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Zelensky prima a Londra e poi Parigi e oggi a Roma da Meloni: “Sostegno a Kiev continua finché necessario. Troppi suggeriscono vigliaccamente una resa”.

Roma, 11 Ott 2024 - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Villa Doria Pamphilj a Roma, accolto dalla premier Giorgia Meloni. Dopo un caloroso abbraccio tra i due presidenti, Zelensky è stato salutato dal picchetto d'onore dei Lancieri di Montebello. Al termine dell'esecuzione degli inni nazionali, al via l'incontro bilaterale. Quella di Roma è la terza tappa, dopo Londra e Parigi, del tour del presidente ucraino.

Continuano i lavori per quanto riguarda le forniture militari all'Ucraina, ha dichiarato oggi il presidente francese Emmanuel Macron, a seguito dell'incontro a Parigi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Voglio ribadire qui il sostegno della Francia alla resistenza ucraina di fronte alla guerra di aggressione russa", ha detto Macron ai giornalisti al palazzo presidenziale dell'Eliseo.

L'incontro di Macron con Zelensky è arrivato dopo che Zelensky aveva avuto colloqui in precedenza con il capo della Nato Mark Rutte e con il primo ministro britannico Keir Starmer, in cui è stato oggetto di discussione il "piano della vittoria" proposto dal presidente ucraino e la richiesta dell'Ucraina di usare missili occidentali contro obiettivi in Russia anche in profondità.

"Ho avuto, ancora una volta, ottimi scambi con il presidente (Zelensky) oggi, che ha dettagliato il suo piano e il lavoro nelle prossime settimane. Ieri, con il ministro della Difesa, abbiamo visto i progressi nell'addestramento e nell'equipaggiamento di una brigata (ucraina), un impegno che la Francia ha preso alcuni mesi fa. Stiamo ospitando i primi soldati ucraini, come abbiamo visto ieri. È anche un modello di cooperazione davvero unico. Voglio ribadire qui il sostegno della Francia alla resistenza ucraina di fronte alla guerra di aggressione russa", ha dichiarato il presidente francese dopo i colloqui con il suo omologo ucraino.

Gli Stati Uniti intendono partecipare ai 50 miliardi di dollari in prestiti per l'Ucraina, iniziativa sulla quale i leader del G7 si sono accordati lo scorso giugno. Lo riporta il Financial Times citando fonti europee e americane, secondo le quali Washington parteciperà nonostante non abbia ottenuto dall'Europa cambiamenti al regime delle sanzioni per assicurare che gli asset russi immobilizzati restino congelati per almeno tre anni. La decisione degli Stati Uniti è legata all'aumento della pressione per mostrare un fronte unito su Kiev prima che un nuovo presidente entri alla Casa Bianca.

Lunedì la Nato inizierà le esercitazioni annuali per difendere il territorio dell'Alleanza Atlantica con armi nucleari. Lo ha annunciato il Segretario generale della Nato Mark Rutte spiegando che più di 60 velivoli prenderanno parte all'esercitazione Steadfast Noon. Le manovre si svolgeranno nello spazio aereo di Regno Unito, Belgio e Paesi Bassi, ha aggiunto.
"In un mondo instabile è essenziale che testiamo e rafforziamo le nostre difese in modo che gli avversari sappiano che la Nato è pronta e in grado di rispondere a qualsiasi minaccia", ha spiegato Rutte. Le esercitazioni Steadfast Noon non sono una reazione alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, chiarisce la Nato.

Una giornalista ucraina, uccisa dal brutale dittatore russo e criminale di guerra Putin, Victoria Rochtchina, arrestata dalle forze russe nei territori occupati dell'Ucraina nel 2023, è morta sotto custodia russa, ha annunciato giovedì un funzionario ucraino.
Secondo i media ucraini, Victoria Rochtchina, giornalista freelance che collaborava con i media ucraini Ukraïnska Pravda e Hromadske, è scomparsa nell'agosto del 2023 mentre cercava di raggiungere i territori occupati dai russi nella regione di Zaporijjia, nell'Ucraina meridionale. L'Unione dei giornalisti ucraini aveva annunciato nove mesi dopo che il padre Volodymyr aveva ricevuto conferma dalle autorità russe che Victoria Roshchina era “detenuta nel territorio della Federazione Russa”.

“Purtroppo le informazioni sulla morte di Victoria sono state confermate”, ha annunciato giovedì in televisione Petro Yatsenko, portavoce del centro ucraino per i prigionieri di guerra. “È troppo presto per parlare delle circostanze della morte, stiamo lavorando per stabilirle”, ha aggiunto.
Secondo il media indipendente russo Mediazona, la signora Rochtchina è morta durante il trasferimento da una prigione di Taganrog, nel sud-ovest della Russia, a Mosca. Senza confermare quest'ultima informazione, Yatsenko ha affermato che “il trasferimento delle giornalista da Taganrog a Mosca era un passo per preparare il suo rilascio”. Secondo Yatsenko, “circa 25 giornalisti ucraini sono attualmente prigionieri in Russia” e si ritiene che altri siano dispersi.

"Dobbiamo essere consapevoli del fatto che la Russia continuerà a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per diffondere disinformazione e interferire nei processi democratici con l'obiettivo di dividere le nostre società e minare il sostegno all'Ucraina". Lo ha dichiarato la ministra degli esteri lettone, Baiba Braze, intervenendo a Disinfo2024, la conferenza internazionale sulla lotta alla disinformazione tenutasi tra ieri e oggi a Riga.
Nel suo intervento, Braze ha sottolineato la centrale importanza delle nuove tecnologie nella lotta alla disinformazione e l'impellente necessità di elaborare quadri normativi che permettano di contrastare più efficacemente la propaganda.
Disinfo2024 ha visto la partecipazione di 585 esperti e professionisti del settore della lotta alla disinformazione provenienti da svariati Paesi europei e occidentali.

Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha invitato a "smettere di preoccuparsi di una presidenza Trump" e delle sue implicazioni per la guerra in Ucraina, affermando che il candidato repubblicano alla Casa Bianca "comprende perfettamente ed è d'accordo con me che questa lotta all'Ucraina non riguarda solo l'Ucraina, ma anche la sicurezza e la futura sicurezza degli Stati Uniti".
Parlando ai giornalisti nel corso della sua visita a Londra, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Rutte ha detto di non essere personalmente "preoccupato" di una eventuale vittoria di Trump perché "assolutamente convinto che gli Stati Uniti sono coinvolti perché comprendono che non riguarda solo l'Ucraina perché tutti gli Stati Uniti sarebbero meno sicuri se Putin avesse successo in Ucraina".

Interpellato dai giornalisti sulla richiesta di Kiev di usare missili a lungo raggio contro obiettivi in territorio russo, il segretario della Nato ha ribadito che "spetta ai singoli alleati decidere come l'Ucraina può usare le armi che forniscono", rimarcando: "Non concentriamoci su un solo sistema d'arma. Non sarà un solo sistema d'arma a determinare un cambiamento. Capisco cosa chiede Zelensky, ma allo stesso tempo concorda anche sul fatto che c'è una questione più ampia da discutere per fare in modo che prevalgano".

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