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Il presidente Mattarella e non la camicetta nera di Palazzo Chigi, ripristina gli accordi con la Cina e chiede di rimuovere barriere cinesi ai prodotti italiani. Xi Jinping: riparte rapporto Italia-Cina.

Pechino, 10 Nov 2024 - Il periodo di “grandi cambiamenti, intensi e veloci” e di “grandi sfide per l'umanità” richiederebbe “concordia” per “un esame comune e convergente dei problemi. Non è questo il clima nella comunità internazionale”, per questo motivo è ancora importante “risaltare rapporti bilaterali” tra Italia e Cina. Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella aprendo l'incontro con il presidente della Repubblica cinese Xi Jiping nella Sala del Popolo.

“La Cina è un protagonista fondamentale della vita internazionale ed è un interlocutore importante per l'Italia”. Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella, aprendo l'incontro con il presidente della Repubblica cinese, Xi Jiping. “Abbiamo grande considerazione e fiducia nella grande collaborazione con la Cina”, ha osservato. “Sono lietissimo di incontrarla nuovamente”, ha esordito il presidente della Repubblica ricordando l'incontro di sette anni fa con il presidente della repubblica cinese e “sono grato - ha sottolineato rivolgendosi a Xi Jiping - per aver visitato la mia regione, la Sicilia. Ho provato grande orgoglio vedendo nel bassorilievo che raffigura la storia della Cina due figure italiane, Marco Polo e Matteo Ricci. Sono qui per riaffermare amicizia e la volontà di collaborazione crescente”, ha affermato Mattarella.

La Cina e l'Italia sono “due grandi e antiche civiltà”, ha detto il presidente della Repubblica cinese, Xi Jiping, aprendo l'incontro con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nella sala del Popolo. “Nel mondo ci sono cambiamenti mai visti”, ha continuato e “l'Italia e la Cina dovrebbero lavorare insieme promuovendo il dialogo per risolvere le divergenze” con l'obiettivo di “superare i conflitti” e arrivare “a una coesistenza armoniosa. La visita di Mattarella è un'occasione per infondere energia più dinamica nei rapporti bilaterali, per un nuovo punto di partenza”, ha concluso il presidente cinese.

"Ieri con il presidente Xi Jinping abbiamo affrontato molti problemi, su ciascuno dei quali abbiamo trovato piena sintonia e convergenza di valutazione, che sono la prova di crescita di amicizia e di volonta' di collaborazione reciproca, sia bilaterale sia nel rapporto tra la Cina e l'Ue". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando a Pechino il presidente dell'Assemblea Nazionale del Popolo Zhao Leji.

"Il Presidente Mattarella è uno statista di grande reputazione in Italia e un amico di vecchia data del popolo cinese. Presta da sempre attenzione e sostegno alla causa dell'amicizia tra Cina e Italia e ha dato contributi importanti alla promozione dello sviluppo delle relazioni bilaterali. Nell'arco di oltre tre mesi la premier Meloni e il signor presidente hanno effettuato rispettivamente due visite in Cina a dimostrazione di una grande attenzione e una volontà attiva italiana di approfondire ulteriormente delle reazioni tra Cina e Italia che sono molto apprezzate dalla Cina". Lo ha sottolineato il premier cinese Li Qiang incontrando a Pechino il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"La Cina è, per l'Italia, il primo partner economico in Asia. Lo spirito costruttivo che ci anima sollecita un rapporto equilibrato che consenta, con la rimozione delle barriere che ostacolano l'accesso al mercato cinese di prodotti italiani di eccellenza, di corrispondere alle attese dei consumatori cinesi, sempre più esigenti e attenti alla qualità.  Vale per l'approccio in ambito finanziario, aperto a nuovi investimenti cinesi - in una logica di trasparenza, concretezza e mutuo vantaggio - che stimolino occupazione e generino crescita del valore e delle competenze".  Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una lectio magistralis all'università di Pechino. 

"Il capitale di fiducia reciproca accumulato nel rapporto bilaterale consente all'Italia di offrire un contributo sostanziale alla tessitura di un legame Cina - Unione Europea sempre più robusto, sostenibile ed egualmente vantaggioso per le parti, nel contesto di un ordine internazionale fondato su regole rispettate. Regole e norme che devono valere per tutti ed essere applicate in buona fede da ogni parte. Ci adoperiamo, quindi, affinché il dialogo tra Pechino e le Istituzioni europee, basato sul mutuo rispetto, sulla trasparenza e sulla collaborazione a lungo termine, sia costruttivo".  

"E' indispensabile che tutti gli attori, senza esitazioni, indossino l'abito della cooperazione. Vorrei richiamarmi, in proposito, a quanto il mio predecessore disse in occasione della sua visita di Stato in Cina, nel 2010. Parlando nell'Aula Magna della Scuola Centrale del Partito Comunista Cinese, il Presidente Napolitano affermava: "Il peso della Cina, dell'Asia, del resto del mondo sugli eventi internazionali è destinato a consolidarsi e a crescere. Da buon italiano, da buon europeo considero altamente positiva questa evoluzione". Condivido il suo pensiero.  Senza la Cina, o senza l'Unione Europea, sarebbe impossibile cercare di corrispondere positivamente ai sogni di apertura, di pace, di futuro dei nostri giovani".  

"La Cina è uno dei protagonisti fondamentali della vita internazionale. Desidero esprimere l'aspettativa che essa faccia uso della sua grande autorevolezza sul proscenio internazionale per ribadire la sua tradizionale posizione a sostegno delle norme di convivenza della comunità internazionale, adoperandosi per porre termine alla brutale aggressione russa all'indipendenza e alla integrità territoriale dell'Ucraina, primo passo per una pace giusta sulla base dei principi della Carta delle Nazioni Unite".

"Un'altra area che sollecita l'impegno di tutti per bloccare la spirale di violenza è il Medio Oriente, martoriato dal criminale attacco terroristico di Hamas contro inermi cittadini israeliani, dall'inaccettabile scia di violenza contro la popolazione civile della Striscia di Gaza, dall'allargamento del conflitto al Libano meridionale. Occorre fermare subito la guerra, per avviare soluzioni anche all'immane crisi umanitaria che ne è derivata. Confido che la Cina vorrà aggiungere la sua voce affinché i diversi attori regionali esercitino moderazione e possa essere finalmente applicata una soluzione a due Stati tra Israele e la Palestina".

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