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Libano, scontro all’Onu tra Israele e Iran. Bombe su Beirut, ucciso il comandante Ibrahim Aqil.

Cagliari, 21 Sett 2024 - Raid aereo di Israele alla periferia di Beirut. Ucciso Ibrahim Aqil, capo della forza Al-Radwan, unità d'élite degli Hezbollah, insieme ad “almeno altri 10 capi dei miliziani sciiti”. Secondo l'esercito israeliano, Aqil e i comandanti eliminati erano tra gli artefici del piano per l'occupazione della Galilea: “Hezbollah prevedeva di razziare il territorio israeliano, occupare gli insediamenti del nord, e assassinare innocenti”. Il bilancio sarebbe di almeno 8 morti e 59 feriti. In risposta, pioggia di razzi sulla Galilea. Hezbollah afferma di aver colpito “la principale base” degli 007 israeliani nella regione settentrionale.

Ibrahim Aqil era uno dei leader più importanti del gruppo armato libanese sostenuto dall'Iran. Conosciuto anche come Tahsin e sopravvissuto a molteplici attentati, Ibrahim Aqil era un veterano di Hezbollah, a capo dell'unità delle forze speciali Radwan impegnate in prima linea nel sud del Libano nella guerra contro Israele. Per lo Stato ebraico e gli Stati Uniti era un “terrorista”. Washington aveva posto su di lui una taglia da 7 milioni di dollari per il presunto coinvolgimento in attentati attribuiti a Hezbollah contro l'ambasciata americana a Beirut nell'aprile del 1983. Sin dagli anni '80, quando Hezbollah fu fondato col sostegno decisivo dell'allora neonato Iran rivoluzionario, Aqil era un membro chiave delle prime cellule del partito armato libanese anti-israeliano. A fine luglio Israele ha ucciso un altro membro del Consiglio della Jihad di Hezbollah, Fuad Shukr, in un altro attacco aereo su un edificio a Dahiya, un sobborgo meridionale di Beirut. Ex funzionari statunitensi hanno definito Shukr, come Aqil, uno dei più alti dirigenti militari di Hezbollah e un confidente di Hassan Nasrallah.

"L'attacco con i cercapersone in Libano mostra che Israele è pronto a commettere qualsiasi crimine, non importa quanto estremo". Lo ha detto l'ambasciatore iraniano all'Onu, Ali Bahreini, durante il Consiglio di Sicurezza, chiedendo alla comunità internazionale e all'organo delle Nazioni Unite di condannare le sue azioni".

Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Rashid Bouhabib durante la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu ha definito le esplosioni con i cercapersone una "arma di guerra senza precedenti": "sono atti terroristici" e una "chiara violazione delle leggi internazionali". Il ministro ha chiesto al consiglio di sicurezza di condannare israele in modo chiaro e inequivocabile per gli attacchi terroristici, dicendo che "non possiamo accettare che sia permesso a Israele di continuare a godere dell'impunità", domandando anche di fermare la sua aggressione.

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