ue discutono dell'ipotesi di sanzioni contro Israele: al consiglio Esteri di lunedì, secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri irlandese Micheal Martin, "per la prima volta in un incontro Ue c'è stata discussione significativa sulle sanzioni contro Israele e sul cosa fare se" Tel Aviv non rispetta il diritto internazionale umanitario.

"L'Arabia Saudita condanna e denuncia con la massima fermezza i continui massacri genocidi commessi dalle forze di occupazione israeliane contro il popolo palestinese senza alcun deterrente, continuando a prendere di mira le tende dei rifugiati palestinesi indifesi a Rafah": lo scrive su X il ministero degli Esteri saudita.

Carri armati israeliani hanno condotto un secondo giorno di attacchi a Rafah e funzionari sanitari palestinesi riferiscono che diverse persone sono rimaste ferite stamattina a causa del fuoco israeliano nella zona orientale di Rafah. Lo riporta reuters, ripresa dal Guardian. Fonti palestinesi sostengono che alcuni depositi di aiuti sono stati dati alle fiamme. Secondo Reuters, i residenti hanno affermato che i costanti bombardamenti israeliani durante la notte hanno distrutto molte case nella zona, da dove la maggior parte delle persone è fuggita dopo l'ordine di evacuazione da parte di Israele.  

"Nessuna religione al mondo può legittimare questa brutalità". "Il sangue è anche sulle vostre mani", ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, rivolgendosi agli Stati Uniti, durante una discorso al suo gruppo parlamentare Akp, trasmesso dalla tv di stato turca Trt.  

"Anche i paesi europei hanno partecipato alla barbarie israeliana perché sono stati in silenzio", ha aggiunto il leader turco tornando a paragonare il premier di Israele, Benjamin Netanyahu, a Adolf Hitler, definendo "psicopatico" il premier israeliano e ha detto che "il mondo sta assistendo in diretta televisiva ad un genocidio" che "non sarà dimenticato dal mondo". 

Erdogan ha poi lanciato un appello al mondo islamico per reagire contro Israele. "Ho qualcosa da dire al mondo islamico: che cosa aspettate a prendere una decisione condivisa? Allah considererà voi, tutti noi, responsabili per questo", ha affermato Erdogan durante una discorso al suo gruppo parlamentare Akp, trasmesso dalla tv di stato turca Trt.  

Munizioni prodotte negli Stati Uniti sarebbero state utilizzate domenica nell'attacco israeliano a Rafah che ha causato almeno 45 morti. Lo confermerebbe un'analisi della Cnn su alcuni video della scena. Secondo quattro esperti di armi esplosive consultati dall'emittente, nelle immagini sarebbe visibile la coda di una bomba di piccolo diametro (SDB) GBU-39 di fabbricazione statunitense.

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