Press "Enter" to skip to content

Dopo i cercapersone in Libano esplodono radio e walkie-talkie. Tanti morti e migliaia di feriti. E in 400 perdono la vista. Nel frattempo Israele sposta truppe al nord.

Cagliari, 19 Sett 2024 - Secondo quanto riportato dai media israeliani, diverse persone sono rimaste ferite in un attacco missilistico anticarro nel nord di Israele, in una zona nei pressi di Menara, nell'Alta Galilea. Almeno due missili anticarro sarebbero stati lanciati dal Libano meridionale.

Sono almeno 20 i morti e oltre 450 i feriti nell'operazione, presumibilmente orchestrata dal Mossad contro i terroristi di Hezbollah, che ha fatto saltare i walkie talkie e altri dispositivi elettronici ieri in Libano. La fonte è il ministero della Sanità libanese, citato dai media locali. Il giorno prima, gli attacchi attraverso i cercapersone avevano causato 12 morti in Libano e 7 in Siria, oltre a circa quattromila feriti.

Il conteggio non tiene conto di altri attentati segnalati in altri Paesi mediorientali, incluso l'Iraq.

La Bac Consulting, l'azienda ungherese produttrice dei cercapersone esplosi in Libano, era una società fittizia israeliana. Lo ha riferito il New York Times, citando tre ufficiali dell'intelligence israeliana informati dell'operazione, che hanno dichiarato al giornale che sono state create almeno altre due società fittizie per nascondere che i produttori dei cercapersone facevano capo ai servizi segreti israeliani. Secondo il rapporto, i cercapersone hanno iniziato a essere spediti in Libano nel 2022, ma la fornitura è aumentata quando il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha dichiarato l'uso dei telefoni cellulari come pericoloso.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato al quotidiano Daily Mail che il governo del nuovo primo ministro britannico Keir Starmer sta inviando minando il diritto di Israele alla difesa, dopo che Londra ha annunciato la sospensione delle licenze per l'utilizzo di 30 sistemi d'arma forniti dalla Gran Bretagna. Lo riferisce oggi Haaretz.

Dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre, Netanyahu ha affermato che il precedente governo britannico aveva espresso chiaramente il suo sostegno, mentre l'attuale governo, pur affermando il diritto di Israele all'autodifesa, sta minando tale diritto. Questo sia attraverso il cambiamento di posizione del Regno Unito sulle accuse avanzate contro Israele dal procuratore della Corte penale internazionale (CPI), sia attraverso il blocco delle vendite di armi mentre Israele combatte Hamas. Netanyahu ha inoltre sottolineato che la sospensione di 30 licenze di armi, avvenuta pochi giorni dopo l'esecuzione di sei ostaggi israeliani da parte di Hamas, ha mandato un messaggio negativo all'organizzazione terroristica. 

Il premier israeliano ha anche espresso preoccupazione per il crescente antisemitismo nel Regno Unito, affermando che si manifesta nei campus universitari, nei centri cittadini e in molte altre parti del Paese, e ha auspicato che il governo britannico prenda misure necessarie per combatterlo. Un portavoce del Foreign Office ha dichiarato che il Regno unito ha sempre chiarito che, nel prendere misure militari per esercitare il suo legittimo diritto all'autodifesa, Israele deve rispettare il diritto umanitario internazionale.

“Condanno i nuovi attacchi avvenuti in Libano e mi unisco all'appello del commissario dei diritti umani delle Nazioni Unite Volker Turk affinché venga avviata un'indagine indipendente”. Lo scrive l'Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, sottolineando che “il rischio di un'escalation militare, con conseguenze devastanti per l'intera regione, richiede una mobilitazione urgente”.

"Questi attacchi saranno certamente puniti, ci sarà una vendetta sanguinosa". La minaccia a Israele, al secondo giorno consecutivo di esplosioni di cercapersone e dispositivi elettronici in Libano, arriva da Hashem Safieddine, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah e cugino del leader del gruppo, Hassan Nasrallah.

Proprio un importante discorso di Nasrallah è atteso oggi alle 16 ora italiana: sarà trasmesso in diretta dalle televisioni libanesi.

Gli Stati Uniti ribadiscono di non essere coinvolti nelle esplosioni di ordigni appartenenti a uomini di Hezbollah in Libano e Siria. 

"Non siamo stati in alcun modo coinvolti negli incidenti di ieri o di oggi", afferma il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, durante una conferenza stampa, rifiutandosi ripetutamente di commentare ulteriormente. Kirby ha anche annunciato che il Presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammad bin Zayed visiterà la Casa Bianca lunedì prossimo e incontrerà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris. I loro incontri includeranno discussioni sulla guerra di Gaza.

L'Italia, con altri 42 paesi, si è astenuta nel corso della votazione dell'Assemblea generale dell'Onu sulla risoluzione che chiede a Israele di "porre fine senza indugio alla sua presenza illegale nel Territorio palestinese occupato" e di farlo "entro e non oltre 12 mesi dall'adozione della risoluzione".

Il testo ha ottenuto 124 voti a favore e 14 contrari. Nel testo l'Assemblea “chiede inoltre che Israele rispetti senza indugio tutti i suoi obblighi legali ai sensi del diritto internazionale, compresi quelli stabiliti dalla Corte internazionale di giustizia, tra cui: (a) ritirare tutte le sue forze militari dal Territorio palestinese occupato, compresi il suo spazio aereo e marittimo, e (b) porre fine alle sue politiche e pratiche illegali, tra cui cessare immediatamente tutte le nuove attività di insediamento, evacuare tutti i coloni dal Territorio palestinese occupato e smantellare le parti del muro costruito da Israele che si trovano nel Territorio, abrogare tutte le leggi e le misure che creano o mantengono la situazione illegale”.

Comments are closed.