Libano, 3 Ott 2024 - Almeno 51 persone sono state uccise e 165 ferite dagli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità dell'enclave.
"Nelle ultime 24 ore, le forze di occupazione israeliane hanno commesso cinque massacri di famiglie nella Striscia di Gaza, con 51 morti e 165 feriti portati negli ospedali", ha dichiarato il ministero in un comunicato. Il numero delle vittime degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza dall'inizio del conflitto è salito a 41.689, con oltre 96.600 feriti, ha aggiunto il ministero.
Solo ieri in a Beirut vi sono stati 46 morti e 85 feriti causati dai raid aerei israeliani di ieri in Libano, comunicano le autorità del Paese.
Gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 1.928 persone dall'8 ottobre dello scorso anno, mentre 9.290 persone sono rimaste ferite. Lo rende noto l'Unità di gestione dei rischi.
Hassan Nasrallah, ex leader di Hezbollah, aveva accettato un cessate il fuoco con Israele poco prima di venire ucciso in un raid israeliano a Beirut. Lo ha affermato il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, citato dall'agenzia di stampa Anadolu. "La parte libanese aveva acconsentito", ha dichiarato. Il presidente del parlamento libanese Nabih Berri si era consultato con Hezbollah e abbiamo informato i rappresentanti statunitensi e francesi", ha aggiunto.
Il leader supremo iraniano Ali Khamenei avvertì Hassan Nasrallah di fuggire dal Libano pochi giorni prima che l'ex capo di Hezbollah venisse ucciso da un attacco israeliano a Beirut, secondo funzionari di Teheran citati dall'agenzia di stampa britannica Reuters. Subito dopo l'attacco ai cercapersone trappola del 17settembre - spiegano le fonti iraniane - Khamenei inviò un messaggio a Nasrallah dicendogli di recarsi subito in Iran, mettendolo in guardia su rapporti d'intelligence secondo i quali Israele aveva agenti all'interno del movimento sciita e stava pianificando di ucciderlo.
Il ministero della Salute libanese ha aggiornato il bilancio di un attacco israeliano a un centro sanitario nella zona di Bachoura di Beirut, avvenuto nella notte: almeno sei persone sono state uccise e sette ferite. Il centro medico apparteneva all'Organizzazione islamica per la salute legata a Hezbollah. È la seconda volta che il centro di Beirut viene preso di mira da quando Israele ha iniziato la sua campagna di bombardamenti un paio di settimane fa. L'area ospita il parlamento libanese e il quartier generale regionale delle Nazioni Unite.
"Il governo libanese è pronto a schierare il suo esercito a Sud del fiume Litani, dopo il cessate il fuoco, per applicare la risoluzione 1701 dell'Onu. Hezbollah è d'accordo e la comunità internazionale ci aiuta. Dobbiamo scegliere questa strada, invece della guerra, per raggiungere i rispettivi obiettivi senza spargere altro sangue", dice il premier libanese Najib Mikati durante una conversazione moderata da Edward Gabriel, presidente dell'American Task Force on Lebanon, riportata da Repubblica. "Adesso è indispensabile" applicare la risoluzione "per evitare altri spargimenti di sangue e distruzione", "la risoluzione 1701 è stata violata da Israele ogni giorno, ma se siamo preoccupati per l'esplosione di una guerra regionale applicarla ora è nell'interesse di tutti", aggiunge.
"Ho incontrato lo speaker della Camera Nabih Berri, e mi ha detto che la proposta della Casa Bianca è stata accettata da Hezbollah" e, spiega, "se l'obiettivo è far tornare i cittadini israeliani alle loro case in sicurezza, e possiamo raggiungerlo pacificamente attraverso la diplomazia, perché scegliere invece l'opzione della guerra e del bagno di sangue?". Mikati manda anche agli Stati uniti: "Siate equi, guardate chi sta violando le norme internazionali, e sostenete il cessate il fuoco immediato".
Sono circa un milione e 200mila le persone che hanno dovuto lasciare le proprie case in conseguenza dei bombardamenti e delle incursioni di Israele in Libano: lo ha riferito in serata il governo di Beirut. Della situazione si è parlato anche al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Hadi Hachem, incaricato del ministero degli Esteri libanese, ha detto che il suo Paese resta favorevole alla proposta di tregua di 21 giorni con Israele avanzata da Stati Uniti e Francia. Il dirigente ha aggiunto che Beirut è pronta a rafforzare la presenza del suo esercito nel sud a garanzia della sicurezza della regione. Secondo Hachem, l'offensiva di Israele ha causato "danni immensi" ed "è falso che i raid sono limitati".
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