Cagliari, 9 Ott 2024 - Il presidente Comandini ha aperto ieri pomeriggio i lavori del Consiglio regionale e dopo gli adempimenti di rito ha aperto il dibattito sulle mozioni 6, 17 e 18 sul comparto unico regionale per i dipendenti degli enti locali.
Per Fausto Piga (FdI) “il cammino è stato tracciato nella scorsa legislatura e ora la maggioranza, finiti i buoni propositi, è in ritardo e non ha ancora messo in campo azioni concrete nemmeno sul tema delle differenze stipendiali tra il personale della Regione di quello degli enti locali, che sono circa 10 mila in Sardegna. Sarebbe un esempio virtuoso, nelle nostre possibilità di regione a statuto speciale, mettere una volta per tutte sullo stesso piano lavoratori che svolgono le stesse funzioni”. Per l’oratore “nella scorsa legislatura abbiamo fatto una scelta ben chiara stanziano 50 milioni di euro anche per migliorare le condizioni economiche dei dipendenti degli enti locali. Dobbiamo procedere per un’attuazione graduale in questa direzione”.
Per Salvatore Corrias (Pd) “il comparto unico è maggiorenne e fu una giunta di centrosinistra nel 2006 a vararlo. Nella scorsa legislatura sono poi stati stanziati 52 milioni e questa giunta ha dato di recente un indirizzo per attuare il dettato legislativo indicando tre punti importanti: l’iter procedurale, il calcolo del fabbisogno finanziario e la scelta delle modalità per impegnare le risorse stanziate. Dobbiamo perseverare in questa direzione e arrivare a garantire la reciprocità tra gli enti e la Regione. Lo spopolamento si combatte fronteggiando il depauperamento delle risorse umane nei piccoli Comuni. La nostra mozione non impegna la giunta ma l’intero Consiglio perché si possa dare la patente a chi è ormai già maggiorenne”.
Dai banchi di Cinque stelle l’onorevole Li Gioi ha preso la parola per sostenere l’importanza del provvedimento. Anche per Gigi Piano (Pd) “l’esodo del personale che dai Comuni si sposta in Regione contribuisce allo spopolamento in maniera determinante. Occorre una norma transitoria e spetterà alla Giunta elaborarla ma mi sento di dire che tutti qui, maggioranza e opposizione, vogliamo raggiungere lo stesso obiettivo in tempi ragionevoli”.
Il presidente Comandini ha sospeso i lavori per una conferenza dei capigruppo e alla ripresa ha dato la parola all’on. Cera (Forza Italia), che ha detto: “La Regione può legiferare sullo stato giuridico ed economico del personale e siccome non lo ha fatto assistiamo a una disparità di trattamento tra dipendenti che svolgono mansioni simili producendo malcontento. Un comparto unico regionale non è solo auspicabile ma è una necessità adeguata al servizio che i cittadini devono ricevere”.
Favore unanime per l’istituzione del comparto unico regionale per i dipendenti degli enti locali è stato dichiarato da tutti i consiglieri dei gruppi di maggioranza e di minoranza che nel corso dei rispettivi interventi hanno evidenziato la necessità di dare attuazione alle norme approvate nel 2006. Il consigliere Canu (SF) ha posto in evidenza l’opportunità di eliminare non soltanto le disparità salariali ma anche restituire dignità ai lavoratori degli enti locali. «Il Friuli – ha concluso l’esponente della maggioranza - non solo ha fatto il comparto unico ma ha riconosciuto incentivi ai dipendenti dei piccoli comuni montani». Stefano Schirru (As) nel riconoscere l’argomento in discussione come tra “i più importanti tra quelli trattati da inizio legislatura” ha introdotto il tema del trattamento economico dei lavoratori del comparto sanitario, meritevoli – a suo giudizio – di più adeguati trattamenti economici e professionali. «Serve però conoscere i dati precisi – ha affermato l’esponente della minoranza – per quantificare gli stanziamenti necessari e procedere speditamente».
Tema ripreso anche dal consigliere di Fi, Gianni Chessa, che ha parlato di assunzione di responsabilità da parte del Consiglio regionale per dare gambe al comparto unico. Ma – ha dichiarato l’esponente del centrodestra, facendo riferimento agli stipendi medi dei pubblici dipendenti - è necessario che si smetta di creare posti di lavoro da poveri. Il consigliere Piras (Fi) ha ricordato i numeri dell’esodo dagli enti locali in Italia (meno 28,26% dei dipendenti comunali, con un saldo negativo di 137mila lavoratori) per riaffermare l’urgenza di un contratto unico che ponga fine alle disparità di trattamento e rafforzi servizi e ruolo delle amministrazioni locali.
Convintamente a favore anche il consigliere Sorgia (Misto-Lega): «Il comparto unico è un passo cruciale per armonizzare le condizioni tra dipendenti pubblici ed è una questione di equità e giustizia sociale». Porcu (Oc) ha insistito sul “ruolo centrale delle comunità locali nei processi decisionali e nelle politiche sociali e economiche” per ribadire l’opportunità di una riforma che sostenga le amministrazioni locali e interrompa l’esodo dei dipendenti comunali verso il sistema regione a causa dei differenti livelli salariali. Orrù (Avs) ha salutato con favore l’ordine del giorno unitario come “un atto di indirizzo politico che rafforza quello della giunta per l’attuazione del comparto unico”. «Serve accelerare le attività nel tavolo tecnico – ha concluso la consigliere del centrosinistra - e conoscere al più presto la dimensione economica e organizzativa».
Peru (S20Venti) ha invitato Giunta e Consiglio “ad accorciare i tempi per realizzare il comparto unico ed eliminare così la disparità nei trattamenti tra i dipendenti delle amministrazioni pubbliche”. «Fermiamo la migrazione dei dipendenti comunali – ha affermato l’esponente della minoranza – e lo sforzo sarà quello di far convivere i 24mila dipendenti della pubblica amministrazione nel comparto unico».
A favore anche Franco Mula, a nome del gruppo Alleanza Sardegna: «Il comparto unico è un atto di giustizia e si dovrà ragionare quanto prima anche del comparto della sanità». Urpi (S20Venti) ha sottolineato la “serietà degli impegni assunti da tutte gli schieramenti politici” insieme con le crescenti competenze e funzioni che sono riconosciuti alle amministrazioni locali.
Diego Loi (Avs) ha parlato di “riforma di sistema della pubblica amministrazione in Sardegna che mette nelle stesse condizioni i dipendenti dei Comuni e del sistema regione ma che “soprattutto pone nel medesimo livello le istituzioni presenti nell’Isola”. A favore anche il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu che ha offerto la disponibilità del partito, in maggioranza nel Governo italiano, a collaborare perché si realizzino le opportune interlocuzioni e le necessarie intese per dare gambe, nell’arco di un anno e mezzo, al comparto unico.
Ha quindi preso la parola Paola Casula (Sinistra Futura) che, da sindaca di Guasila, ha difeso la norma sull’istituzione del Comparto Unico: «Preciso però che i dipendenti comunali non hanno bisogno di più soldi per lavorare meglio. Il lavoro che svolgono è già tanto qualificato. Ciò che importa oggi è applicare il principi di lealtà costituzionale tra Stato, Regione ed Enti Locali. Oggi i Comuni svolgono tantissime funzioni, c’è un aggravio dei procedimenti a loro carico. Bisogna impedire che i loro dipendenti scelgano di spendere le proprie professionalità altrove». Casula ha quindi ricordato che i «Comuni sono gli enti che spendono più risorse. Non possiamo permetterci che la spesa rallenti per mancanza di personale. Dobbiamo avere come obiettivo quello della collaborazione tra amministrazioni pubbliche eliminando le disparità di trattamento nei confronti dei dipendenti comunali. Oggi ci sono le condizioni per portare avanti la riforma».
Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu si è detto favorevole all’istituzione del Comparto Unico regionale. «Su questo tema c’è condivisione – ha esordito Truzzu – oggi dobbiamo chiederci perché mandiamo avanti questo provvedimento. Il motivo principale è uno solo: è una questione di giustizia ed equità. Chi supera un concorso pubblico è un servitore dello Stato, il suo lavoro non cambia in qualunque luogo lo svolga. Dobbiamo partire da questo. I dipendenti comunali rispetto agli altri sono quelli più vicini ai cittadini, quelli che meglio conoscono le esigenze delle comunità. E’ giusto riconoscere il loro lavoro». Truzzu, così come la collega che lo ha preceduto, ha sottolineato l’importanza del ruolo dei comuni nella spendita delle risorse: «Sono gli enti che più contribuiscono all’aumento del prodotto interno lordo. Ciò che è importante nella proposta è la concretezza. Finora ne abbiamo sentito di tutti i colori. Ci sono le risorse per poterlo fare, si cominci con il riconoscimento di una “una tantum” ai dipendenti comunali».
Salvatore Cau (Orizzonte Comune) ha ringraziato i colleghi per la sensibilità dimostrata: «Da sindaco sono particolarmente attento a questo tema – ha detto – la questione è rilevante anche per il contrasto dello spopolamento. L’impiego nei comuni ha poco appeal tra i giovani. Nel nostro comune abbiamo fatto diversi concorsi ai quali hanno partecipato in pochissimi. In molti utilizzano il posto in Comune come trampolino di lancio. Questo provoca un depauperamento delle capacità della macchina amministrativa. Per questo voterò convintamente il provvedimento».
A nome della Giunta regionale è intervenuto l’assessore agli Enti Locali Francesco Spanedda: «Stiamo lavorando su questo tema. La questione è ampia: non c’è solo il riconoscimento economico ma anche la carenza di personale rispetto alle funzioni delegate ai comuni. Serve un sistema flessibile tra Regione ed Enti Locali». Spanedda ha poi illustrato il lavoro svolto dalla cabina di regia e dal gruppo tecnico sul Comparto unico: «Si stanno confrontando con i rappresentanti degli Enti locali. E’ stata inoltre attivata una raccolta di dati per conoscere i numeri dei dipendenti comunali e la categoria di appartenenza. La raccolta sta terminando, i dati saranno disponibili a breve. Il lavoro della cabina di regia proseguirà poi con la verifica degli effetti della riforma sull’amministrazione. Si prevede di concluderlo a marzo. Si sta infine considerando la disponibilità delle risorse (52 milioni di euro) per capire come erogarle ai Comuni».
Il presidente Comandini ha quindi annunciato la presentazione di un ordine del giorno unitario.
Per dichiarazioni di voto è intervenuto Franco Mula (Alleanza Sardegna) che dopo aver annunciato il suo voto favorevole ha invitato l’assessore Spanedda ad intervenire sull’Agenzia Forestas per l’applicazione delle norme sulla stabilizzazione del personale. Sul pubblico impiego ha concluso: «Il problema della Regione è la burocrazia. La speranza è che la leggi votate dal Consiglio vengano subito applicate».
A favore dell’ordine del giorno si è espresso anche Antonio Solinas (Pd): «Siamo favorevoli al comparto unico. Lo abbiamo detto in campagna elettorale e manteniamo l’impegno –ha detto Solinas – l’importante è agire di conseguenza. Ricordo che in passato si è attivata la mobilità interna che ha svuotato i Comuni. Bisogna evitare errori. Il personale manca nei comuni ma ci sono carenze anche in Regione». Secondo Solinas ci sono difficoltà, soprattutto finanziarie, per l’applicazione della riforma. «Deve essere la Regione a farsi carico di questo. E’ importante arrivare a una soluzione nel più breve tempo possibile. Non sarà possibile farlo subito ma i tempi per la contrattazione collettiva sono maturi».
Soddisfazione per la sintesi trovata dal Consiglio da parte del capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Un mandato complessivo del Consiglio non era scontato – ha affermato il consigliere di maggioranza – un provvedimento di questa portata necessiterà di ulteriori approfondimenti. È qualcosa che non si può lasciare alle decisione di un solo schieramento. È una riforma di sistema che deve essere fatta in fretta e bene. Per questo è necessario che il Consiglio venga coinvolto in tutti i passaggi. E’ accaduto anche in passato che Giunta e Consiglio lavorassero fianco a fianco. Guardiamo all’esempio del Friuli che è riuscito a varare la riforma». Agus ha poi ricordato che la Sardegna ha potestà esclusiva sul personale degli enti locali: «Questo consente di intervenire sul personale di comuni, province e regione ma non su quello della sanità. Occorre lavorare per trovare una soluzione».
Gianni Chessa (Forza Italia) ha annunciato il suo voto a favore: «Bisogna chiarire le tempistiche – ha detto l’esponente della minoranza – non si devono illudere i dipendenti comunali, questo è importante». Chessa ha poi chiesto chiarimenti alla Giunta sulla questione Forestas: «La Giunta ha bloccato lo scorrimento delle graduatorie concorsuale – ha detto – eppure c’è carenza di personale. Perché è successo questo?».
Il presidente Comandini, dopo aver invitato i consiglieri ad attenersi all’ordine del giorno, ha dato la parola all’on. Alessandro Sorgia (Misto): «Il mio voto sarà favorevole – ha detto – costruiamo un futuro più equo per il personale degli enti locali».
Giuseppe Talanas (Forza Italia) ha confermato il suo voto a favore: «E’ un provvedimento sul quale abbiamo lavorato da inizio legislatura – ha detto Talanas – abbiamo depositato la nostra mozione il 20 giugno, solo quando è arrivata un’altra mozione della maggioranza si è però deciso di calendarizzarla. Credo che si potesse fare prima, non lo dico per fare polemica ma questo è un tema urgente. Non vorrei che le lentezze si ripresentassero in futuro. Quando si parla di comparto unico dobbiamo pensare anche ai dipendenti Asl se non si vogliono creare altre disparità di trattamento tra lavoratori pubblici».
Giudizio positivo anche da parte di Sebastian Cocco (Uniti per la Todde): «Il tema non è solo giuslavoristico –ha detto Cocco – riguarda anche l’efficienza dei servizi. Un lavoro svolto senza motivazione ha effetti negativi sui risultati. Non è vero che i dipendenti comunali vogliono scappare altrove, chiedono solo di essere valorizzati per le loro professionalità». Cocco rispondendo a Talanas ha detto: «Il collega si lamenta per un ritardo di quattro mesi ma cosa si è fatto nella scorsa legislatura?».
Giuseppe Fasolino (Riformatori) annunciando il suo voto a favore ha richiamato il collega Cocco: «Quando c’è un clima collaborativo non serve creare contrapposizioni. E’ un atteggiamento poco intelligente. Se vogliamo fare l’opposizione possiamo farlo. Abbiamo deciso di collaborare perché l’argomento va trattato con concretezza se vogliamo che i comuni continuino a erogare servizi efficienti. I dipendenti comunali devono avere parità di trattamento. E una questione di giustizia».
Il Presidente Comandini ha quindi messo in discussione l’ordine del giorno che impegna la Presidente della Giunta e l’assessore agli enti locali: 1) a predisporre tutte le azioni per l’attuazione del Comparto Unico regionale; 2) a presentare una misura transitoria che consenta nel breve periodo di attivare il comparto unico sostenendo finanziariamente le amministrazioni locali nella fase di transizione; 3) a coinvolgere e aggiornare il Consiglio regionale durante tutte le fasi di attuazione del comparto unico. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto Giuseppe Talanas che rivolto al presidente Comandini ha detto: «Prima ha invitato il collega Chessa ad attenersi all’argomento in discussione. Lo stesso non ha fatto durante l’intervento del collega Cocco. Non ci possono essere disparità di trattamento tra maggioranza e opposizione».
A Talanas ha replicato il presidente Comandini: «Oggi ci sono stati troppi interventi fuori tema. Io chiedo sempre la collaborazione di tutti ma non c’è nessuna discriminazione nei confronti della minoranza».
Il presidente Comandini ha dato, quindi, la parola al primo firmatario della mozione 14 “sulla necessità urgente di porre in atto misure atte ad arginare la diffusione del virus della Bluetongue nelle aree colpite” l’onorevole Gianluigi Rubiu (Alleanza Sardegna-PLI). Il consigliere ha evidenziato la gravità della situazione che vede già 18mila capi morti e 3mila aziende coinvolte, oltre a 124mila capi infetti. La blue tongue e il mondo della pastorizia, con le sue 43mila aziende, rappresentano un tema cruciale per la Sardegna e per la sua economia. Secondo il proponente questa emergenza pandemica è stata trattata con superficialità dagli assessorati competenti e anche il Consiglio regionale sta affrontando il problema con scarsa sensibilità, visto che dedica al tema la parte finale della serata e non l’attenzione che meriterebbe.
Per Rubiu il freddo non risolverà il problema e ha ribadito che sono necessarie azioni forti, che diano la possibilità ai servizi veterinari, sempre più sguarniti, di affrontare la pandemia in modo incisivo. Più volte in questi mesi, ha continuato, le organizzazioni professionali (“noi lo denunciamo da mesi”), hanno parlato di scarsità di reazione e hanno sollecitato l’istituzione di un comitato di crisi “che ancora non c’è”. Rubiu si è detto critico anche sulla tempistica scelta per la somministrazione dei vaccini a luglio e sul fatto che non sia stato dato il giusto peso ai consigli del Ministero della Salute, arrivati a maggio, su come agire per prevenire il diffondersi dell’infezione. Il primo firmatario ha anche chiesto su quali basi l’assessore regionale dell’Agricoltura abbia stabilito l’importo di 300 euro per il risarcimento di ogni capo morto e di 20 euro per il mancato reddito (“mi sembra poco”). La situazione, secondo il consigliere di minoranza, sta precipitando e l’Ordine dei veterinari ha affermato, ha detto Rubiu, che manca un piano pandemico veterinario e ha lamentato la mancanza di personale e degli strumenti necessari per presidiare il territorio e fare fronte a un’emergenza con cui la Sardegna fa i conti da ben 24 anni.
Piero Maieli (FI) ha ricordato che già a luglio aveva detto che ci voleva più coordinamento tra gli assessorati della Sanità e dell’Agricoltura con l’utilizzo dei repellenti, oltre ai vaccini. Anche il consigliere di Forza Italia ha criticato la tempistica con cui è iniziata la vaccinazione e ha auspicato che la situazione non si debba ripetere il prossimo anno. Maieli ha anche chiesto all’Assessore dell’Agricoltura spiegazioni sull’assenza della Sardegna al G7 sull’Agricoltura.
Il capogruppo del Pd, Roberto Deriu, ha chiesto una sospensione dei lavori e la convocazione della Conferenza dei capigruppo. Richiesta accordata dal presidente.
Alla ripresa dei lavori il presidente Comandini ha reso noto che la Conferenza dei capigruppo ha deciso di sospendere la discussione della mozione 14 e di passare al DL 38/A “Dirigenti esterni. Interpretazione autentica del comma 4 dell'articolo 29 della legge regionale n. 31 del 1998”. La discussione sulla mozione 14 riprenderà domani alle 10.
Il consigliere Sebastiano Cocco (Uniti per Alessandra Todde) ha illustrato il provvedimento della Giunta che ha l’obiettivo di conseguire un risparmio e una riduzione della spesa pubblica. Con l’approvazione della norma non spetterà l’indennità di revoca ai Direttori generali esterni revocati, che avranno conservato il posto di lavoro e potranno, dunque, riprendere l’incarico da cui erano andati in aspettativa.
Per l’assessora regionale degli Affari generali, Mariaelena Motzo, si tratta di una norma che va nella direzione di una maggiore efficienza, economicità e risparmio per le casse pubbliche. Per l’assessora questa interpretazione autentica elimina anche una disuguaglianza di trattamento tra dirigenti oltre a evitare uno spreco di risorse pubbliche per pagare un dirigente che sarebbe comunque tornato alla sua Amministrazione di appartenenza. Messo in votazione il Consiglio ha approvato il DL 38 con 51 voti favorevoli e due astenuti. Il Consiglio regionale ha anche approvato il Doc. 11/XVII/A Variazione al Bilancio di previsione 2024-2026, dopo l’illustrazione del consigliere Lorenzo Cozzolino (Orizzonte comune). La variazione si è resa necessaria per assicurare la copertura finanziaria degli oneri derivanti dallo scioglimento del Fondo speciale di quiescenza del personale del Consiglio regionale (FSQ). Il presidente Comandini ha, inoltre, proposto di aggiungere uno stanziamento di 500mila euro per il 2025 e per il 2026 per interventi di manutenzione straordinaria del palazzo del Consiglio regionale.
La seduta è stata chiusa. Il Consiglio regionale si riunirà oggi, 9 ottobre, alle 10. Alle 15 è stata convocata la V Commissione (Attività produttive) per l’esame dei pareri 25 e 26. Com
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