Marrubiu (Or), 18 Sett 2024 - Sabato 14 settembre a Marrubiu, i Carabinieri del Comando Provinciale di Oristano, dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, le Autorità civili e militari e tanti cittadini hanno ricordato il 42mo anniversario dell’assassinio del Gen. C. A. Carlo Alberto Dalla Chiesa, della consorte Emanuela Setti Carraro e dell’Agente Scelto della P.d.S. Domenico Russo. Un momento significativo per l’intera Istituzione dell’Arma dei Carabinieri i cui protagonisti sono i militari in servizio e in congedo di ogni ordine e grado e per le altre Istituzioni che svolgono funzioni di sicurezza e giustizia.
Il Generale Dalla Chiesa, nato a Saluzzo (CN) nel 1920, al momento dell’assassino ricopriva la carica di Prefetto di Palermo, è una figura esemplare di militare che ha dedicato la vita allo Stato ricoprendo incarichi complessi e delicati, infatti, già eroe nella guerra di liberazione dal nazifascismo. Negli anni settanta è stato in prima linea nella lotta contro le Brigate Rosse, riuscendo a delineare gli schemi interni dei brigatisti ricorrendo all’utilizzo di infiltrati, sistema già sperimentato quando aveva comandato la Legione Carabinieri di Palermo organizzando e guidando il contrasto a Cosa Nostra. Sebbene, la vittoria finale sulla mafia non sia ancora arrivata, molto è stato fatto, e la maniera migliore per ricordare il Gen. Dalla Chiesa è fare tesoro delle sue intuizioni, che sono ancora attuali e hanno concorso ad ispirare tanta parte della legislazione antimafia di quegli anni che tutt’oggi, grazie a successivi affinamenti, costituisce uno strumento fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata. Con la morte del Generale Dalla Chiesa è soprattutto cominciata la riscossa dello Stato e la mafia ha firmato la sua condanna.
La sua eredità simbolica va posta al centro del Suo ricordo e al Gen. Dalla Chiesa va il nostro ringraziamento per aver fatto in modo che la mafia uscisse da quel cono d’ombra di chi ritiene che non esiste. Il nostro lavoro di Carabinieri, si può fare solo con quella fede che il Gen. Dalla Chiesa ha dimostrato nell'Arma e nel difendere la legalità ed è ancor oggi più profondo rievocare le parole del Generale, soprattutto in favore delle nuove generazioni, che devono essere incoraggiate all’impegno civile ed alle quali occorre impedire di perdere la speranza, con le quali sosteneva che “il miglior modo di combattere la mafia è garantire al cittadino i propri diritti che viceversa diventerebbero solo appannaggio di pochi” e a tutt’oggi il Gen. dalla Chiesa rappresenta un punto di riferimento per tutti i Carabinieri d’Italia. Com
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