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Disastro a Valencia, oltre 200 morti. I sub nel parcheggio del centro commerciale: “È un cimitero”. 211 morti, 1900 dispersi, oltre 120 mila sfollati, 300mila senza acqua e corrente.

Valencia, 2 Nov 2024 - "Quel parcheggio è un cimitero". Sono le prime parole dei sommozzatori militari della Ume che sono riusciti a entrare nel parcheggio sotterraneo, totalmente allagato, dell'enorme centro commerciale Bonaire, nei pressi della città di Aldaya. Nel momento dell'inondazione, martedì pomeriggio, i negozi di abbigliamento, i ristoranti e i cinema erano aperti e in zona c'erano centinaia di persone. Anche qui il livello dell'acqua è salito fino a tre metri, e il parking, con 5.700 posti disponibili, è diventato una vera trappola mortale. Secondo fonti dei soccorsi, citate dal giornale eldiario.es, le vittime possono essere "incalcolabili".

Anche l'accesso dalle scale mobili al centro commerciale è completamente devastato, bloccato non solo dall'acqua ma anche dai resti e dai detriti portati dalla violenza della piena. Anche uscire da là era impossibile. Secondo la stampa locale, questo parcheggio è uno dei punti di maggiore preoccupazione delle squadre di soccorso. Ancora non ci sono notizie ufficiali ma è trapelato che dentro ci sarebbero molti corpi. Insieme ai sub che lavorano in condizioni di grandissima difficoltà, sul luogo anche i vigili del fuoco che con le loro pompe stanno lavorando senza sosta per svuotare il parcheggio dall'acqua.

Diciannove volontari che stavano cercando di ripulire un garage dal fango dopo l'inondazione dei giorni scorsi sono rimasti intossicati e due di loro sono ricoverati in gravi condizioni. Come ha spiegato una fonte della Guardia Civil, nel pomeriggio di oggi le persone impegnate nei lavori di pulizia del garage che si trova nella cittadina di Chiva della regione di Valencia hanno mostrato sintomi di intossicazione da monossido di carbonio, probabilmente a causa del cattivo funzionamento dell'impianto di aerazione, danneggiato dall'acqua. Fonti della Guardia Civile hanno informato l'Efe che il fatto è avvenuto intorno alle 14,30 in un garage situato in via Ramon y Cajal del paese, apparentemente a causa della cattiva combustione nel motore della pompa di scarico. Alcune delle persone colpite hanno dovuto essere curate presso il centro sanitario di Chiva. I servizi sanitari hanno mobilitato due unità Samu, due unità Svb e un elicottero medico, oltre alle equipe mediche di assistenza primaria del comune.

Una donna è stata ritrovata viva ed è stata salvata dopo aver trascorso tre giorni intrappolata in un'auto abbandonata in fondo a un sottopassaggio a Benetússer, uno dei centri più colpiti dalle inondazioni nei dintorni di Valencia.

La Camera di Commercio di Valencia stima che circa 4.500 imprese della provincia abbiano subito danni e che circa 1.800 di queste attività potrebbero essere state distrutte dai danni provocati dalle inondazioni. I comuni colpiti, secondo lo stesso rapporto, contano una popolazione di 845.371 abitanti, pari al 31,8% della popolazione della provincia di Valencia.

Continuano le polemiche per la gestione dell'emergenza da parte del governatore della Comunità valenciana Carlos Mazón, nel mirino da giorni, inizialmente per l'invio dell'allarme sui cellulari dei residenti delle zone alluvionate quando ormai molti erano già in trappola. Ora i media iberici, tra cui Publico ed El Pais, fanno notare che la regione ha mantenuto il livello di emergenza al 2 nonostante il bilancio delle vittime della Dana superi ormai le 200 persone. Il mancato aumento del livello di emergenza a "catastrofico" comporta che il governatore Mazón non abbia assunto il comando esclusivo dell'operazione. Nel caso in cui Mazón avesse innalzato il livello di emergenza al grado 3, ora sarebbe legalmente responsabile, e non solo il volto politico, di tutte le decisioni prese dal governo regionale per alleviare le conseguenze della Dana. In assenza di questo cambiamento, la legge prevede che il responsabile sia "l'assessore competente per la protezione civile e la gestione delle emergenze".

"Ci sarà tempo di analizzare le negligenze e riflettere su come migliorare", e come "rispettare i consigli degli scienziati e adattarci alla realtà del cambiamento climatico", "ci sarà tempo per guardarci indietro e appurare le responsabilità", "ma ora dobbiamo mettere da parte le discrepanze" e "agire come un Paese unito". Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in una dichiarazione istituzionale al Palazzo della Moncloa dopo aver presieduto il Comitato di crisi sull'alluvione. "La situazione che stiamo vivendo è tragica, drammatica, quasi sicuramente si tratta dell'inondazione più grave del nostro continente dall'inizio del secolo", "sono cosciente che la risposta" che stiamo dando "non è sufficiente, so che ci sono problemi e carenze e servizi collassati". "Dobbiamo migliorare, ma dobbiamo farlo insieme, uniti, non si tratta di rimpiazzare l'amministrazione regionale con il governo centrale", ha rimarcato Sanchez, mentre continua ad aumentare la polemica intorno alla gestione dell'emergenza da parte del governoatore di Valencia Carlos Mazon.

"Il paesaggio è desolante: ci sono 10.000 auto ammassate nelle strade, fango ovunque. Abbiamo bisogno di macchine pesanti per sgomberare levie. Da soli non possiamo farcela". E' il grido di aiuto del sindaco di Aldaia, uno dei municipi della cintura sud diV alencia colpiti dalla catastrofe, sommersi dall'onda lunga delle inondazioni provocate dalla Dana. A quattro giorni dal fenomeno estremo, molti quartieri restano isolati, senza luce e acqua potabile, nonostante l'ingente mobilitazione dell'esercito e dei mezzi di emergenza.    

"Dei ponti che avevamo nel paese ne resta in piedi solo uno. Stiamo lavorando con gli abitanti e i corpi di sicurezza dello Stato per tentare di ristabilire a poco a poco una così detta normalità e aiutare la gente a tornare a casa", ha dichiarato Amparo Folgado, la sindaca di Torrent a Tve. Almeno 800 sfollati restano ospitati nel palasport e solo questa mattina la corrente elettrica è stata riattivata in gran parte del comune. Ma molti quartieri restano con gli accessi bloccati da montagne di veicoli, detriti e suppellettili trascinate dalla marea di fango.   

Da Chiva la sindaca Amparo Fort ha lanciato un appello urgente in un comunicato diffuso sui social: "C'è bisogno di acqua e viveri per rifornire la popolazione perché qui non è ancora arrivata assistenza di nessun genere e non c'è copertura telefonica nel territorio comunale", ha detto Fort, che ha definito la situazione "di estrema gravità".  Il Centro di Emergenze del governo valenziano ha chiesto ai municipi colpiti di indicare le zone dove possano atterrare elicotteri e aree dove possano parcheggiare mezzi pesanti come scavatrici e gru, informa l'agenzia Efe.

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