Cagliari, 19 Lug 2024 – Trovati ieri i resti di Francesca Deidda, la donna scomparsa il 10 maggio scorso, lungo la vecchia 125, orientale sarda, dalle squadre dei Carabinieri della compagnia di Iglesias, del Ros del Ris e con la collaborazione dei colleghi di Bologna con unità cinofile molecolari, che secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa dal marito Igor Sollai già in carcere con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Nei giorni scorsi erano stati trovati oggetti di sicuro appartenenti alla donna, tra cui un bite dentale, e del sangue che, come avevano appurato le analisi, apparteneva alla donna.
Domani verrà affidato l'incarico per l'autopsia sui resti che, a quanto si apprende, sono stati ritrovati all'interno di un borsone da calcio.
Intanto Igor Sollai continua a ribadire la sua innocenza, sostenendo che la moglie si sarebbe allontanata volontariamente. Il marito di Francesca Deidda, arrestato per omicidio volontario e occultamento di cadavere, lo ha ribadito nell'interrogatorio con il pm Marco Cocco. Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, ha risposto per oltre quattro ore alle domande.
Il luogo del ritrovamento e i primi rilievi confermerebbero l'ipotesi che i resti del corpo trovati vicino al Ponte romano, in località San Priamo, a ridosso della vecchia Orientale sarda, siano proprio di Francesca Deidda, che secondo la Procura sarebbe stata uccisa dal marito: il 43enne si trova in carcere a Uta per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.
Oggi le ricerche erano riprese in mattinata con il solo ausilio dell'unità cinofila molecolare, arrivata appositamente da Bologna, specializzata nella ricerca di sangue e cadaveri, e con i carabinieri della Compagnia di Iglesias. Fino a tarda mattinata non erano emersi nuovi elementi, la svolta subito dopo pranzo e l'arrivo sul posto del Ris e del magistrato.
"Francesca si è allontanata volontariamente, io non c'entro nulla con la sua scomparsa": Igor Sollai, interrogato nuovamente dal sostituto procuratore di Cagliari, Marco Cocco nel carcere di Uta dove è detenuto per omicidio volontario e occultamento di cadavere, ribadisce la sua innocenza e estraneità ai fatti che gli vengono contestati.
Il camionista 43enne è difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, ed è stato interrogato per oltre 4 ore a partire dalle 10 del mattino. Ha ricostruito la vicenda, fornito informazioni su quello che agli inquirenti non torna, anche attraverso mappe e fotografie. L'interrogatorio è poi stato sospeso e riprenderà la prossima settimana. Secondo quanto riferiscono i legali, il 43enne è provato ma lucido e ha risposto a tutte le domande. Nel primo interrogatorio si era invece avvalso della facoltà di non rispondere.
“Francesca non è scomparsa, non risponde al telefono”, così - al microfono dell’inviata di Chi l’ha visto - Igor Sollai, marito di Francesca Deidda, di cui non si hanno più notizie dallo scorso maggio. L’intervista risale a due giorni prima dell’arresto dell’uomo, indagato per omicidio, che aggiunge: “Probabilmente sono coinvolte altre persone e per farle uscire allo scoperto meglio stare in silenzio, così mi hanno detto gli inquirenti”.
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