Tel Aviv, 16 Giu 2024 - Benjamin Netanyahu, vattene non ti vogliamo più. Il mondo intero e contro di te per le stragi ordinate e compiute nella striscia di Gaza, dove sono stati trucidati quasi 15 mila bambini e il resto, il 90 per cento donne, inermi ammassaste con i figli per cercare di trovare qualche alimento da dare loro per sfamarli. E la strage continua: bambini ora non muoiono per le bombe, ma di fame. E ieri, in tutto il paese, strappato con il sangue ai Palestinesi ai quali il premier sta riservando la stessa sorte avuta dagli ebrei per mano di Hitler, ci sono state massicce manifestazione di protesta in varie città di Israele e davanti alla residenza ufficiale di Benjamin Netanyahu a Gerusalemme e a Tel Aviv, dove il leader dell'opposizione, Yair Lapid, ha accusato il premier di “temporeggiare in modo che la gente dimentichi le sue colpe e responsabilità nell'assalto di Hamas del 7 ottobre 2023”.
“È necessario che i paesi islamici usino tutti gli strumenti disponibili per fermare il genocidio sionista a Gaza il prima possibile e per aiutare il popolo oppresso nell'enclave”. Lo afferma il ministro degli esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, in un colloquio telefonico con il collega degli Emirati Arabi, Abdullah bin Zayed Al Nahyan, riferisce l'agenzia di stampa Mehr. Il ministro degli esteri emiratino, da parte sua, ha sottolineato la necessità di inviare aiuti umanitari e di adottare misure efficaci per fermare gli attacchi israeliani a Gaza.
E ieri si è anche avuta notizia che l'esercito israeliano prevede una “pausa tattica” nel sud di Gaza per consentire l'ingresso di più consegne di aiuti. Si tratta di una decisione circoscritta che interessa il percorso che va dal passaggio di frontiera di Kerem Shalom alla Salah al-Din Road, ovvero l'autostrada principale della Striscia e poi ancora verso nord in direzione dell'area di Khan Younis.
“La pausa ha lo scopo di aumentare il volume degli aiuti umanitari. Dopo otto mesi di combattimenti tra l'esercito israeliano e i militanti di Hamas, il Programma alimentare mondiale (WFP) delle Nazioni Unite avverte che le popolazioni nella parte meridionale della Striscia di Gaza potrebbero presto soffrire gli stessi terribili livelli di fame di quelli riscontrati nel nord di Gaza” dice Carl Skau, vicedirettore esecutivo dell'agenzia, aggiungendo: “Mentre nel nord si registrano progressi nel sud la situazione si sta nuovamente deteriorando”. L'agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i palestinesi (Unrwa) ha dichiarato che oltre 50.000 bambini a Gaza necessitano di cure per malnutrizione acuta.
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