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America, il giorno del giudizio. Ultimi appelli, nessuna certezza.

Cagliari, 5 Nov 2024 - L'America si blinda per le elezioni Usa. Nuove barriere di sicurezza sono state erette intorno alla Casa Bianca, a Capitol Hill e alla residenza nella capitale della vicepresidente e candidata presidenziale dem Kamala Harris, contro i rischi di proteste e rivolte.

Il Secret Service ha un piano anche per rafforzare la sicurezza intorno al convention center a West Palm Beach dove Donald Trump terrà un evento la notte del voto. Strade chiuse e deviazioni intorno alla Howard University a Washington, dove Harris attenderà i risultati delle elezioni.

L’intera fase del voto dovrebbe durare circa 18 ore, dall’apertura del primo seggio alla chiusura dell’ultimo. In Italia si parla di un range orario che va dalle 12 del mattino di martedì 5 novembre alle 6 del mattino di mercoledì 6.

È l'ultimo giorno di campagna elettorale negli Stati Uniti. Kamala Harris lo trascorrerà tutto in Pennsylvania, i cui 19 voti elettorali rappresentano il premio più grande tra gli Stati che dovrebbero determinare il risultato. La vicepresidente e candidata democratica visiterà aree abitate da operai, tra cui Allentown, e terminerà con un comizio a tarda notte a Filadelfia, con la partecipazione di Lady Gaga e Oprah Winfrey. Donald Trump ha in programma quattro comizi in tre Stati, a partire da Raleigh, in North Carolina, per poi fermarsi due volte in Pennsylvania con eventi a Reading e Pittsburgh. Il candidato repubblicano ed ex presidente conclude la sua campagna elettorale come ha concluso le prime due, con un evento nella tarda serata di lunedì a Grand Rapids, nel Michigan. 

Negli ultimi giorni, Harris ha quasi smesso di nominare Trump. Promette di risolvere i problemi e di perseguire il consenso, con un tono molto ottimista che ricorda i primi giorni della campagna, quando ha abbracciato la “politica della gioia” e il tema della campagna “Freedom”. “Fin dall'inizio, la nostra campagna non è stata una campagna contro qualcosa, ma a favore di qualcosa”, ha detto Harris ieri sera alla Michigan State University. Ad Allentown, dove vivono decine di migliaia di portoricani, Harris terrà un comizio con il rapper Fat Joe prima di visitare un ristorante portoricano a Reading con la rappresentante di New York Alexandria Ocasio-Cortez. Sia Fat Joe, il cui vero nome è Joseph Cartagena, che Ocasio-Cortez sono di origine portoricana. In un recente comizio di Donald Trump aveva suggerito che Porto Rico è una “isola galleggiante di spazzatura”. Nel fine settimana Harris ha pubblicato sui social media un video in cui mostrava di aver votato per posta. “Sì, questa gara sarà molto combattuta, ma vinceremo. E uno dei motivi è che voi voterete”, ha detto.

Trump ha intenzione di votare in Florida il giorno delle elezioni, nonostante abbia detto in precedenza che avrebbe votato in anticipo. Ieri l'ex presidente ha ripetuto le sue false affermazioni sulle elezioni che  state truccate in suo sfavore, ha parlato di violenza contro i giornalisti e ha detto che “non avrebbe dovuto lasciare” la Casa Bianca nel 2021 - svolte cupe che hanno messo in ombra un altro punto fermo della sua arringa: “Kamala ha rotto tutto. Io lo aggiusterò”. 

Il team di Harris si è mostrato fiducioso negli ultimi giorni, sottolineando l'ampio divario di genere nei dati di voto anticipato e le ricerche che dimostrano che gli elettori che decidono tardi si sono orientati verso di lei. Credono anche nella forza della loro infrastruttura elettorale. Questo fine settimana, la campagna di Harris ha contato più di 90 mila volontari che hanno aiutato a raggiungere gli elettori - e hanno bussato a più di 3 milioni di porte in tutti gli Stati in bilico. Tuttavia, gli assistenti di Harris hanno insistito sul fatto che lei rimane una sfavorita. Anche il team di Trump si è mostrato fiducioso, sostenendo che l'appeal dell'ex presidente attirerà gli elettori più giovani e della classe operaia, al di là delle divisioni razziali ed etniche.

Ultimo giorno, ieri, per esprimere il proprio il voto anticipato. In mattinata una lunga fila di persone era in paziente attesa davanti all'ingresso del Richard Gilder Center for Science, Education and Innovation, nel Museo di Storia Naturale a Manhattan, eletto per l'occasione uno degli "early voting site", testimoniava il rinnovato interesse dei newyorchesi per il voto anticipato.
Un post pubblicato in mattinata su X dal NYC Board of Elections ha dichiarato che era stato "ufficialmente raggiunto il milione di votanti anticipati". Intorno all'una di pomeriggio ora locale l'attesa stimata era di circa 45 minuti-un'ora.
Alle 17 si sono chiusi definitivamente i seggi. "Every vote matters", ogni voto conta, recitavano i cartelli elettorali sui pulmini in giro per la città, invitando i cittadini ad esprimere il proprio voto. L'appuntamento per l'election day è per martedì prossimo, 5 novembre.

La campagna di Kamala Harris avverte: ci potrebbero volere giorni prima di avere il risultato elettorale. Invitando alla pazienza e alla calma, la presidente della campagna della vicepresidente Jen O'Malley Dillon ha spiegato che per la notte fra martedì e mercoledì dovrebbero arrivare i risultati "quasi completi" di Georgia, North Carolina e Michigan e quelli "parziali" per Pennsylvania, Arizona e Nevada. Ma i voti probabilmente saranno contati per giorni. A Donald Trump, che ha insinuato dubbi sul voto in Pennsylvania, la campagna di Harris ha messo in evidenza che le elezioni "sono le più sicure" della storia americana.

La Nba, la maggiore lega di basket al mondo, ha messo in rete un messaggio per invitare a votare domani, nell'Election Day. "Get in the game", entra in gioco, recita il messaggio che vede sullo sfondo la mano di un giocatore e il pallone da basket. Molti atleti, tra cui la star dei Los Angeles Lakers LeBron James, hanno annunciato il loro sostegno alla vicepresidente e candidata Democratica Kamala Harris. Oggi scenderanno in campo tutte e trenta le squadre che partecipano al campionato. Domani riposo, per consentire a tesserati e tifosi di votare.

Con i suoi 6 voti di elettori presidenziali, il desertico Nevada non è in grado da solo di cambiare l'esito delle elezioni americane: ma in una tornata elettorale in cui i candidati alla presidenza sono testa a testa in quasi tutti gli Stati-chiave, anche 6 elettori possono fare la differenza. È per questo che il Nevada è sotto la lente di ingrandimento in questi giorni e, proprio come per il caso dell'Iowa (altri 6 elettori), un sondaggio favorevole a uno o l'altro candidato smuove le acque. 

In questo caso non è nemmeno un sondaggio, ma una "previsione", quella di Jon Ralston, direttore del quotidiano online The Nevada Independent: senonché Ralston si è guadagnato negli anni una fama quasi da profeta, avendo azzeccato sempre tutte le sue previsioni sulle elezioni in Nevada (non solo per il presidente, ma anche per i membri del congresso, nel 2016, 2020 e 2022). In questo caso il "vate di Las Vegas" nel suo atteso articolo con le previsioni - rilanciato a livello nazionale e anche all'estero - ha comunque messo le mani avanti insistendo che si tratta dell'elezione "più difficile da quando ho cominciato". Ecco la sua "profezia" sul voto presidenziale in Nevada: Harris al 48,5%, Trump al 48,2%. Ralston ha anche predetto la vittoria del senatore democratico del Nevada Jacky Rosen contro lo sfidante repubblicano Sam Brown, 50% a 45%.

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