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Agenti della Squadra Mobile di Oristano eseguono nove misure cautelari nei confronti di 5 uomini e 4 donne accusati a vario titolo di reati da “codice rosso” quali atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.

Oristano, 11 Ott 2024 – Il personale della Polizia di Stato di Oristano nelle ultime settimane ha dato esecuzione a nove misure cautelari e di sicurezza nei confronti di altrettanti soggetti, cinque uomini e quattro donne resisi responsabili, a vario titolo, di reati da “codice rosso” quali atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.

Sono nove i codici rossi che gli agenti della Squadra Mobile oristanese ha arrestato nell’ultimo arco temporale, dando esecuzione, dopo rapide attività d’indagine, ad una misura cautelare in carcere, una agli arresti domiciliari, una misura di sicurezza con ricovero forzato in casa di cura e sei misure di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico.

L’ultima in ordine di tempo, eseguita ieri, ha riguardato un uomo residente nel capoluogo, D.N., di 59 anni, arrestato su disposizione della Procura della Repubblica di Oristano in quanto, già sottoposto a divieto di avvicinamento alla moglie perché responsabile di violenti maltrattamenti esercitati nei suoi confronti nel corso degli anni, ha ulteriormente attuato condotte violente, effettuandole, da ultimo, una telefonata con l’utilizzo del telefono del figlio, minacciandola di togliersi il braccialetto elettronico mediante il quale le forze dell’ordine lo tenevano sotto controllo, di raggiungerla presso la sua abitazione per ucciderla e “farla sparire”.

L’uomo, immediatamente rintracciato di poliziotti della Mobile di Oristano in un paese della provincia di Nuoro, è stato subito fermato e condotto in carcere.

Un giovane residente in provincia è stato invece sottoposto agli arresti domiciliari per violenza sessuale in quanto, nell’ambito dell’attività lavorativa, questi aveva posto in essere condotte sessualmente moleste nei confronti di alcune giovani donne.

Poi due uomini e una donna residenti in città sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di avvicinamento con applicazione di braccialetto elettronico in quanto resisi responsabili di atti persecutori ai danni una loro vicina di casa.

Inoltre un giovane è stato prima sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio poi alla misura di sicurezza del ricovero forzato in casa di cura in quanto nel corso degli ultimi mesi aveva agito plurime violenze fisiche e psicologiche nei confronti della mamma e della nonna.

Nei confronti dell’anziana mamma si è resa responsabile di maltrattamenti in famiglia anche una donna, la quale, in abituale stato di alterazione psico-fisica dovuto all’abuso di alcol, aveva posto in essere plurime condotte vessatorie verso il genitore, che, solo dopo anni di angherie subite, ha avuto il coraggio di denunciarla alla Polizia di Stato.

Altre due misure cautelari sono state eseguite nei confronti di due donne responsabili di maltrattamenti ai danni dei familiari conviventi, una nei confronti dell’anziano marito, l’altra nei confronti della figlia.

Dall’inizio dell’anno la Polizia di Stato di Oristano, nel contrastare l’increscioso fenomeno in questione, ha dato esecuzione a trentuno misure cautelari nove delle quali in carcere, tre agli arresti domiciliari, tre con ricovero in casa di cura e le restanti sedici con divieto di avvicinamento alla persona offesa e applicazione del braccialetto elettronico.

Nei casi esaminati, trasversali per età e status sociale delle persone coinvolte, oltre alle violenze nei confronti di compagne, coniugi, figli, genitori e vicini di casa, fattore comune agli aggressori è stato frequentemente l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti.

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