Roma, 12 Nov 2024 - La sezione immigrazione del tribunale civile di Roma ha sospeso la convalida dei trattenimenti nel Cpr albanese di Gjader di 7 migranti, cittadini provenienti dall'Egitto e dal Bangladesh, già trasferiti in Albania.
Alla luce del nuovo decreto “Paesi sicuri” varato dal Governo, i giudici chiedono un parere alla Corte di giustizia europea. Secondo il tribunale di Roma, infatti, ci sono "vari profili di dubbia compatibilità con la disciplina sovranazionale, emersi a seguito delle norme introdotte dal citato decreto legge" e pertanto rimettere gli atti ai giudici di Lussemburgo "è stato scelto come strumento più idoneo" per chiarirli.
Il decreto, infatti, "ha adottato una interpretazione del diritto dell'Unione europea e della sentenza della CGUE del 4 ottobre 2024 divergente da quella seguita da questo Tribunale - nel quadro della previgente diversa normativa nazionale - nei precedenti procedimenti di convalida delle persone condotte in Albania e ivi trattenute", come spiegano dalla sezione immigrazione del tribunale capitolino.
''Deve evidenziarsi che i criteri per la designazione di uno Stato come Paese di origine sicuro sono stabiliti dal diritto dell'Unione europea. Pertanto, ferme le prerogative del Legislatore nazionale, il giudice ha il dovere di verificare sempre e in concreto, come in qualunque altro settore dell'ordinamento, la corretta applicazione del diritto dell'Unione, che, notoriamente, prevale sulla legge nazionale ove con esso incompatibile, come previsto anche dalla Costituzione italiana". È quanto scrive Luciana Sangiovanni, presidente della Sezione per i diritti della persona e immigrazione del tribunale civile di Roma, in una nota dopo la sospensione decisa dai giudici dei trattenimenti dei sette migranti.
La sospensione dei giudizi, comunque, "non arresta il decorso del termine di legge di quarantotto ore di efficacia dei trattenimenti disposti dalla Questura", pertanto i migranti torneranno in Italia. Per un ottavo migrante, anche lui richiedente asilo e risultato vulnerabile, era già stato disposto il rientro in Italia.
Lo scorso 18 ottobre i giudici della sezione specializzata in materia di immigrazione del tribunale di Roma non avevano convalidato i trattenimenti, emessi dalla questura di Roma, per i primi migranti che erano stati portati all'interno del centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader. Ordinanza che è stata poi impugnata dal Viminale in Cassazione.
“In una democrazia c’è la tripartizione dei poteri. Quando uno di questi poteri scavalca i propri confini mette in difficoltà la democrazia. Ci sono alcuni magistrati che stanno cercando di imporre la loro linea politica al governo. Questo non è accettabile. Io rispetto tutte le decisioni della magistratura, non faccio polemica e non offendo nessuno, dico soltanto che è una scelta che va contro la tripartizione dei poteri. Non è un magistrato che decide qual è un Paese sicuro perché non lo sa. Perché non si occupa di queste cose. Se il governo che ha gli strumenti per farlo dice che un Paese è sicuro, allora c’è qualcosa che non funziona”. Così il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, commentando la decisione di sospensione.
"Un'altra sentenza politica non contro il governo, ma contro gli italiani e la loro sicurezza. Governo e Parlamento hanno il diritto di reagire per proteggere i cittadini, e lo faranno. Sempre che qualche altro magistrato, nel frattempo, non mi condanni a sei anni di galera per aver difeso i confini...". Lo scrive su X il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.
Il Viminale, a quanto si apprende, si costituirà di fronte alla Corte di giustizia europea per sostenere le proprie ragioni dopo le decisioni dei giudici del Tribunale di Roma di sospendere la convalida del trattenimento dei 7 migranti.
La pronuncia dei giudici romani sui 7 migranti ha effetto immediato. I richiedenti asilo infatti, a quanto si apprende, in serata saranno portati sulla nave Visalli della Guardia costiera a Brindisi, che raggiungeranno nella notte, dopo poche ore di viaggio. I 7 saranno quindi trasferiti in un Centro per richiedenti asilo in territorio pugliese per essere sottoposti all'iter ordinario di esame della domanda. Sempre a quanto si apprende dall'Ansa, la logistica del trasferimento era stata organizzata in adeguato anticipo. Segno che da parte delle autorità italiane era attesa la "liberazione" dei migranti.
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