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L’esercito israeliano agli ordini del criminale Netanyahu in guerra contro l’Onu. Unifil: danni ingenti, ferito un altro casco blu.

Beirut 13 Ott 2024 – Il criminale premier israeliano ha dichiarato guerra in Libano anche conto i soldati dell’Onu. Che presto, se nuovamente attaccati potrebbero rispondere al fuoco. Nel frattempo nel mondo il popolo israeliano è visto come un nemico da combattere per i massacri che ha perpetrato contro il popolo palestinese. Specialmente trucidati, per l’80 per cento, le vittime erano donne e bambini inermi. Con la sola colpa di essere palestinesi. Il criminale premier Netanyahu con il suo esercito sta facendo come fecero i tedeschi contro gli ebrei. Uno sterminio ed è per questo che il pavido tribunale dell’Aia si sbrighi con gli ordini di cattura internazionali contro Netanyahu e gli estremisti del suo governo antidemocratico.

Non è un militare del contingente italiano il casco blu dell'Unifil ferito la scorsa notte a Naqoura, nel sud del Libano. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate della sicurezza, il peacekeeper ferito sarebbe indonesiano, la stessa nazionalità dei due militari colpiti e rimasti feriti due giorni fa quando un carro armato israeliano ha sparato contro una torretta di osservazione, sempre alla base di Naqoura.

Il contingente indonesiano e quello italiano contano il numero più alto di caschi blu impegnati nella missione di pace.

Il portavoce dell'Unifil (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite) ha dichiarato all'agenzia di stampa France Presse di temere "molto presto" un "conflitto regionale con conseguenze catastrofiche per tutti". "Non c'è una soluzione militare", ha dichiarato Andrea Tenenti, chiedendo "discussioni politiche e diplomatiche" per "evitare la catastrofe". "Il conflitto tra Hezbollah e Israele non è solo un conflitto tra due Paesi. Molto presto potrebbe diventare un conflitto regionale con un impatto catastrofico per tutti", ha continuato. 

Il ministero della Salute libanese afferma che almeno 15 persone sono state uccise in attacchi israeliani su tre aree considerate esterne alle roccaforti tradizionali di Hezbollah. Lo riporta il Times of Israel. Il ministero segnala "nove morti e 15 feriti" in un "attacco nemico israeliano" al villaggio di Maaysra a nord di Beirut, portando il bilancio precedente a cinque morti; due morti, quattro feriti e "parti del corpo" non identificate in un attacco israeliano a Deir Billa, vicino alla città settentrionale di Batroun; quattro persone uccise e 18 ferite in un attacco a Barja.

Due ospedali nella Valle della Bekaa, una zona roccaforte di Hezbollah, hanno subito danni a causa di attacchi israeliani. Lo hanno riferito le strutture sanitarie, che hanno chiarito che non ci sono state vittime. L'esercito israeliano ha dichiarato che Hezbollah stava usando le ambulanze per trasportare combattenti e armi e che avrebbe intrapreso qualsiasi azione necessaria.

Un alto funzionario delle Nazioni Unite ha dichiarato, durante una visita a Beirut, di essere preoccupato che i porti e l'aeroporto libanesi possano essere messi fuori uso, con gravi implicazioni per l'arrivo dei rifornimenti alimentari nel Paese, mentre Israele continua la sua offensiva contro il gruppo militante libanese Hezbollah. "Quello che ho visto e sentito oggi è devastante, ma la sensazione è che la situazione possa ancora peggiorare, e questo deve essere evitato", ha detto Carl Skau, vice direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp), in un'intervista all'Associated Press. Skau ha fatto appello a "tutti gli sforzi diplomatici possibili per cercare di trovare una soluzione politica" alla guerra e affinché le linee di rifornimento rimangano aperte. "Abbiamo bisogno dei porti e delle vie di rifornimento per continuare a operare", ha detto.

Skau ha affermato di ritenere che le autorità israeliane abbiano assunto "impegni" affinché in Libano i porti e l'aeroporto non vengano messi fuori uso. "Ma, naturalmente, questo è un ambiente in continua evoluzione. Quindi non diamo nulla per scontato", ha spiegato. Il vice direttore esecutivo del Wfp ha osservato che i prezzi dei generi alimentari sono già aumentati a causa del conflitto, sebbene l'unico aeroporto internazionale del Libano e i suoi principali porti marittimi siano ancora funzionanti. Il Wfp ha accumulato scorte di cibo sufficienti a rifornire 1 milione di persone, circa un quinto della popolazione libanese, per un mese, ma ora sta cercando di accumulare scorte che possano sfamare questo numero di persone fino alla fine dell'anno. "Naturalmente dovremo rifornirci, e per questo i porti saranno fondamentali, così come altre linee di rifornimento", ha detto.

Il ministro degli Esteri Israel Katz difende la sua decisione di escludere dal Paese il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, dopo che più di 100 nazioni membri dell'ONU hanno protestato contro questa decisione. Katz risponde con disprezzo alla lettera, twittando che la decisione di proscrivere il diplomatico portoghese è stata motivata dal suo rifiuto di condannare il recente attacco missilistico dell'Iran contro Israele, insieme al "suo comportamento antisemita e anti-israeliano". Afferma che quasi il 90 percento degli israeliani è d'accordo con la sua decisione e che "Guterres può continuare a cercare di raccogliere firme a suo sostegno dai membri dell'ONU, ma la decisione non cambierà". Nell'annunciare la sua decisione la scorsa settimana, il Ministero degli Esteri ha dichiarato che si trattava di una reazione alla risposta di Guterres all'attacco, "in cui non ha menzionato l'Iran per nome e non ha condannato inequivocabilmente la sua grave aggressione".

Il portavoce dell'Unifil (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite) ha dichiarato all'agenzia di stampa France Presse di temere "molto presto" un "conflitto regionale con conseguenze catastrofiche per tutti". "Non c'è una soluzione militare", ha dichiarato Andrea Tenenti, chiedendo "discussioni politiche e diplomatiche" per "evitare la catastrofe". "Il conflitto tra Hezbollah e Israele non è solo un conflitto tra due Paesi. Molto presto potrebbe diventare un conflitto regionale con un impatto catastrofico per tutti", ha continuato.

Hamas ha accusato l'esercito israeliano di aver commesso "massacri" nella zona del campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, sostenendo che gli attacchi sono stati condotti come "ritorsione contro civili disarmati sotto copertura statunitense". Lo riporta Al Jazeera. In una dichiarazione, Hamas ha condannato i "massacri dell'occupazione nazista" israeliana che hanno preso di mira un'area residenziale a Jabalia ieri sera, uccidendo almeno 22 persone e ferendone più di 90, "questi massacri sono una continuazione del genocidio criminale in corso contro il nostro popolo, protetto dal sostegno americano". Gli attacchi intensificati contro i civili sono un tentativo di "punire la popolazione per la sua resilienza e il rifiuto dello sfollamento", rimarca Hamas. 

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